IN LISTA. Presentati i nomi che correranno alle regionali affiancando il candidato Ambrosoli nella «battaglia elettorale» contro Pdl e Lega Nord
Lacquaniti soddisfatto: «Nessun capolista ma tutti impegnati per promuovere una idea diversa di politica»
La squadra di Sel pronta a scendere in campo alle prossime regionali per sostenere il candidato presidente Ambrosoli
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Dieci candidati per un unico obiettivo: sostenere la «svolta democratica» di Umberto Ambrosoli e portare al Pirellone alcune delle istanze più care alla sinistra, dal lavoro al welfare, dalla salute all’ambiente sino ai diritti delle minoranze. Si presentano così i candidati bresciani di Sinistra Ecologia e Libertà alle prossime elezioni regionali, con una squadra costituita da persone «scelte per le loro capacità e per il loro legame al territorio», spiega il coordinatore provinciale Luigi Lacquaniti, certo che grazie al contributo di Sel sarà possibile «chiudere la stagione degli scandali formigoniani e dotare la Lombardia di una amministrazione degna di questo nome». La compagine dei candidati è varia. Tra loro, volti più o meno noti, quello di Donatella Albini in primis. Consigliere comunale di opposizione in Loggia e ginecologa attiva sul fronte della tutela dei diritti civili, ha come parola d’ordine il «bene comune» e punta su principi quali la ridefinizione del welfare, l’accorpamento tra sanità e servizi sociali, la difesa delle politiche di genere e l’impegno a favore delle minoranze. Temi cari anche a Elisa Chiari, 28enne consigliere comunale a Monticelli Brusati che si concentra sul «bisogno di più politica» e mette in cima alla sua agenda la lotta alla cementificazione. Sul tema del lavoro si sofferma invece Beppe Almansi, una lunga storia nella sinistra bresciana e lo sguardo puntato sulla necessità di «portare in Regione la voce di coloro che non ne hanno mai avuta», dai lavoratori Mac e Iveco (ai quali Sel garantisce sin d’ora il suo appoggio) sino ai migranti, ai nuovi poveri, ai disoccupati e ai carcerati. Stesse priorità, ma con una attenzione spiccatamente «giovanile», per Danilo Reghenzi, ingegnere 33enne di Gambara per il quale le parole d’ordine sono lotta al precariato e alla disoccupazione giovanile, potenziamento della scuola pubblica e tutela dell’ambiente. Giovanissimi anche Igor Bulgarini e Elisa D’Adda, rispettivamente 30 e 33 anni: per il primo – operaio e coordinatore del Sel a Desenzano – le urgenze sono il lavoro e il portare la «buona politica» in Regione; per l’altra – web editor e membro del coordinamento provinciale – migliorare la qualità dell’aria e bloccare l’emorragia di cervelli dai confini regionali. Sui diritti delle minoranze si concentra Luca Trentini, ex presidente dell’arcigay bresciana per cui la «missione» sarà creare una discontinuità con il modello sociale «unico» proposto da Formigoni. ANCORA, tra i candidati di Sel anche due ex insegnanti in pensione: Vittoria (detta Romana) Gandossi -nota per le sue battaglie contro la politica xenofoba del sindaco di Adro – e Rosanna Mezzana – da anni attiva sul fronte dell’inserimento sociale delle donne immigrate – senza dimenticare un «rappresentante» dei territori montani, Daniel Spadacini, 30enne informatico di Bienno che da buon coordinatore del Sel camuno che si batte perché «le valli non vengano lasciate morire».
Angela Dessì