Da quando si è diffusa la notizia della vile aggressione subita da Michele Bellomo, componente della Segreteria nazionale Arcigay e Portavoce del BariPride2003, abbiamo ricevuto centinaia di email, telefonate, sms di solidarietà.
La bandiera rainbow del’Arcigay sventola sopra Michele Bellomo
In tutta Italia i Circoli territoriali Arcigay hanno diffuso la notizia, inviato comunicati, raccolto i messaggi che sono pervenuti in sede locale da associazioni, partiti e sindacati e nei prossimi giorni sono previste iniziative e manifestazioni.
A livello nazionale molti esponenti politici e sindacali ci hanno telefonato o inviato messaggi.
Tutta questa solidarietà, deve ora tradursi in sicurezza per l’incolumità di Michele e agibilità politica, affinché il nostro Presidente di Bari possa rimanere nella sua città e proseguire l’enorme lavoro svolto a difesa dei diritti civili e le libertà individuali.
L’Arcigay nazionale chiede alle forze di polizia uno sforzo straordinario, affinché i responsabili dell’aggressione vengano arrestati e perché siano individuati gli autori delle continue minacce al nostro esponente.
Alla società civile barese e pugliese, ai partiti, associazioni e sindacati chiediamo di non lasciar solo Michele. Ciò che è accaduto è indice di un clima politico e sociale preoccupante, dove possono agire indisturbati i picchiatori e i provocatori. Solo un impegno concreto di chi ha responsabilità politiche e civili, può impedire che atti del genere si ripetano.
A Michele, alla sua famiglia, ai nostri militanti dell’Arcigay di Bari va il nostro abbraccio affettuoso e il nostro concreto sostegno.
Aurelio Mancuso, Segretario nazionale Arcigay
La comunità GLBT e le forze politiche non si fermano davanti al grave e vigliacco atto di violenza ai danni di Michele Bellomo ed esprimono la loro solidarietà ed il loro risentimento. Ecco le reazioni.
Arcigay CIG MILANO
AGGRESSIONE OMOFOBA A BARI
Il C.I.G. Centro di Iniziativa Gay – Arcigay Milano esprime tutta la sua solidarietà a Michele Bellomo, Presidente del circolo Arcigay Giovanni Forti di Bari nonché organizzatore e portavoce del Bari Pride 2003 aggredito e percosso oggi al’interno della sede del circolo.
Purtroppo il clima di intolleranza e omofobia non è stato del tutto spazzato via dalla grande manifestazione che si è tenuta nella città lo scorso giugno.
Certo questo clima non viene rasserenato da prese di posizione pubbliche del tenore di quelle appena espresse dal Vaticano che relegano le persone omosessuali ad una serie B della società e alle quali gli aggressori potrebbero essersi ispirati.
Condanniamo con veemenza la violenza e la prevaricazione, da qualsiasi parte esse provengano e reclamiamo il diritto di esistere come cittadini di serie A.
Arcigay ORA ROMA
Purtroppo le discriminazioni non finiscono mai……….., anche la Chiesa in questi giorni ha rivendicato la sua intolleranza contro i GAY ed ecco i risultati:
Oggi Michele Bellomo Presidente del Circolo ARCIGAY di Bari, dopo 3 mesi dalla minaccia di morte era stato scortato dalla polizia fino a ieri, e stamane è stato aggredito, ora è al pronto soccorso, le sue condizioni sembrano buone, ma è stata solo Fortuna, noi del Circolo ARCIGAY di Roma, richiediamo subito il ripristino della scorta da parte della polizia per evitare che si ripetano tali atti; inoltre cercheremo di supportare i nostri colleghi ed amici del’ARCIGAY di Bari, con tutti i mezzi a nostra disposizione.
Arcigay DIKAIOS MESSINA
L’Arcigay di Messina è solidale con Michele Bellomo dell’Arcigay di Bari, vergognosamente aggredito oggi pomeriggio,dopo reiterate minacce, da parte di persone che al posto del dialogo e della civiltà sanno usare solo vigliaccheria e violenza.
L’aggressione è avvenuta nello stesso giorno in cui veniva ritirata la scorta, che era stata assegnata al Bellomo da qualche tempo.
