Marcello Napoli «Nei campi tante persone che ora sono nel vento»; l’eco della canzone di Guccini, di quel vento, in cui furono dispersi con violenza da bestie, milioni di persone, soprattutto ebrei, rivivrà da stamattina sino a domenica nella nostra città. Pensiamo e sentiamo la parola Shoah e riviviamo, con mille brividi, i ricordi, i film, i fotogrammi di un qualcosa che appartiene alla nostra storia, alla nostra specie di esseri umani, alla capacità senza limiti di violenze, tanto da far scrivere a Primo Levi il libro-diario «Se questo è un uomo». In mattinata presso l’Archivio di Stato, nel Salone Bilotti e nella cappella di San Ludovico la giornata della memoria verrà celebrata con la presentazione del libro 16/10/1943, edito da Fandango. È la documentazione che ci restituisce non più fantasmi anonimi, ma volti, nomi e cognomi di una generazione di bambini vittime innocenti dell’odio razziale. È il ricordo ancora scottante e vivo di 70 anni fa, quando 1250 persone furono deportate nei campi di sterminio dal ghetto di Roma. A presenziare saranno Eugenia Granito, dell’Archivio di Stato di Salerno, Umberto Gentiloni dell’Università La Sapienza di Roma; a moderare sarà Enza Capasso del Coordinamento Solidarietà e Cooperazione. Sarà inaugurata poi la mostra «L’infanzia rubata» che ripercorre a volo d’uccello la negazione dei diritti fondamentali dei bambini ebrei durante gli anni della persecuzione nazifascista. Jansz Korczak era un pedagogo polacco che per alleviare le sofferenze dei bimbi assediati nel ghetto di Varsavia allestì dei pannelli colorati. Il gioco come anestesia per non percepire il dramma futuro; non ricorda il protagonista del film premiato con l’Oscar «La vita è bella» di Roberto Benigni? Il Coro delle Voci Bianche del Teatro Verdi diretto da Silvana Noschese concluderà l’incontro aperto a tutti, ma in particolar modo rivolto alle scuole. Ieri, intanto, presso l’Audititorium del Campus Universitario di Fisciano si è aperto il convegno dibattito sulla Giornata della Memoria. A presenziare, tra gli altri, Marika Venezia, Scialom Bahbout, rabbino capo del Mezzogiorno, Aldo Pavia e Piero Lucia; stamattina al Museo dello Sbarco, in via Generale Clark sarà ricordato Shlomo Venezia, testimone dell’immane tragedia dei campi di concentramento. Sarà proiettata un’intervista, registrata nel febbraio del 2010. All’evento sarà predente l’attore Moni Ovadia. Domenica, al Teatro Augusteo la tre giorni dedicata alla memoria si concluderà con un incontro dibattito. Inquietante e necessario il tema dell’incontro: «Dov’era Dio?». Interverranno Giuseppe Lissa, Maria Teresa Fulco, Ermanno Guerra; coordinerà Edoardo Scotti. «Dovere di memoria è diritto di futuro» è il leit motiv di una serie di incontri curati dalle Associazioni Daltrocanto, Senza Periferie, Tre, ArciGay, e dall’Aned, Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti. Sino a domenica al Bar Verdi, in piazza Luciani, sarà visitabile la mostra «I ragazzi ebrei di Villa Emma»; al Bar Capri a Battipaglia e presso la libreria Guida di Salerno verranno esposti una serie di testi sull’argomento. Domenica, dalle ore 18.00, in vicolo san Bonosio, la mostra «Disegni e poesie dei bambini di Terezin».
Salerno. La Giornata della Memoria
Questo articolo è stato scritto il 25 gennaio 2013.
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