Franco Grillini
L'intervento tutto della Curia contro la delibera comunale sull'assegnazione degli alloggi pubblici è offensivo verso i cittadini che convivono e sintomo di una chiesa che fa politica e pretende che il governo della città sia eterodiretto da via Altabella (Sede della Curia bolognese, NdR).
Dire, infatti, che tutto ciò che è fuori dal matrimonio eterosessuale costituisce una "aggregazione casuale" e che solo gli eterosessuali sposati garantiscono "grandi sacrifici, allevamento dei figli, assistenza agli anziani, tessuto sociale" significa far finta di ignorare che proprio a Bologna solo il 30% della popolazione vive nella famiglia tradizionale e che escludere il 70% dei cittadini dalla tutela e dai diritti, tra cui l'accesso alle case pubbliche, implicherebbe un'intollerabile discriminazione che nessuno condivide. E' veramente l'ora di finirla di insolentire decine di migliaia di cittadini definendo le unioni di fatto, le famiglie ricostruire, le coppie gay e lesbiche come se fossero deserti affettivi, luoghi di deresponsabilizzazione, e non, al contrario, un tessuto di umanità e solidarietà di cui la tenuta sociale di questa città costituisce prova lampante.
Nei prossimi giorni andrò dal notaio per vidimare il libro verbali della LIFF, la "Lega Italiana delle Famiglie di Fatto", una nuova associazione delle famiglie che rivendicherà diritti e rappresentanza.
La speranza è quella di dar vita ad un pluralismo delle forme familiari dove non ci siano cittadini di serie a e cittadini di serie b. Le ridicole e penose raccolte di firme annunciate dall'estrema destra per discriminare le coppie di fatto si scontreranno con iniziative volte a valorizzare le nuove aggregazioni affettive basate sulla libertà di scelta contro l'idea vetusta e stantia di uno Stato e di una Chiesa che si intromettono fin dentro le camere da letto per sindacare gli stili di vita.