L’Arcigay di Messina, pertanto, chiede la solidarietà, a livello locale e nazionale,di tutte quelle forze, politiche e non, che si oppongono ad atti violenti attuati contro qualsiasi cittadino della nostra nazione, perché non si possa affermare che nel 2003 vi siano ancora cittadini di serie A e di serie B, e perché nessuno sia più costretto a subire abusi di tale livello che vanno contro ad ogni insegnamento morale, civile e religioso.
Arcigay TOSCANA
Pestaggio razzista: grave portavoce del Pride 2003, Michele Bellomo.
Arcigay Toscana: sia subito ripristinata la scorta.
Pride 2004: anche in Toscana sotto controllo l’eversione nera.
Oggi intorno alle 14 è avvenuto ad opera di ignoti il pestaggio del portavoce del Pride 2003, Michele Bellomo.
Gli autori della efferata aggressione, avvenuta nella sede barese dell’Ufficio Nuovi Diritti della Cgil, hanno approfittato della pausa pranzo per introdursi nei locali senza essere visti, hanno picchiato selvaggiamente Michele Bellomo, che si trovava da solo nell’ufficio, lasciandolo privo di sensi e sanguinante.
‘Esprimo tutta la nostra rabbia ed il nostro sdegno per la grave aggressione avvenuta oggi ai danni di Michele Bellomo, portavoce nazionale del Pride 2003’- sono le parole di Giacomo Andrei, segretario regionale dell’Arcigay Toscana.
‘All’indomani del più feroce attacco del Vaticano contro le coppie gay, in un clima politico già teso, qualcuno ha pensato bene di montare un ‘escalation’ di violenza, con evidenti scopi terroristici’.
‘Benché ancora non rivendicato, l’aggressione è certamente riconducibile agli ambienti dell’estrema destra.
‘Nonostante il perdurare delle minacce di morte ad opera dei gruppi neofascisti di Forza Nuova, che obbligavano da più di un anno Michele a vivere sotto scorta della Polizia, proprio in questi giorni essa è stata revocata’
‘A nome di Arcigay Toscana, -prosegue Andrei-, chiediamo al Ministro degli Interni di ripristinare da subito la scorta a Michele’.
‘In vista del Pride 2004, che probabilmente si terrà in Toscana —ha detto Andrei- le Forze dell’Ordine tengano sotto stretto controllo i gruppi dell’estrema destra toscana, le cui minacce non possono non destare la nostra preoccupazione’.
Arcigay PRIDE! PISA
AGGREDITO MICHELE BELLOMO, PORTAVOCE DEL BARI PRIDE 2003
“Michele Bellomo rappresenta la voglia di libertà di tutta la società
pugliese — bisogna garantire l’incolumità sua e della sua famiglia
ripristinando la scorta”
Quest’oggi, nel primo giorno senza più scorta, Michele Bellomo, portavoce del Bari Pride 2003, il gay pride nazionale di quest’anno, è stato trovato in stato confusionale nella sede dell’associazione dopo aver subito una violenta aggressione e percosse da ignoti.
“Con sdegno e rabbia per quest’aggressione, afferma Riccardo Gottardi, presidente del circolo Arcigay “Pride!” di Pisa, “ci stringiamo insieme a tutto il movimento omosessuale e transgender italiano attorno a Michele ed invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la democrazia a fare altrettanto”.
“Michele Bellomo rappresenta la voglia di riscatto e di dignità dei gay di tutto il sud Italia; Michele Bellomo rappresenta la voglia di libertà di cui ha dato prova tutta la società pugliese partecipando in massa al Gay Pride di Bari. Oltre che essere un uomo coraggioso, continua Gottardi, è diventato un simbolo — bisogna garantire l’incolumità sua e della sua famiglia e chiediamo quindi che venga ripristinata la scorta”.
“La violenza contro Michele Bellomo è il frutto dell’intolleranza che è stata fomentata nei mesi passati dalle frange più retrive e violente della nostra società e che ha trovato il tacito sostegno di personaggi che, come il cardinale Ratzinger, hanno dimenticato il messaggio cristiano della carità e della reciproca comprensione. Non è questa la società che stiamo cercando di costruire. E’ proprio per attaccare il sogno di una società più giusta, in cui tutti gli uomini e le donne possano vivere in uguaglianze e pari dignità, che Michele Bellomo è stato fatto oggetto prima di minacce ed ora di violenza.”
