"Le persone sono felici solo se possono esprimersi liberamente"
(Marco Aurelio Antonio)
1. Contenuti e risorse
Arcigay nazionale ha partecipato, nel 2000 e 2001, al progetto europeo “Be Equal Be Different”.
Assieme a partner olandesi, finlandesi e irlandesi, ed in collaborazione con l’Associazione Generazioni di Corciano (PG):
abbiamo discusso di analogie e differenze tra vari campi di discriminazione: genere, orientamento sessuale, origine etnica ed età-generazione;
abbiamo scambiato idee, esperienze, proposte e buone prassi su come promuovere procedure e consuetudini più eque nei confronti di ciascuno;
abbiamo ideato, con l’apporto di vari esperti, un percorso di formazione, rivolto alle organizzazioni, sui temi della discriminazione istituzionale e multipla. Il training è applicabile a diversi contesti e prevede delle modalità molto interattive di partecipazione. I principali obiettivi sono:
• la discriminazione è uno spreco in termini di potenziale umano,
• le differenze sono una risorsa;
abbiamo costituito e appositamente formato un’équipe di trainer, coordinati da un National manager;
grazie ai fondi messi a disposizione dalla Commissione europea e da alcuni Ministeri olandesi, abbiamo infine concretamente sperimentato il training in una decina di organizzazioni di diverso tipo, in tutta Italia: sindacati, associazioni sportive, di categoria e di volontariato, enti locali, scuole, gruppi Scout cattolici, cooperative e relativi consorzi.
I risultati sono stati incoraggianti e molto l’interesse raccolto, anche grazie al carattere relativamente innovativo della proposta.
Per questo motivo, anche se “Be Equal Be Different” è formalmente terminato lo scorso dicembre, abbiamo deciso di continuare a lavorare in questo campo, mettendo a frutto l’esperienza maturata e proponendola ad altri soggetti e realtà locali.
2. La proposta
L’équipe di “Be Equal Be Different” è disponibile a collaborare con chiunque lavori e/o sia interessato alla promozione delle pari opportunità.
Offriamo:
formazione (sui temi dell’orientamento sessuale, della discriminazione, dell’equità di trattamento…), ad esempio ad: insegnanti, responsabili ed operatori dei servizi alla persona, sindacalisti e operatori di altre organizzazioni a difesa dei diritti dei cittadini, giornalisti, addetti alla direzione del personale nelle aziende e negli enti locali, policy maker…
animazione territoriale (organizzazione e partecipazione a convegni, congressi, dibattiti, serate, giornate di studio; presentazione pubblica di iniziative e di ricerche; interventi nelle scuole…);
ricerca psico-sociale (in tema di atteggiamenti, stereotipi e immagini sociali, comportamenti e assetti di discriminazione, storie di vita, dinamiche di vittimizzazione, bullismo, mass-media…);
sostegno psicosociale alle persone vittime di discriminazione e professionalizzazione dei gruppi di volontariato impegnati sui temi dell’equità sociale (counseling, auto-mutuo-aiuto, team building, self-empowerment, approccio al benessere ed alle sue problematiche…);
consulenza ad organizzazioni sui temi della parità di trattamento (forza lavoro differenziata al proprio interno, processi di esclusione de facto, verifica del proprio grado di inclusività sociale…).
Aspiriamo a divenire una sorta di centro servizi a disposizione di chiunque si occupi di orientamento sessuale e di ‘diversity’ in senso lato.
Il nostro approccio vuole essere tecnico e scientifico, orientato al problem solving.
Questi i percorsi che intendiamo sviluppare:
• trovare e sviluppare contatti con il mercato;
• interagire adeguatamente con tutte le possibili motivazioni alla base della lotta contro le discriminazioni (c’è chi si impegna per filantropia, chi per profitto economico, chi per ideologia, per rispetto della legge, per timore di sanzioni, per consenso politico-sociale, per immagine pubblica…), anche quelle relativamente lontane dal proprio modo di essere e di sentire;
• adottare un approccio orizzontale nella lotta contro la discriminazione, per incrociare le diverse tradizioni di intervento (lotta contro l’omofobia, questione femminile, anti-razzismo, handicap e vita indipendente… ) ed imparare gli uni dagli altri;
• analizzare e risolvere le dinamiche discriminatorie che persistono al nostro interno.
Invitiamo gli interessati a mettersi in comunicazione con noi; desideriamo peraltro metterci in rete con chi già lavora in questo campo.
Info:
Raffaele Lelleri
(National manager per l’Italia di “Be Equal Be Different”)
Bologna
[email protected]