La rivincita nella castrazione

  

"Spett.le redazione di arcigay.it,
volevo mettervi al corrente del fatto che sul quotidiano "’Unione Sarda" di oggi (28.01.03 n.d.r.) è comparso un articolo che racconta la storia di un padre di famiglia che si è evirato per espiare la colpa della sua omosessualità vissuta clandestinamente. La cosa grave e che mi ha fatto indignare è il fatto che tale articolo è stato accompagnato da un commento di una psicologa che fornisce un quadro del’omosessualità tutto errato e a dir poco offensivo! Spero siate nella condizione di fare qualcosa. Per quanto mi riguarda, io e la mia famiglia stiamo provvedendo ad inviare alla redazione del giornale una nostra lettera di protesta."

Gli omosessuali sono insoddisfatti?

Gli omosessuali sono insoddisfatti?

‘ grazie a questa lettera di un lettore che Arcigay è venuta a conoscenza di questo gravissimo intervento che vorrebbe fornire un quadro scientifico del’omosessualità, ma non fa altro che alimentare una visione limitante, offensiva ed altamente omofoba della realtà.
Uno scienziato dovrebbe sempre essere consapevole del suo ruolo e degli effetti che giudizi infondati e approssimativi possono avere sulla sensibilità dei molti lettori.

Qui di seguito pubblichiamo ‘articolo pubblicato dal quotidiano cagliaritano a firma della psicologa Bice Riggio e successivamente la risposta di Arcigay, per voce della Dottoressa Margherita Graglia, consulente della nostra Associazione.

La castrazione segno di rivincita

Molti omosessuali risultano ormai indistinguibili dagli eterosessuali. Il sesso viene esercitato come un gioco senza impegno né mistero di un altro diverso da sé. Nessun futuro sentimentale in una posizione di alternanza, niente di diverso da quanto già avveniva nell’antica Grecia dove il sesso si consumava in palestra ed era prevalentemente un gioco di corpi armonici ben allenati e solo maschili, mai femminili. Anche oggi assistiamo nella società odierna al culto del corpo, la nostra è una società esageratamente edonista, a tutto ciò si aggiunga pure il fatto che i nostri sono tempi in cui la comunicazione avviene via internet quindi proprio attraverso questo canale sono facilitati gli incontri. Incontri programmati velocemente, appuntamenti furtivi e sesso consumato senza troppi rischi ma che in realtà immette dentro circuiti simili, per dipendenza e assuefazione, alla tossicomania. È sempre meno evidente la demarcazione tra uomo erotico passivo e uomo erotico attivo, in quanto le due tipologie sembrano basate sullo scambio tra oggetto d’amore e oggetto identificatorio attuato sulle due figure genitoriali. La letteratura psicoanalitica individua tra i fattori predisponenti all’instaurazione della disposizione omosessuale il narcisismo dell’individuo. Ognuno cioè prende se stesso come oggetto d’amore e pertanto i partner vengono scelti il più possibile uguali a se stessi. Dobbiamo comunque riconoscere che i pesanti pregiudizi culturali e ambientali contribuiscono ad aggravare certi disagi. L’omosessualità si evidenzia nel periodo della pubertà e della adolescenza. La scoperta di tale fenomeno non sarebbe tollerabile senza una sufficiente autonomia psichica tale da consentire di sopportare la solitudine. Nel profondo di se stesso l’ omosessuale è un individuo intensamente insoddisfatto, non si sente autentico, ricerca situazioni pericolose, estreme, in un atteggiamento di sfida con la vita. Ha continuamente bisogno di nuovi rifornimenti e continui rimaneggiamenti e vuole essere un protagonista. Come spiegare un gesto di tale portata? È possibile che attraverso un gesto così estremo venga ribadito il proprio diritto a provare piacere nella modalità preferita, direi cui anzi si è obbligati: l’autocastrazione. Per questo motivo rappresenterebbe l’unico modo a disposizione per confermare se stessi e la propria scelta. L’omosessualità è l’unico contenitore possibile. Accade qualcosa di spaventoso ma di definitivo per venire allo scoperto come se tutte le paure tutte le proibizioni fossero annullate. Quel passaggio interdetto che tiene rigorosamente distinte la zona delle pubbliche virtù da quello dei vizi privati è stato scardinato. La castrazione per quanto amara è un segno di rivincita.


Gli omosessuali sono indistinguibili dagli eterosessuali e presentano la stessa variabilità, in termini di personalità, degli eterosessuali. La categorizzazione dei gay e delle lesbiche come gruppo omogeneo e distinto non solo rappresenta la prima caratterizzazione dello stigma, quale lo definisce Goffman, ma rappresenta un’affermazione scientificamente insostenibile. L’omosessuale tipo non esiste; l’omosessualità non è un’ entità ma piuttosto un fenomeno che si manifesta in molti modi. La specificità dell’esperienza gay e lesbica sta piuttosto nel fatto che le persone omosessuali devono confrontarsi con un contesto che, non solo non li ha previsti, ma che spesso gli è ostile.
E’ un bias del clinico (distorsione) attribuire il disagio del paziente tout court al suo orientamento sessuale senza nessuna evidenza. Le scienze della salute mentale ci dicono che l’orientamento omosessuale è una variante naturale dell’espressione erotico affettiva e che, al pari di quello eterosessuale, si origina attraverso complesse interazioni tra fattori biologici e ambientali; allo stesso modo ogni comportamento umano, qui l’ autocastrazione, non è riducibile ad una sola “causa”. Vivere in un contesto ostile significa essenzialmente rifondare la propria autostima e allora, tuttalpiù, questo estremo gesto (l’autocastrazione) potremmo comprenderlo meglio se ci rifacciamo al concetto di “omofobia interiorizzata”: in qualche modo la svalutazione sociale dell’omosessualità viene interiorizzata dalla persona omosessuale.
Ma ancora mi sembra riduttivo perché di quest’uomo sappiamo assai poco, se non che è omosessuale (?). In definitiva non sappiamo niente! La psicologia, a partire dal 1973, data di derubricazione dell’omosessualità dall’elenco dei disturbi mentali, ha ribadito più volte che l’orientamento omosessuale è al pari di quello eterosessuale e non è subalterno; rifarsi a Bieber (1962), (nel profondo di se stesso l’omosessuale è un individuo intensamente insoddisfatto, non si sente autentico, ricerca situazioni pericolose, estreme, in un atteggiamento di sfida con la vita) mi sembra scienficamente superato e oltremodo obsoleto.

Dottoressa Margherita Graglia, Ausl Reggio Emilia
consulente Arcigay


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