Abbiamo letto l’articolo scritto da Roberto Grimaldi e quello succesivo del Consigliere Nicola Rossi certamente non possiamo negare che un OdG in Consiglio Comunale a Modena non sarà risolutivo dei problemi che le persone omosessuali ugandesi potranno avere se verrà approvata la legge, ed allo stesso modo non possiamo negare che la trattazione di questi temi sicuramente non porterà benefici rispetto alla ricostruzione post terremoto, alla crisi economica ed alla disoccupazione in Italia e a Modena.
Crediamo che, se anche quotidianamente si parlasse di crisi economica, ricostruzione e disoccupazione in Consiglio Comunale, difficilmente questi temi così attuali e importanti troverebbero risoluzione.
Non condividiamo invece, ma fortunatamente vi è libertà d’espressione, cosa che invece per tanti attivisti del movimento LGBT in Uganda a breve potrà NON esserci più, che trattare di questi temi sia un modo per alimentare l’anti-politica.
Anzi siamo fermamente convinti che questo possa essere un modo per richiamare anche le giovani generazioni ad interessarsi maggiormente alla cosa pubblica, all’idea di un mondo che si vuole lasciare alle future generazioni, dove si dimostra che su alcuni temi, quali il diritto alla vita, questo Paese è in grado di dare una risposta compatta e decisa a prescindere dallo schieramento politico.
Il Consigliere Rossi, ricorderà sicuramente l’OdG che presentò quando era nella Lega Nord per chiedere che la Giunta si impegnasse a sostegno della causa di Asia Bibi, una donna pakistana cristiana condannata a morte per blasfemia… sicuramente anche in quel caso il dibattito ed il voto in Consiglio Comunale non hanno “cambiato” la vita dei modenesi dal punto di vista pratico, ma crediamo che l’approvazione di quel OdG ha contribuito a rimarcare i valori di tolleranza e di solidarietà che sono nel DNA della nostra città.
Parlarne di temi come questi in un Consiglio Comunale è certo poca cosa, ma se un documento simile venisse approvato, come auspichiamo, in tantissime altre città sarebbe anche un segnale forte che dalla base arriverebbe alle Istituzioni nazionali. Inoltre permette di dare visibilità ad un tema che purtroppo viene taciuto dalla maggioranza degli organi di informazione. (e ringraziamo Grimaldi e Rossi per aver contributio a dar visibilità di quanto accade in Uganda).
Per fare un esempio concreto se si prova a cercare su google la parola Uganda e cercandola solo sul sito del Resto del Carlino, compaiono solo 4 notizie e di queste nessuna, esclusa una che è riferita all’articolo che critica questa discussione parla di quanto sta per accadere mentre se con lo stesso metodo cerchiamo la parola Ebrei, saltano fuori almeno 53 notizie, ed è ovvio visto le persecuzioni e le discriminazioni che hanno subito nella storia anche molto recente e spesso attuale.
Eppure si sta parlando di un possibile futuro genocidio che potrebbe riguardare migliaia di persone.
Desideriamo inoltre segnalare che abbiamo dato notizia del documento approvato su alcune pagine di FB gestite da associazioni LGBT ugandesi e diverse persone hanno apprezzato, pur consapevoli che questo non impedirà la discussione nel loro Parlamento, facendogli capire che non sono soli, che si sta cercando di mantenere alta l’attenzione internazionale e che, anche questo, possa influire positivamente e far si che la proposta di legge venga modificata se non addirittura abbandonata. E anche questo crediamo che sia importante.
Da parte nostra non possiamo certo che rallegrarci che il Consiglio Comunale abbia votato all’unanimità dei presenti questo OdG, così come saremo ben contenti se in futuro, voterà con lo stesso consenso documenti che seppure di indirizzo, esprimeranno in maniera così decisa il ripudio da qualsiasi tipo di discriminazione, e che supportino cause riguardanti la tutela dei diritti umani, a prescindere che siano a pochi chilometri da noi o in un altro continente.
Desideriamo concludere citando un nostro autorevole concittadino, Francesco Guccini che in una canzone scrive “che sempre l’ ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte”. Ecco fortunatamente anche questa volta Modena, così come tante altre volte, non è stata zitta.
Alberto Bignardi, Presidente Arcigay Modena
Giorgio Dell’Amico, Referente Arcigay Nazionale Immigrazione ed Asilo
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L’articolo de “Il Resto del Carlino”
IL COMUNE E L’UGANDA
CRISI economica, ricostruzione post terremoto, disoccupazione. Sono tanti i temi scottanti che deve affrontare un consiglio comunale. Eppure succede che a Modena, al primo posto tra le mozioni e gli ordini del giorno, compaia il titolo: «No alla legge anti omosessualità in Uganda». Avete letto bene. Uganda.
LA MOZIONE è stata presentata praticamente da tutti i capigruppo dei partiti rappresentati. Come dire: sulle cose futili possiamo anche litigare, ma sui grandi temi andiamo avanti compatti come un solo uomo. E’ vero, a livello internazionale il problema c’è. In Uganda vogliono varare una legge punitiva nei confronti degli omosessuali, che addirittura prevede l’ergastolo e la pena di morte per i recidivi. Giusto che se ne occupino Amnesty International e l’Onu. Ma con tutto il rispetto, il Consiglio comunale di Modena dovrebbe occuparsi d’altro. Spesso sentiamo i politici lamentarsi dell’aria di anti-politica che si respira. Un’aria avvelenata soprattutto dai grandi scandali, dalle ruberie e dagli stipendi faraonici immeritati. Un’irritazione che però è anche dovuta alla sensazione che, troppe volte, si perda tempo nei luoghi dove invece di tempo da perdere non ce n’è. In un consiglio comunale si dovrebbero prendere decisioni forse piccole per il dibattito internazionale, ma grandi per chi abita in città e frazioni. Ci piacerebbe vedere più spesso consiglieri e assessori discutere di come trovare i soldi per riassestare una strada, piuttosto che vederli uniti nel voler scrivere una lettera di indignazione per come sono tenuti i campi profughi Sharawi. Sì, è successo anche questo. Roberto Grimaldi