'Espresso 9 agosto 2002
Creativi, pulsanti, pieni di idee. Gli omosessuali sono in grado di nutrire, rilanciare le città quando sono in crisi, quando perdono colpi. Con il loro lavoro possono alimentare cultura e economia. ' la tesi di Richard Florida, professore alla Carnegie Mellon Universitv, che nel suo ultimo libro pubblicato negli Stati Uniti definisce i gay "the creative class of people who can think", "la classe creativa della gente che pensa": la nuova élite nelle metropoli americane. U'ipotesi provocatoria, uno studio approfondito che agli omosessuali connette i bobos, i bourgeoises bohémiens inventori di nuovi stili di vita in Europa e in America. "The rise of the Creative Class and hou i i's trasforming work, leisure, community and every day life" ("'ascesa della Classe Creativa: come trasforma lavoro, tempo libero, comunità e vita di ogni giorno), edito da Basic.Books, ha immediatamente acceso dibattiti. Anche perché per misurare 'impatto della presenza degli omosessuali sulla ricchezza di una città Florida ha costruito un'indice di brillantezza" (coolness index) che valuta gli elementi più trendy. Osservando 50 città ha scoperto che anche la diffusione capillare del'alta tecnologia è legata alla presenza gay.
'ipotesi di Richard Florida, secondo cui certi stili di vita producono denaro e arricchiscono 'economia, si adatta anche alle città italiane. Qui come negli Usa chi ha più idee alimenta sistematicamente i cuori pulsanti delle new towns.I creativi che formano la nuova, moderna, futura prosperità sono autori, scrittori, musicisti, artisti, avvocati, scienziati, informatici. "Chi è pagato per pensare per vivere", spiega 'autore americano. In pratica, il 30 per cento della forza lavoro di base, il doppio di quanto succedeva ven'anni fa, dieci volte tanto rispetto a quello che capitava al'inizio del secolo scorso. "Questo gruppo dominante", spiega Florida, "cresce secondo quanto produce (idee, informazione, tecnologia) e diventa parte integrante del'economia nazionale". Nasce così una nuova teoria del "capitale creativo". "Non si può trovare un luogo tecnologicamente innovativo senza che sia aperto al'eccentricità, alla differenza. I luoghi del successo sano quelli che combinano le tre T: Tolleranza, Talento e Tecnologia".
Il testo provocherà polemiche anche in ltalia, ma già ora molti sono convinti che la tesi dì Florida sia fondata. Mentre 'autore traccia una hit-parade delle città americane più ricche e creative, gli omosessuali che producono cultura ne costruiscono u'altra tagliata su metropoli e province nostrane. Se negli Usa balzano ai primi posti San Francisco, Austin, San Diego e Boston, Seattle, Houston, Washington e Baltimora, seguite da New York e Dallas, anche da noi sì delinea una classifica di città in cui omosessualità si unisce a imprenditorialità e creatività. Parlando con Franco Grillini, parlamentare ds. e Presidente Onorario Arcigay, e con Massimo Consoli, uno dei leader del Movimento Italiano, si compone un quadro che vede in testa Roma seguita da Milano, Bologna, Pisa, Torino, Padova. Per motivi diversi, a cominciare dal'economia per finire con le tendenze.
"Questa creatività si vede soprattutto nella ricerca di soluzioni di vita inedite", suggerisce Delia Vaccarello, che manda in libreria a settembre un testo sul'omosessualità per Baldini & Castoldi dal titolo "Gli svergognati". "Chi ha u'identità sessuale diversa ha a disposizione gli strumenti di una doppia lingua madre, quella della propria identità emotiva e quella del contesto sociale allargato che utilizza codici differenti. Viene da qui 'enorme fucina di possibilità creative connaturate alle città". Soprattutto a Roma che, complice la tradizione pasoliniana, entra in classifica per tolleranza, rispetto nei confronti della comunità, luoghi frequentati dagli omosessuali. Migliaia di matrimoni non formali celebrati tra i gay, un centinaio i locali disseminati tra centro e periferie. "Muccassassina" ospita quattromila persone ogni venerdì sera pescate nel mondo della cultura e degli spettacoli, la libreria Babele è diventata un book-store aperto a tutti, il Gay Village di Testaccio inaugurato il primo agosto davanti a diecimila persone è un laboratorio che produce iniziative. Sono decine i personaggi connessi alla cultura collegata al'omosessualità, come Franco Zeffirelli, Ivan Cattaneo, Nickí Vendola. "Roma è diventata il grande polo di attrazione per i gay di tutto il sud, si concentrano quelli che scappano dalla provincia e si portano dietro la loro ricchezza culturale", osserva Massimo Consoli. "A Roma ci sono migliaia di stranieri, si incontrano persone e culture".
