Bindi: “Le nozze gay? Fatevele da voi”

  

Valerio Barbini, Arcigay: perché non vuole che ci sposiamo?. La presidente Pd: la Costituzione non lo prevede

WANDA VALLI ROSY Bindi, presidente del Partito Democratico e vicepresidente della Camera è l’ospite al dibattito della festa democratica all’Expò sul futuro dell’Italia. Prima di incominciare si ferma a parlare con i cronisti. Parla di un Pd che si prepara a governare l’Italia del dopo Monti, «rafforzando», l’alleanza tra forze progressiste e moderate, parla di regole da imporre alla finanza speculativa, di lavoro che deve essere difeso e ritrovato. Indica la scelta delle primarie
come uno strumento «utile al cambiamento». Lì in mezzo a giornalisti e gente della festa, c’è anche Valerio Barbini, ventenne, ex segretario provinciale di Sel, e dirigente di Arcigay. Dopo averla ascoltata in silenzio, a sorpresa Barbini interviene. E domanda:
«Presidente Bindi, mi vuol spiegare perché io non mi posso sposare?», riferendosi alla posizione della Bindi favorevole alle unioni civili riconosciute per legge, non ai matrimoni tra chi non è etero. La presidente Bindi replica di getto: «Tu puoi fare quello che vuoi». Barbini «Non è vero, le non vuole i matrimoni tra gay», Rosy Bindi: «Caro, c’è una sentenza della Corte Costituzionale che ribadisce quello che è previsto dalla Costituzione. Vale a dire che l’istituto della famiglia è quello formato da due persone eterosessuali» . BARBINI replica che sulla Corte Costituzionale l’interpretazione non è solo quella, in serata l’Arcigay rinforza: «La presidente si attacca alle sentenze, ma il problema è altro», mentre alla Festa Valerio Barbini, che non ha ancora rinnovato la tessera di Sel va via e Bindi sale sul palco. E lì a chi le chiede ancora «ma perché non vuole che Vendola si sposi?» ripete quanto ha già anticipato al giovane ex segretario di Sel. Poi aggiunge: «Il Pd sostiene le unioni civili, le ha votate, é un grande risultato di civiltà, non un ripiego». E continua a parlare dell’Italia di oggi dove l’antipolitica è l’ultimo frutto amaro di un berlusconismo «che è riuscito a far credere che tutti in politica sono ugua-li, non è così, ma quando la crisi incalza, alla gente affannata se non disperata è difficile spiegarlo».
(wanda valli)


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