“Ai tanti violenti, ai troppi intolleranti, conclude Gottardi, dico che potete minacciarci e potete aggredirci; potete anche riuscire a fermarci perché noi non siamo in cerca di martiri — già ne abbiamo avuti troppi.
Quello che non potete fermare è l’evolversi della società che oggi è già ben diversa da quella che voi vorreste, molto più aperta e pronta a riconoscere a tutti pari diritti e pari dignità”.
Arcigay EGG TORINO
Sono passati tre mesi dalle minacce di morte nei confronti di Michele Bellomo, Presidente del circolo ArciGay di Bari, nonchè portavoce del gay pride di Bari.
Ieri gli è stata tolta la scorta, oggi i calci, i pugni.
Proprio oggi siamo stati accolti da due ondate ‘odio omofobo: ‘atto di violenza nei confronti di Michele e le parole del Vaticano. Sono due fatti diversi? Vanno tenuti separati? No. Sono frutto della stessa cultura di odio, di disprezzo, di intolleranza e di arroganza.
I più alti vescovi, arcivescovi e, purtroppo, addirittura il papa, ci picchiano coi guanti bianchi: con crude parole nelle conferenze stampa: "la Tolleranza del male (!) è diversa dalla sua legalizzazione". Parole infettate ‘odio che, nelle mai più che nei cervelli, di certi idioti, si sono trasformate in violenza fisica.
Mi auguro che da domani Michele sia nuovamente scortato.
Sappia che a tutta la solidarietà del nostro circolo torinese e, ne sono convinto, di tutti/e i/le omosessuali di Italia.
Mi auguro anche che da domani le parole vangano soppesate con maggior attenzione: i gay, le lesbiche, i transessuali, non sono – non siamo – degli oggetti di disputa politica, siamo esseri umani con sentimenti. Viviamo la nostra vita e non facciamo male a nessuno e qualcuno mi provi, o per lo nmeo provi a spiegarmi, il perchè "Le unioni omosessuali sono nocive per il retto sviluppo della società umana" o per quale motivo dovrei considerami "oggettivamente disordinato". Smettetela, per favore, di farci del male fisicamente e moralmente. Smettetela di dare pretesti pseudo religiosi e pseudo culturali a piccoli dementi vogliosi di menar le mani.
DEPUTATI DS
“Sono dei selvaggi, null’altro che dei fascisti selvaggi”: è il duro commento di Pietro Folena, Alba Sasso e Peppino Caldarola, deputati Ds eletti in Puglia, sul pestaggio avvenuto oggi a Bari ai danni del presidente barese dell’Arci Gay Michele Bellomo.
“E’ inaudito che si sia potuto verificare un raid all’interno della sede dell’ARCIgay, che a Bari è ospitata da una sezione dei Democratici di Sinistra: credevamo che simili atti di violenza compiuti contro strutture di partito appartenessero a un capitolo della storia italiana ormai chiuso per sempre.”
“Questi figuri non hanno nulla a che fare con Bari che è per cultura una città laica, aperta e tollerante e lo ha dimostrato alla manifestazione conclusiva del Gaypride di quest’anno. Siamo sicuri che ‘intera comunità barese saprà rigettare questi corpi estranei.”
I deputati dei Ds chiedono l’intervento del Ministro Pisanu sull’accaduto: “Avevamo già chiesto il prolungamento delle misure di tutela per l’incolumità di Michele Bellomo. A Bellomo va tutta la nostra solidarietà politica ed umana: auspichiamo una sua pronta guarigione e ci auguriamo che vengano perseguiti con la necessaria determinazione gli autori di un simile incredibile gesto. Invitiamo in particolar modo il ministro Pisanu a dare un segnale forte a tale proposito.”
I deputati dei Ds annunciano un’interrogazione parlamentare sull’accaduto.
Arcigay Arcilesbica CIRCOMASSIMO FERRARA
‘odio dei neonazi e ‘odio di Ratzinger
Michele Bellomo, presidente del’Arcigay Giovanni Forti di Bari, è stato pesantemente aggredito e percosso oggi verso le ore 14 nella sede barese del circolo.
Il primo giorno senza scorta gli è stato fatale.
Poco dopo la pausa pranzo è stato ritovato in stato di choc, col volto tumefatto e ferite alla testa, incapace di parlare e di dare una ricostruzione dei fatti.
