Sono tutti sorpresi, per l’alta partecipazione di tanti, accalcati al Bar Nazionale, venuti ad ascoltare Paola Concia, deputato Pd che parla del suo libro «La vera storia dei miei capelli bianchi», storia personale e, anche , di lotte per i diritti di gay e lesbiche: «C’è tanto interesse da parte della gente su questi temi – dice – e c’è voglia e attenzione per le scelte di questo nostro partito, il Pd, che si vorrebbe più coraggioso». Pd nell’occhio del ciclone, su questi temi in questi tempi. E allora, parlare e fare la recensione del libro di Paolo Concia, dice sorridendo la senatrice Albertina Soliani, chiamata a commentarlo, «significa fare la recensione del Pd», o meglio di ciò che il Pd vuole o non vuole fare sul riconoscimento delle unioni gay. Ci pensa Cristina Zanella, segretaria di Arci Lesbica Ferrara, a dire cosa vorrebbe dal Pd: «Sono 10 anni che ci delude su questi temi», e allora «il mio appello lacerato e sofferente, lo rivolgo ad un partito di sinistra che trovi soluzioni di sinistra e non si nasconda dietro frasi ampollose e vuote», quelle per cui all’ultima assemblea del Pd si sono «fatte le prove tecniche di suicidio: noi come movimenti diritti gay e lesbica non vogliamo questo, vogliamo una forza politica che non ci faccia essere fanalino di coda in Europa anche sui diritti civili». Ettore Martinelli che del tema «diritti civili» è responsabile nazionale Pd, è d’accordo con la Zanella. «I diritti civili non sono negoziabili, in politica non ci si può dividere sulla dignità delle persone». Ammette che «il Pd ha fatto passi in avanti», dopo l’ultima assemblea Pd, da archiviare. Assemblea di cui «i giornalisti – spiega Martinelli – fin troppo bravi, hanno dato una rappresentazione meno triste di ciò che è accaduto. L’impegno ora di trovare un istituto giuridico per le unioni civili, gay e altro: lo scelga Fioroni, ma non vada a prenderlo in Uganda». In Uganda no, basterebbe andare in Germania, dove Paola Concia si è sposata, e dove dice «i congedi matrimoniali degli uomini sono aumentati dal 5 al 25 % e tutto questo fa bene all’economia, perchè qui tutti parlano di diritti». Basterebbe parlare degli Usa dove Obama, a reti unificate, comunica il suo riconoscimento dei matrimoni gay. «Qui da noi, invece, ci dicono perchè parlare di questo? Lo facciamo perchè il nostro partito deve arrivare a trascinare tutti, tutti (alleati e non, ndr) ci debbono venire dietro, arrancare con noi, verso un paese moderno e civile». E’ una sfida per il Pd, al cui interno – per la senatrice Soliani, assai critica col suo partito – «ci sono elementi tattici che hanno a che fare con convergenze personali e di correnti: il Pd deve riuscire a raccogliere la sfida che Paola nel suo libro evoca: un libro che turba, ed è giusto sia così». (d.p.)
«Diritti civili, una sfida per il Pd»
Questo articolo è stato scritto il 23 luglio 2012.
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