«Certi amori…mettono nei guai»: ieri al Lunardi promossa da Eleonora Greca e dagli altri rappresentanti degli studenti la scuola si è trasformata in un grande laboratorio di discussione per riflettere su temi come femminicidio, omofobia e orientamento sessuale. Diversi i momenti di approfondimento più tradizionali, come per esempio l’incontro promosso dalla psicoterapeuta Licia Frigerio su «Come si struttura la relazione violenta» o quello a cura del professor Mauro Amodeo sull’analisi della normativa in materia di «contrasto alla violenza sessuale e stalking», ma non sono mancate anche proiezioni di film nella sala video o reading letterari a tema condotti dall’autrice e docente della scuola Rossella Zanini. Partecipatissimi anche i laboratori promossi da Arcigay, occasione per ragionare delle differenze tra stereotipo e pregiudizio, o proporre attività più ludiche come il gioco «Indovina chi…è gay». Tra ironia e introspezione. E se una delle domande più diffuse è stata su «quando è avvenuto il primo coming out», non sono mancate riflessioni sul tema delle adozioni o sul riconoscimento giuridico delle coppie omosesssuali. «Il bullismo omofobico è purtroppo molto diffuso nelle scuole spiega Federico Marchiori, presidente di Arcigay a Brescia e purtroppo spesso questi episodi non vengono denunciati dai ragazzi». Al centro della giornata anche le violenze domestiche. «Di qualche caso siamo a conoscenza osserva la docente Loredana Lonati grazie allo sportello di ascolto che abbiamo attivato ed è gestito dalla cooperativa Il Calabrone». L’idea della giornata nasce da una circolare ministeriale nella quale si ricorda che il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia, che «la scuola si cimenta ogni giorno con la costruzione di una comunità inclusiva che riconosce le diversità di ciascuno» e che «le scuole favoriscono la costruzione dell’identità sociale e personale da parte dei bambini e dei ragazzi, il che comporta anche la scoperta del proprio orientamento sessuale. Il loro ruolo nell’accompagnare e sostenere queste fasi non sempre facili della crescita risulta decisivo, anche grazie alla capacità di interagire positivamente con le famiglie». Soddisfatta Eleonora Greca, una delle anime della giornata di ieri: «Tutte le attività che abbiamo promosso sono state molto partecipate: direi che la giornata di sensibilizzazione ha funzionato». T.B.
«Certi amori…mettono nei guai»: ieri al Lunardi promossa da Eleonora Greca e dagli altri rappresentanti degli studenti la scuola si è trasformata in un grande laboratorio di discussione per riflettere su temi come femminicidio, omofobia e orientamento sessuale. Diversi i momenti di approfondimento più tradizionali, come per esempio l’incontro promosso dalla psicoterapeuta Licia Frigerio su «Come si struttura la relazione violenta» o quello a cura del professor Mauro Amodeo sull’analisi della normativa in materia di «contrasto alla violenza sessuale e stalking», ma non sono mancate anche proiezioni di film nella sala video o reading letterari a tema condotti dall’autrice e docente della scuola Rossella Zanini. Partecipatissimi anche i laboratori promossi da Arcigay, occasione per ragionare delle differenze tra stereotipo e pregiudizio, o proporre attività più ludiche come il gioco «Indovina chi…è gay». Tra ironia e introspezione. E se una delle domande più diffuse è stata su «quando è avvenuto il primo coming out», non sono mancate riflessioni sul tema delle adozioni o sul riconoscimento giuridico delle coppie omosesssuali. «Il bullismo omofobico è purtroppo molto diffuso nelle scuole spiega Federico Marchiori, presidente di Arcigay a Brescia e purtroppo spesso questi episodi non vengono denunciati dai ragazzi». Al centro della giornata anche le violenze domestiche. «Di qualche caso siamo a conoscenza osserva la docente Loredana Lonati grazie allo sportello di ascolto che abbiamo attivato ed è gestito dalla cooperativa Il Calabrone». L’idea della giornata nasce da una circolare ministeriale nella quale si ricorda che il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia, che «la scuola si cimenta ogni giorno con la costruzione di una comunità inclusiva che riconosce le diversità di ciascuno» e che «le scuole favoriscono la costruzione dell’identità sociale e personale da parte dei bambini e dei ragazzi, il che comporta anche la scoperta del proprio orientamento sessuale. Il loro ruolo nell’accompagnare e sostenere queste fasi non sempre facili della crescita risulta decisivo, anche grazie alla capacità di interagire positivamente con le famiglie». Soddisfatta Eleonora Greca, una delle anime della giornata di ieri: «Tutte le attività che abbiamo promosso sono state molto partecipate: direi che la giornata di sensibilizzazione ha funzionato». T.B.