Iran, omosessualità e lapidazione

  

PIACENZA – Ebrahim ha 21 anni e vive in un Paese, l’Iran, in cui l’omosessualità è punibile con la pena di morte: sulla sua testa pende una condanna alla lapidazione. Attraverso la sua e tante altre storie dolorosamente simili, il documentario Angels on death row compie una sconvolgente ricognizione tra le pieghe del terrore e della repressione che soffocano quotidianamente la vita della comunità “GLBT”, e di chiunque lotti per i propri diritti in Iran.
Film “choc”, domani alle 20.45 al salone Mandela della Camera del Lavoro di via XXIV Maggio, per la nona edizione della rassegna Musica al lavoro targata Arci e Cgil. Stavolta si parlerà di omofobia e l’occasione sarà fornita proprio dalla proiezione del documentario firmato da Alessandro Golinelli (scrittore e giornalista) e Rocco Bernini (montatore e regista televisivo), un atto di accusa contro il regime di Ahmadinejad che perseguita gli omosessuali, li tortura e li sopprime senza pietà, nel totale disprezzo dei diritti umani.
Avvalendosi di interviste esclusive, fra cui quella a Mohammad Mostafaei, avvocato di Hamidi e SakinahAshtiani, a Peter Tatchell, gay attivista dei diritti umani, e immagini crude di umiliazioni, torture ed esecuzioni a cui sono sottoposti i giovani iraniani, il film cerca di ricostruire come il caso giudiziario di Ebrahim sia stato montato dalle autorità iraniane. Raccoglie immagini impressionanti ma anche le commoventi ricostruzioni delle vite delle giovani vittime, brutalmente soppresse a causa del loro orientamento sessuale.
Alla serata, condotta dalla consigliera comunale Giulia Piroli, e simboleggiata da un disegno dell’artista Joe Colosimo, saranno presenti l’autore Golinelli; il cantante ed autore Dario Gay; Juri Guaiana (segretario dell’Associazione “Certi Diritti”); Fausto Viviani (responsabile Ufficio Nuovi Diritti e Dipartimento Welfare della Cgil regionale) e rappresentanze di Arcigay L. ‘Atomo e Associazione Agedo di Piacenza. Dario Gay, in particolare, presenterà un breve monologo tratto dallo spettacolo teatral-musicale D (i) ario Gay, nel quale si racconta attraverso le sue canzoni e diversi monologhi di Enrico Ruggeri, e proporrà due brani in cui il tema dell’omofobia è trattato con toni riflessivi (Le nuvole) o fiduciosi (Ti sposerò).
Alla proiezione seguirà un dibattito in cui ci s’interrogherà sull’omofobia come doloroso leitmotiv, meccanismo spietato e cieco, fonte di morte, paura e discriminazione: un pregiudizio crudele di cui hanno fatto e fanno ancora le spese in tanti. Anche in Italia il “clima omofobo” ancora profondamente diffuso arriva a legittimare, nel sentire di molti, l’incessante catena di aggressioni (fisiche, verbali o psicologiche) di tutti quelli che vengono ritenuti “diversi”.
Paolo Schiavi


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