La mozione è stata approvata all’unanimità dal X Congresso Arcigay
Arcigay, nelle sue articolazioni nazionale e territoriali, oltre ad essere statutariamente obbligata a svolgere attività di prevenzione dell’AIDS e in genere delle malattie sessualmente trasmesse, si è distinta in questi anni su tali temi come nessun’altra associazione nazionale che non abbia tale battaglia come principale obiettivo (quali, ad esempio, la LILA o l’ANLAIDS).
Gli anni in cui l’AIDS ha drammaticamente mietuto tante vittime in Italia, hanno profondamente segnato la cultura del movimento gay italiano e dell’Arcigay in particolare. Arcigay è stata così, ed è ancora oggi, in prima fila su tale battaglia, proponendo progetti ai Ministeri competenti ed alle strutture sanitarie locali, facendo prevenzione, distribuendo preservativi, realizzando depliant, sottoscrivendo convenzioni con gli enti locali, fornendo assistenza psicologica e materiale alle persone sieropositive e alle persone in AIDS conclamata.
Nell’ambito di questa cornice, stride come non mai l’impossibilità, o la possibilità solo a pagamento, di reperire profilattici e lubrificanti nei circoli ricreativi affiliati ad Arcigay ed in particolare in quelle strutture in cui è possibile far sesso (saune e locali con darkroom). Sebbene non vi sia una vera e propria responsabilità di Arcigay Nazionale in ciò, vi è una profonda incompatibilità tra ciò che meritoriamente Arcigay fa nelle piazze italiane e ciò che Arcigay non facilita che accada nei propri circoli ricreativi.
Prendiamo un solo elemento. Quale ipocrisia sarebbe reclamare giustamente a gran voce la riduzione dell’IVA sul profilattico, la riduzione del costo del profilattico stesso e la sua distribuzione gratuita a cura delle strutture sanitarie, quando non si è stati in grado di far accadere ciò in casa propria?
La proposta che segue, partendo da questa premessa, sviluppa un percorso di pressione commerciale sui circoli ricreativi (ma in generale, sulle strutture gay ricreative anche non affiliate) affinché si mettano al più presto in linea non solo con quanto questo congresso ritiene opportuno, ma anche con standard minimi di attenzione al cliente, presenti in gran parte dei paesi occidentali.
Il Congresso Nazionale di Arcigay, tutto ciò premesso, decide quanto segue:
1) è indetta da Arcigay Nazionale una campagna nazionale per la distribuzione gratuita dei profilattici nelle strutture ricreative gay, affiliate o non;
2) tale campagna sarà sotto la responsabilità a livello nazionale della Segreteria nazionale, a livello locale dei circoli politici territoriali;
3) passaggio preliminare alla partenza di tale campagna sarà:
a. la firma di un accordo con le principali testate giornalistiche italiane (Babilonia, Pride, Guide Magazine, Gay.It) per la fornitura a titolo gratuito di spazi pubblicitari per la promozione della campagna e la promozione delle strutture che vi aderiranno;
b. la firma di un accordo con un produttore/importatore nazionale di profilattici e di lubrificanti monodose per la fornitura ad un prezzo particolarmente conveniente e concordato razionalmente di tali materiali ai locali che li acquisteranno; in tal senso, potrà essere anche valutata la possibilità di promuovere tale accordo facendo produrre un lotto di profilattici col doppio brand di Arcigay e del produttore/importatore;
c. la redazione del manifesto programmatico della campagna e dell’immagine grafica;
4) la segreteria nazionale e le strutture territoriali dovranno impegnarsi affinché vi aderiscano più locali ricreativi possibili, ad iniziare da quelli affiliati ad Arcigay;
5) il consiglio nazionale, entro 8 mesi dalla partenza della campagna, è invitato a richiamare formalmente e, qualora non ricevesse risposta entro 3 mesi, ad espellere definitivamente dall’associazione quelle strutture ricreative affiliate ad Arcigay che non vi avessero ancora aderito.
Alessio De Giorgi
PisaGiacomo Andrei
SienaDavide Buzzetti
Grosseto