Renata Polverini, candidata alla Camera del PdL, nel corso di un videoforum su “La Stampa”, avrebbe aperto ai matrimoni gay con l’affermazione: “Bisogna normare i diritti delle persone che vivono insieme. Il matrimonio civile, per esempio, e’ un contratto tra persone di sesso diverso, ma credo debba essere adattato a persone dello stesso sesso. Gli omosessuali devono essere garantiti come tutti i cittadini”.
Questa dichiarazione solitaria, finalmente in linea con le richieste che arrivano dall’Europa, è una novità quasi assoluta per il Pdl e attesta un cambio di prospettiva per l’ex presidente della regione che, solo nel 2010, diceva all’opposto: “Alla base del matrimonio c’è la diversità tra i sessi, poi ci sono i diritti civili individuali e su quello non discuto”.
Prendiamo atto dell’affermazione di oggi di Polverini, di cui ricordiamo la presenza all’Europride nel 2011.
Vorremmo però essere certi che queste parole non fossero da ascrivere al mero chiacchiericcio pre-elettorale. Invitiamo quindi Renata Polverini a confermarci nero su bianco la sua dichiarazione sottoscrivendo un impegno con Arcigay sul sito temposcaduto.com, come hanno già fatto decine di altri candidati. La invitiamo poi a convincere qualche collega di centro-destra ad allinerarsi a lei, e di darci così il segnale dell’esistenza di una destra che guarda a Cameron e non al medioevo.
Flavio Romani, presidente Arcigay
(foto Sannita – Wikicommons)