LONDRA – La Gran Bretagna conta i suoi gay. L´ufficio centrale di statistica britannico ha dato il via a un censimento degli omosessuali del paese che non ha precedenti. Il motivo: valutare i finanziamenti necessari in vista di una riforma del sistema pensionistico e dei sussidi che tenga conto dei diritti di tutti i tipi di coppie, comprese quelle costituite da persone dello stesso sesso.
L´iniziativa – resa nota ieri dal domenicale Observer – è stata approvata dalla commissione per le pari opportunità ed è stata salutata con entusiasmo dalle organizzazioni omosex. Finora ricerche del genere erano state condotte soltanto nell´ambito di indagini su crimini maturati in ambienti gay.
Il sondaggio si è reso necessario dopo che il governo ha deciso di mettere a punto una riforma pensionistica non discriminatoria nei confronti delle coppie omosessuali. Ai ministri competenti è stato chiesto di valutare che tipo di impegno finanziario dovrà essere previsto per attuare la riforma. I tecnici incaricati del calcolo hanno però osservato che sarebbe stato impossibile arrivare a una stima attendibile visto che non è noto il numero degli omosessuali. Di qui la necessità del censimento. «È un passo lungamente atteso, un segnale importante che dimostra come la posizione di lesbiche e gay nella società venga presa finalmente in più seria considerazione», si rallegra parlando con l´Observer Angela Mason, rappresentante di "Stonewall", un´organizzazione che si batte per i diritti delle lesbiche.
Sulla percentuale di omosessuali nella popolazione britannica finora esistono soltanto stime molto diverse. Le valutazioni oscillano tra cifre che vanno da un gay ogni cento abitanti a un gay ogni dieci. «Non importa se si tratti di cinquemila o cinque milioni di persone – liquida la Mason – quello che conta è quanto sia sbagliato trattare in maniera non equa delle persone».
In realtà le ultime statistiche riguardanti gli omosessuali condotte in Gran Bretagna hanno portato all´attenzione dell´opinione pubblica dati interessanti. Come per esempio lo studio firmato 18 mesi fa dalla società "Id Research" che ha evidenziato come sia due volte più probabile che un gay inglese faccia il poliziotto piuttosto che lo steward di una compagnia aerea, o come un quarto degli omosessuali maschi o femmine abbiano relazioni sentimentali che durano da più di sei anni.
Nell´ambiente politico britannico si assiste a una progressiva apertura verso i gay, anche nelle file dei conservatori. A fine luglio il portavoce per la politica estera Alan Duncan, una delle figure più in ascesa dei Tory, ha deciso – primo del suo partito – di dichiararsi pubblicamente omosessuale. «La visione dei Tory è sempre stata quella del "Non ci importa, ma non dirlo – ha spiegato Duncan al Times – beh, adesso non funziona più». L´iniziativa del parlamentare è stata sostenuta dal leader dei Tory Ian Duncan Smith, impegnato a rinnovare l´immagine del partito agli occhi degli elettori più giovani anche rimuovendo i pregiudizi contro omosessuali, donne e minoranze etniche. Il nuovo atteggiamento potrebbe preludere a cambiamenti sostanziali nella legislazione per quanto riguarda la tutela dei diritti dei gay.