Stesso trend a Milano, punto di massima concentrazione della migrazione interna. Milano che esporta lifestyle e moda italiana nel mondo. Ma gli stilisti, se si fa eccezione per Dolce e Gabbana che dichiarano apertamente il loro legame, sono gelosi dei loro ruoli e preferiscono non parlare del privato. Bologna è la città politica: ha eletto un deputato, Franco Grillini, un consigliere comunale insegnante di filosofia, Sergio Lo Giudice. È nata qui la sede di Porta Saragozza, Il Cassero, solido punto di partenza per il movimento, trasferita 'inverno scorso nel nuovo centro della Salara dalla giunta di centro destra guidata da Guazzaloca. Per questo, appena inaugurata, è subito finita sul "Time", sul'"Express ", sul "New York Time". Padova, grazie al turismo legato alla vicinanza con Venezia, ha aggregato ventimila persone al'ultima manifestazione del Gay Pride.
A Pisa è nato il portale dei gay diretto da Alessio De Giorgi, imprenditore, proprietario del Mamamia, discoteca nella vicina Torre del Lago, testmionial della nuova capacità imprenditoriale esplicita della nuova élite creativa. De Giorgi sta mettendo su u'organizzazione imprenditoriale gay di stampo anglosassone e ha appena commissionato una ricerca al'Eurisko sulle tendenze di mercato e di consumo culturale degli omosessuali. "I gay", afferma, "sono una delle tante élite che portano innovazione nella cultura e nel mercato economico. Una lobby che serve a rendere la società più libera per tutti. Almeno il 10 per cento del'economia italiana è legato alla produttività della comunità omosessuale. Nel 2002 se ne sono accorte anche le grandi agenzie pubblicitarie, che hanno pianificato spot specifici per questo target. Sony-Ericsson, lberia e Telecom hanno fatto inserzioni sul portale dei gay italiani violando un tabù. A Pisa e dintorni i gay hanno rivitalizzato il tessuto sociale. Un esempio viene da Torre del Lago, diventata uno dei fenomeni turistici del'estate toscana con 20 mila persone ogni week-end: etero e gay che si mischiano in grande rispetto e libertà". Il progetto si chiama "Gay Friendly Versilia", avrà il culmine a metà agosto con Amanda Lear, Platinette, Rita Pavone. Torino, infine, rappresentata base di partenza per il "Fuori" (Fronte Unitario Omosessuali Rivoluzionari Italiani) e uno spicchio di storia con la libreria Rosa Luxemburg di Angelo Pezzana, esponente del movimento di liberazione sessuale.
"Tutto questo perché gli omosessuali hanno la voglia e il tempo di impegnarsi, formano coppie Dink (Double Income No kids, doppio reddito niente bambini), come spiega "La generazione che non genera" di Fiammetta Bonazzi (Castelvecchi)", interviene Franco Grillini bolognese radicato a Roma. "Non hanno il peso della famiglia tradizionale, esprimono modelli del futuro nei nuclei allargati ben descritti nel film "Le fate ignorantî" di Ferzan Ozpetek, straordinari strumenti dì coesione sociale, di superamento della solitudine metropolitana, di costruzione di relazioni. Ci sono coppie omosex che educano figli. La fonte creativa si può sviluppare anche nella convivenza sperimentata dalle step-families allargate agli amici. E poi la creatività è fortissima sul lavoro, perché gli omosessuali sono "monaci" delle loro attività: ci si dedicano con enorme concentrazione".
Ipotesi analizzata da Andrew Sullivan in "Praticamente normali", edito da Mondadori. Spiega che i gay dedicano il loro tempo al lavoro, creano idee. Scriveva Oscar Wilde in una lettera ad André Gíde: "Ho messo tutto il mio genio nella mia vita mentre nelle mie opere solo il mio talento". "Chi appartiene a minoranze è portato a "riflettere", prosegue Grillini. "Sei discriminato, diverso: ragioni. 'è dedizione totale in chi sceglie di fare 'artista, il ballerino, il regista. Vale per gli omosessuali la "legge" degli ebrei che sono il 5 per cento degli americani e forniscono il 40 per cento della classe intellettuale Usa".
Ma davvero questo impegno intellettuale garantisce qualità della vita e ricchezza? "'uomo si toglie di dosso la camicia di forza da maschio che lo paralizza e finalmente sprigiona la sua creatività", spiega il sociologo Giampaolo Fabris. "Quando insegnavo a Trento, tra la metà degli anni'70 e gli'80, quasi tutti i ragazzi gay si sono laureati con me. Ho sempre apprezzato le loro tesi, sorprendenti proprio per i livelli d originalità rispetto a quelle dei loro colleghi. La componente omosessuale prende forma in certe professioni, tra i designer, pubblicitari, gli stilisti. Da noi però lo stereotipo antiomosessuale è molto radicate e credo sia difficile che questa élite del gusto, della raffinatezza, della sensibilità possa diventare classe dirigente. I bobos sono tendenzialmente una possibile nuova classe dirigente. Fumano spinelli, arredano Feng Shui, indossano jeans, ma la loro è una trasgressione molto contenuta. Mentre 'omosessualità in Italia é ancora vista come eccesso".
