Da "La Repubblica", edizione di Bologna
Salizzoni soffre per l’attacco della Curia e per rimediare propone un passo indietro, "una nuova delibera che dia l’interpretazione corretta " del regolamento sugli alloggi pubblici nel punto contestato: la definizione di nucleo familiare. Monaco non commenta, Galletti s’inchina ai giudizi che arrivano da via Altabella. E il deputato di Forza Italia Garagnani dice che "bisogna tenere conto della posizione della Curia". E’ stato un sabato movimentato per la Giunta dopo la scomunica della Chiesa – anticipata ieri alla stampa – che sarà pubblicata oggi sull’inserto "Bologna sette" del quotidiano l’Avvenire.
"Sì, soffro quando leggo che la Curia ha perso la speranza di vedere la famiglia aiutata in concreto dal Comune – dice il vicesindaco, cattolico, Giovanni Salizzoni – soffro perché tutta la nostra attenzione è sempre stata rivolta a valorizzare la centralità della famiglia così come è intesa nella Costituzione. L’assessore Franco Pannuti ha lavorato molto in questo senso, abbiamo fatto il "patto per la famiglia", insomma questo è stato solo un incidente di percorso. Per noi la famiglia viene prima di tutto. La Giunta dovrà riflettere su quanto è accaduto, ma credo si dovrà arrivare a un atto deliberativo che dia una corretta interpretazione di tutta la questione". Ma il vice di Guazzaloca alla fine fa il mea culpa: "C’è stato in questi giorni un problema di "comunicazione" tra noi e la Curia, c’è stata confusione da parte di Giunta e maggioranza, una defaillance al momento del voto – dice ancora Salizzoni dopo essersi fatto mandare via fax l’anticipazione dell’Avvenire – ma va anche detto che quando si parla di alloggi bisogna fare chiarezza su un punto: tra lo status della famiglia come nucleo formato da una coppia sposata e lo stato di indigenza. Il sindaco ha sempre detto, ci ha sempre detto, che il criterio è il bisogno e di fronte a un bisogno espresso non si guarda in faccia a nessuno, non si va a vedere di che colore sono le persone. Dunque noi ci muoviamo su due linee: la famiglia, che viene prima di tutto, e il criterio del bisogno".
L’assessore Carlo Monaco, che lunedì ha portato in aula la delibera incriminata, alle 19,40 di ieri sera ancora non era stato informato dal Comune della scomunica di via Altabella. Dopo essersi fatto leggere il testo al telefono ha preferito trincerarsi dietro un "rigoroso no comment". L’assessore Gian Luca Galletti, Udc, se la cava spiegando che si guarda bene dal commentare le opinioni della Chiesa bolognese. Il più preoccupato è sembrato il deputato di Forza Italia Fabio Garagnani: "Condivido le parole della Curia, è un monito che il Comune dovrà tenere in considerazione".