Lei & lei, spose in base «America, non dividerci»

  

Federico Indri di Aviano e Kasia Raffin di Cordenons hanno pensato ad una serata diversa con un significato che vada oltre al semplice divertimento. L’occasione si è presentata quando Tina Nelson, titolare del Bobe’s The Get Away di Aviano, ha dato la disponibilità per la prima festa “Gay, Lesbo e Gay Friendly” mai organizzata nella Pedemontana: è in programma venerdì prossimo, dalle 23. L’ingresso è libero. L’organizzazione ha colto l’occasione per aiutare la Via Di Natale Onlus di Aviano con un’offerta «che sarà generosa quanto lo saranno quanti parteciperanno a questa festa originale». Per l’intrattenimento sono stati invitati due noti cubisti veneti, Martino e Violet . L’invito è stato esteso anche al presidente dell’arcigay di Udine e Pordenone, Giacomo Deperu. Numerose le conferme già ricevute tra americani.
di Dario Bortolin Si chiamano Angela e Stacey, hanno 33 e 31 anni e di cognome da sposate fanno Shunk. Hanno pronunciato il fatidico “sì” nel marzo dello scorso anno nella coreografica cornice del Bow Bridge, lo storico ponte metallico che si staglia sul lago interno al Central Park, il polmone verde di New York. Il matrimonio. Un matrimonio, il loro, secondo tradizione, con Angela in rigoroso abito bianco e con l’immancabile foto col mazzo di margherite in mano, a coronare una storia d’amore importante. Quella tra due donne che non hanno fatto mistero del loro sentimento e che un anno fa hanno deciso di compiere il grande passo, con l’obiettivo di formare una famiglia. Costi quello che costi. Non sarà facile – l’hanno capito, ma non si arrendono – soprattutto perchè sono militari, e come tali devono sottostare a norme rigide, a regole pensate per le coppie eterosessuali. Così, mentre in Italia il dibattito sui matrimoni tra persone dello stesso sesso è entrato di prepotenza nel gran calderone elettorale, c’è chi dall’Italia, da Aviano, cerca di far valere oltreoceano quelli che considera suoi diritti. Carriere nel limbo. Angela e Stacey sono due sergenti dell’Air Force, ruolo sottufficiali, in servizio nella base aerea di Aviano. Angela è nell’aeronautica militare statunitense da 14 anni, Stacey da 13. Le loro carriere militari attualmente si trovano in una sorta di limbo, appese alle decisioni del numero uno del Pentagono, il segretario della Difesa Usa Leon Panetta, alle prese con un caso che sta facendo discutere negli Usa e non soltanto negli ambienti militari. Perchè il problema è sempre lo stesso, a qualsiasi latitudine lo si voglia analizzare: l’estensione dei diritti delle coppie sposate “ordinarie” alle unioni che contemplano persone dello stesso sesso. Su questo scoglio s’è arenato più di qualche Paese che ha fatto della battaglia per i cosiddetti “matrimoni gay” una bandiera. Entro la fine dell’anno Angela e Stacey dovrebbero lasciare la base aerea pedemontana e le loro strade appaiono destinate a dividersi. Sono sposate ma per loro non valgono le regole delle doppie eterosessuali, le quali prevedono la possibilità d’ottenere un trasferimento in coppia. Addio prospettive di crearsi una famiglia. Addio possibilità d’essere accettate senza ostacoli come futuri genitori, perchè questo è il desiderio ultimo. Il loro “grido di dolore” è stato fatto proprio oltreoceano anche dai media che contano. “Stars And Stripes”, l’autorevole quotidiano che tratta di tematiche militari, nei giorni scorsi ha dedicato alla coppia un lungo e articolato servizio. Il Pentagono. Quando nel 2011 sono state abrogate dal dipartimento della Difesa americano le restrizioni nei confronti degli omosessuali in servizio nelle forze armate, Angela e Stacey hanno intravisto la luce in fondo al tunnel, entusiaste di non dover più nascondere la loro relazione per proteggere le carriere. Hanno, quindi, deciso di sposarsi: a New York, uno dei nove stati americani nei quali le coppie dello stesso sesso possono accedere al matrimonio. «È stata una grande emozione» hanno raccontato a “Stars And Stripes”, mostrando con orgoglio le foto del matrimonio. Ma quand’è stato il momento di chiedere una riassegnazione in coppia, hanno cozzato contro un muro. Le loro domande sono state respinte dall’Air Force «con gentilezza» ma anche con fermezza («Ci rendiamo conto che non è il parere desiderato, ma le circostanze ostano a una risposta più favorevole»). Hanno, quindi, chiesto un aiuto alla politica, di «fare un’eccezione», e ora sono in attesa delle decisioni del segretario di Stato Panetta. Un annuncio è previsto in tempi brevi. I sondaggi. Il caso delle due sottufficiali “avianesi” riporta d’attualità la questione delle unioni tra omosessuali, nonchè la loro regolarizzazione. E se negli Usa la situazione è tuttora “fluida”, in Italia è ancora buio assoluto. Un sondaggio dello scorso anno aveva fatto luce sulle idee dei connazionali in materia. Il 50 percento degli italiani si era dichiarato contrario ai matrimoni tra coppie gay, il 40 percento favorevole. Nel 2005 i dati erano ben diversi: il 66% degli italiani era contrario, il 32 percento favorevole. In sette anni le cose sono cambiate. Di strada da compiere, sottolineano i favorevoli, ce n’è ancora molta.


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