Eppure questa cultura é finita in tv, con cadenza settimanale. Da marzo, con uno share discreto, va inonda su Canal Jimmy (Tele+digitale) "Good as you". Le iniziali formano 'acronimo GAY del primo magazine omosex della tv italiana indirizzato anche agli eterosessuali. Con un palinsesto inaugurato dal'evento più discusso fuori e dentro la comunità, "Queer as folk", serie in onda dal'99 sul britannico Channel Four. " La cultura gay, con 'evoluzione che ha avuto e il grado di apertura e di accettazione dimostrato dal territorio, non ha necessità di concentrarsi in un luogo preciso, ha ottenuto una dimensione globale", sostiene da New York- Francesco Morace del Future Concept Lab milanese, 50 corrispondenti che monitorizzano 40 città nel mondo. "Gli omosessuali non hanno più bisogno dì andare a San Francisco, bastione della loro connessione iniziale. Anche in Italia il legame tra cultura gay e avanzata è molto esteso. Qualsiasi territorio é connesso a questo tipo di intervento nella vita espresso dagli intellettuali omosessuali. 'è maggiore permeabilità nel tessuto socioculturale per cui 'è meno bisogno di individuare città deputate al'espressione di queste idee. Se prima Ibiza e Mikonos erano le isole gay, oggi sono posti in cui si esprimono divertimenti avanzati per tutti. Gli omosessuali si sono integrati, propongono una cultura di base collettiva. E dove esistono gruppi di cultura gay che si intrecciano con i bobos si connettono tutti i diversi elementi socioculturali. La componente omosessuale ha un forte potere di attrazione. Per questo é creativa. Perché coinvolge tutti in ogni luogo".
Una tribù metropolitana
DA SAN FRANCISCO A MILANO, I LUOGHI DELLA CULTURA OMO
La San Francisco italiana è indubbiamente Bologna, la città più aperta nei confronti dei gay e del "nuovo" in generale in Italia. Marzio Barbagli, docente di sociologia al'Università di Bologna, ha scritto "Omosessuali moderni" pubblicato da "II Mulino", 'inchiesta più attuale sui gay italiani. Ne sta facendo u'altra sullo stesso tema in Europa.
Gli omosessuali sono davvero particolarmente creativi?
Si dedicano soprattutto ad attività creative. Le culture e le organizzazioni delle città restano i grandi poli di attrazione dei gay. Esiste un forte processo migratorio che va dal sud al nord e dai piccoli ai grandi centri, perché gli omosessuali si sentono meglio nelle metropoli, più liberi.
Da quando le città sono diventate contenitori di questa élite culturale?
É un fenomeno nato negli Stati Uniti. La comunità a San Francisco è nata molto tempo fa, mentre a Bologna la comunità omosessuale si è radicata solo da'75.Qui è nata la sede più importante del'Arcigay, il Cassero, che ha scatenato le polemiche della chiesa. Oggi però le coppie omosessuali hanno meno difficoltà, si scambiano segni 'affetto senza problemi.
Sono visibili i segnali creativi dei gay nelle economie e nelle culture delle metropoli?
A Milano 'è la moda. Però, a differenza di quanto succede nelle comunità culturali americane, gli stilisti non sembrano fieri di far parte del mondo omosessuale. Sempre a Milano 'è il sito ufficiale del'Arcigay che offre una buona sintesi delle attività culturali, organizza feste e incontri, presenta proposte di legge.
E nel resto 'Italia?
Gli omosessuali hanno cominciato in tutte le città italiane a creare riviste, "Babilonia" e "Pride" sono le più importanti. La novità è il contributo esplosivo al mondo della comunicazione, hanno fatto nascere siti, giornali elettronici. "Noi", per esempio, dà informazioni sui gay in tutto il mondo, sui mutamenti culturali, libri, spettacoli, su come passare il tempo libero, su tutto quello che avviene anche in Africa in Asia. Una rivista globale on-Iine che testimonia grande creatività.
IN RETE
Il mondo omosessuale è ben presente su Internet. Ecco qualche indirizzo
www.gay.it
www.gay.it/noi (Notizie Omosessuali Italiane)
www.arcigay.it (Sito di Arcigay)
www.arcigaymilano.org (Circolo Arcigay CIG di Milano)
www.mariomieli.org (Circolo Mario Mieli di Roma)
www.arpnet.it/maurice (Circolo culturale Maurice di Torino)