Arcigay esprime solidarietà a Stefano Bucaioni, il boy scout perugino dell’Ass. Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici, “degradato” a causa del suo orientamento sessuale.
“saremo vicini a Stefano — dichiara il presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice — e lo sosterremo nella sua battaglia perché gli siano riconosciuti i suoi meriti di scout e pari dignità rispetto ai suoi coetanei eterosessuali.
Consideriamo grave discriminare qualcuno perché omosessuale e, quindi, sulla base di una caratteristica ascritta della sua personalità e della sua sessualità. Questo è un atteggiamento razzista.”
Stefano è stato punito per la sua onestà e il suo senso di responsabilità: non solo non è stato promosso al ruolo di Capo Riparto, come inizialmente propostogli dalla stessa organizzazione, ma addirittura è stato rimosso dal ruolo di Aiuto Capo Branco.
“Ci chiediamo — continua Lo Giudice — se gli Scouts d’Europa godano di finanziamenti pubblici”.
La Carta Europea dei Diritti Fondamentali dell’Uomo vieta espressamente ogni discriminazione fondata sull’orientamento sessuale delle persone e la stessa Carta Costituzionale Italiana afferma come principio cardine l’uguaglianza e la pari dignità di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, razza … e di condizioni personali e sociali.
“La sua dignità di persona e stata sminuita — continua Lo Giudice – né sembra valere in questo caso il richiamo ad una generica coerenza con i valori morali dell’organizzazione scout: relazioni sessuali prematrimoniali (quale giovane capo scout non ha una fidanzata o un fidanzato?), anch’esse al di fuori della morale sessuale ufficiale della Chiesa Cattolica, non rappresentano infatti abituali motivi ostativi a ricoprire incarichi educativi nelle organizzazioni scout, anche in quelle d’ispirazione cattolica. Io stesso — osserva Lo Giudice — essendo stato ben otto anni negli scout so bene che non si tratta di un ambiente più estraneo all’omosessualità, di quanto sia il resto della società. L’impressione è che in questo caso, ad essere colpita sia stata proprio la sincerità e l’assenza di ipocrisìa di Stefano”.