Trieste. Studenti, scontri con la polizia

  

di Laura Tonero
Assalto alla Prefettura, scontri tra studenti e forze dell’ordine. Manganelli alzati, urla e botte. E poi lancio di carote, uova, bottiglie contro gli uomini in divisa. Ma anche di rose. «Quattro dei nostri compagni sono rimasti feriti», dichiarano gli studenti. «Un nostro agente è stato portato al Pronto Soccorso», replicano dalla Questura. È il piccolo bollettino di guerra della manifestazione studentesca di ieri, la più partecipata ed imponente degli ultimi anni organizzata in concomitanza con il primo sciopero generale transnazionale, una giornata europea contro l’austerity. E subito si alza la tensione. I circa 1.200 studenti (ma a sfilare c’erano anche insegnanti e genitori) si sono dati appuntamento alle 9.30 del mattino in piazza Goldoni. Unione degli studenti, Autogestito scoordinato studentesco, No Tav, Arcigay, Germinal, Spazi Sociali Venezia Giulia, Casa delle Culture, Cobas, tutti ad alimentare il lungo serpentone che fino alle 14 ha mandato in tilt il traffico cittadino. Slogan contro i tagli alla scuola, la precarietà degli edifici scolastici ma anche caschi da motociclista agganciati alla cintura di qualche studente. Un dettaglio, questo, che ha messo subito sul chi vive gli agenti della Digos. «Se non cambierà lotta dura sarà», urlavano i giovani. Attimi di tensione quando una decina di studenti ha tentato di appiccicare alle vetrine di un istituto di credito dei manifesti con gli slogan: “La finanza uccide, il mutuo rovina la pelle”. Prima fermata del corteo in piazza Oberdan, sotto al Consiglio regionale. Lì, alle 10.20, tingendo l’aria di color rosso con dei fumogeni, gli studenti hanno scarabocchiato un muro del palazzo della Regione e poi attaccato più copie di una lettera indirizzata al sindaco, alla Provincia e alla Regione. «Caro sindaco, – si leggeva – è andata bene questa volta. Nessuno è morto». E poi via a ritmo di musica e di slogan da via Ghega a via Roma, dove non sono mancate manifestazioni di dissenso sotto la sede della Lega Nord. «Voglio studiare, non voglio rischiare», si leggeva su un manifesto srotolato su uno dei due camioncini usati da supporto dai manifestanti. Arrivato in via Einaudi, passando per via Mazzini, il corteo si è diviso. Dritti sotto al Comune i ragazzi dell’Unione degli Studenti. Ai quali, però, hanno portato via la scena gli appartenenti alla Casa delle Culture e all’ Autogestito scoordinato studentesco che con il loro furgone hanno puntato verso il palazzo delle Prefettura. «Vogliamo entrare in questo palazzo del Governo per fare un’assemblea pubblica», scandiva con il megafono Alessandro Metz, ex consigliere regionale dei Verdi. Accanto a lui anche l’ex consigliere comunale dei Verdi, Alfredo Racovelli, e il ricercatore Luca Tornatore. E via con una pioggia di carote e uova contro l’entrata del palazzo e addosso agli agenti in tenuta antissommossa e agli uomini delle Digos colpiti anche al volto. «Vogliamo portare carote al governo che ci ignora e mette le forze dell’ordine al posto delle parole». A quel punto un gruppo di studenti ha indossato il casco e le prime note della canzone “The Wall” dei Pink Floyd – caratterizzate dal rumore delle pale di un elicottero – hanno fatto da colonna sonora al primo tentativo di assalto al cordone di poliziotti sistemati davanti alla Prefettura: manganelli alzati, spintoni, calci e sputi. Una carica, un’altra ancora. Attimi di tensione stemperati dal lancio da parte di alcuni manifestanti di alcune rose. Un’ora di contestazioni e poi in 250 verso le Rive. Altro scontro davanti all’Hotel Savoia. «Nel tentativo di fare una scritta all’entrata dell’albergo – accusa Andrea Zacchigna, manifestante ventenne – siamo stati colpiti alle spalle dai poliziotti a scudo aperto. In quattro siamo rimasti feriti: un ragazzo di 16 anni ha un braccio rotto, un altro minorenne ha una contusione, uno un bernoccolo sulla fronte e io sono stato colpito alle reni». «Non ho idea di come si siano fatti male», replica il vice questore vicario, Lorenzo Pillinini. E dalla questura arriva anche la notizia che uno degli agenti, dopo il tentativo di assalto alla Prefettura, è stato portato all’ospedale per accertamenti radiologici. La manifestazione si è conclusa intorno alle 14 dopo una sosta davanti al Provveditorato scolastico regionale: due studenti hanno consegnato alla dirigente Daniela Beltrame, una lista delle carenze scolastiche. Alle 14, il rompete le righe. E la città ha potuto finalmente respirare.


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