"Caro Ranieri, ti stringo al mio cuore che in ogni evento possibile e non possibile sar' eternamente tuo". Cos' Giacomo Leopardi scriveva al'amico Antonio Ranieri Tenti. La lettera manoscritta originale ' stata ritrovata in una parrocchia di campagna di un piccolo paese pugliese, Salice Salentino (Lecce). Il foglio era stato nascosto da ignoti dietro un quadro custodito nella chiesa della Madonna del Latte. La scoperta ' stata fatta dalla Guardia di Finanza di Lecce, che ha condotto le indagini sulla sparizione di questo importante cimelio letterario. Scritta nel 1832, quando Leopardi si trovava a Firenze, la missiva ' indirizzata al letterato napoletano Antonio Ranieri, nei confronti dei quali 'autore di celebri versi come''Infinit' e'Il sabato del villaggi' fa trasparire u'affettuosa amicizia, che sembra sconfinare in un ardente romanticismo. 'autografo ' stato autenticato dagli esperti del Centro nazionale di studi leopardiani di Recanti e della Biblioteca Nazionale di Napoli, dove sono conservate numerose lettere di Leopardi.
La lettera misteriosamente ricomparsa nella chiesetta di campagna era stata trafugata decenni fa da una raccolta epistolare acquistata nel 1981 dallo Stato italiano e consegnata, poi, in custodia alla Biblioteca Nazionale'Vittorio Emanuele II' di Napoli. Il contenuto della missiva spedita a Ranieri ' noto e pubblicato, a partire dal 1909, quando apparve, insieme ad altri autografi leopardiani fino ad allora inediti, sulla rivista'Nuova Antologi'. Poi il critico letterario Francesco Flora inser' il manoscritto nel volume delle'Letter' di Giacomo Leopardi, stampato da Mondadori nel 1949.
Dai toni decisamente passionali, questo documento in particolare ' stato pi' volte utilizzato per sostenere la presunta omosessualit' del poeta di Recanati, che si sarebbe manifestata con un morboso attaccamento al'amico fraterno Antonio Ranieri. I due
furono legati da un intenso sodalizio durato sette anni.
La scoperta della lettera leopardiana ' avvenuta una decina di giorni fa – come ' stato precisato in una conferenza stampa delle Fiamme Gialle a Lecce – a seguito di una intensa e delicata attivit' investigativa da parte del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. La notizia ' stata resa nota solo a seguito degli accertamenti che ne hanno definito la sua autenticit', confermata da illustri docenti di letteratura italiana.
Ecco il testo della lettera manoscritta di Giacomo Leopardi, inviata da Firenze '11 dicembre 1832, al'amico napoletano Antonio Ranieri, il cui originale ' stato recuperato dalla Guardia di Finanza di Lecce.
"Ranieri mio. Io credeva appena ' miei occhi leggendo la tua dei 6. Tanta vigliaccheria in animo umano o muliebre non ' n' sar' mai credibile se non dopo il fatto, come in questo caso. Sento c'' affatto inutile c'io tenti 'esprimerti la mia compassione, perch' qualunque pi' viva parola sarebbe infinitamente inferiore al vero. Vorrei poterti consolare da vicino, vorrei che questa cosa non si opponesse alla congiunzione, da noi tanto meditata e desiderata, dei nostri destini. Ranieri mio, tu non mi abbandonerai per' mai, n' ti raffredderai nel'amarmi. Io non voglio che tu ti sacrifichi per me, anzi desidero ardentemente che tu provvegga prima 'ogni cosa al tuo benessere: ma qualunque partito tu pigli, tu disporrai le cose in modo, che noi viviamo 'uno per 'altro, o almeno io per te; sola ed ultima mia speranza. Addio, anima mia. Ti stringo al mio cuore, che in ogni evento possibile e non possibile, sar' eternamente tuo"