Non si sa quindi al momento chi sia stato, nè quante persone abbiano partecipato al pestaggio. I sospetti più pesanti vanno nella direzione dei gruppi neonazisti che hanno minacciato Bellomo con scritte corredate da croci celtiche, telefonate, pedinamenti che si sono susseguiti per settimane senza mai davvero interrompersi.
Già una volta era stato aggredito e costretto a cambiare temporaneamente residenza, e in seguito a ciò gli era stata concessa una scorta che nonostante le richieste non è stata prorogata. Chi è il responsabile?
Il circolo Arcigay e Arcilesbica CIRCOMASSIMO di Ferrara nel dare piena solidarietà a Michele chiede che la scorta venga immediatamente rispristinata, e chiede che vengano chiamati a rispondere tutti coloro che non hanno dato adeguato peso alle minacce e alle intimidazioni di cui Michele è stato fatto oggetto.
Hanno voluto fargli pagare il suo incessante lavoro nella lotta al pregiudizio e a favore dei diritti dei gay. Hanno voluto fargli pagare la nascita a Bari del’Ufficio Nuovi Diritti della CGIL e soprattutto la splendida manifestazione del 7 giugno scorso a cui hanno partecipato oltre 50.000 persone e una città in festa e per niente ostile. E tutto questo il giorno dopo il pesantissimo documento firmato dal cardinale Ratzinger.
‘ solo una coincidenza, ma fa pensare.
‘atteggiamento di chiusura e di non comprensione della chiesa cattolica alle istanze nel campo delle libertà e dei diritti civili delle persone omosessuali va a braccetto e anzi favorisce comportamenti omofobici e violenti.
Gli aggressori di Bellomo si sentono in qualche modo giustificati e di fatto spalleggiati dalle parole del cardinale e dai documenti anti-gay che escono dal Vaticano in maniera ormai ossessiva.
Inutile dire che tutto questo non ci fermerà, e che anzi dà nuovo vigore alle lotte che portiamo avanti.
Il Comune di Ferrara nelle scorse settimane ha approvato una mozione di appoggio al PACS, e ci sono state alcune polemiche provenienti dai consiglieri di destra, che disapprovavano dando motivazioni risibili, antistoriche e in linea con chi vorrebbe fare del’Italia ‘ultimo paese ‘Europa nel campo dei diritti civili.
Il CIRCOMASSIMO continuerà a raccogliere firme a favore del PACS, la legge sulla tutela giuridica delle coppie conviventi presentata ieri ufficialmente in Parlamento e tanto osteggiata dalle gerarchie vaticane, e invita le associazioni e le forze politiche, laiche e cattoliche, ad unirsi in questa battaglia che nulla ha a che vedere con la religione e la morale, ma che investe la dignità del’individuo e la sua libertà.
Al di là e al di sopra di ogni orientamento sessuale.
Arcigay IL CASSERO BOLOGNA e Arcilesbica BOLOGNA
Aggredito a Bari il Portavoce del Gay Pride nazionale
Oggi, 1 agosto 2003, alle ore 14, Michele Bellomo, Portavoce nazionale del BariPride2003, è stato brutalmente aggredito mentre si trovava solo all’interno della sede del Circolo Arcigay di Bari.
Gli aggressori hanno messo a soqquadro l’ufficio, hanno colpito Bellomo violentemente, lasciandolo sotto shock a terra e sono fuggiti. Hanno agito proprio nel primo giorno di revoca della scorta di polizia che era stata assegnata dal Ministero dell’Interno all’inizio dell’anno, in seguito a scritte intimidatorie sui muri della sua abitazione.
In questi mesi, Bellomo si è fatto portavoce del desiderio di visibilità e della richiesta di diritti di migliaia di persone omosessuali del sud, realizzando una serie di iniziative politiche, culturali e aggregative, culminate a Giugno nella manifestazione per le strade del capoluogo pugliese che ha coinvolto più di 50000 persone.
Esprimiamo la nostra solidarietà a Michele e al Circolo di Bari, nonché a tutte le persone che subiscono quotidianamente violenza a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.
Esprimiamo inoltre il nostro sdegno nei confronti di questo accanimento omofobo che è sfociato in un vigliacco atto di violenza che sembra premeditato.
Siamo preoccupati per la superficialità con la quale è stata revocata la scorta a Bellomo, quando solo pochi giorni prima aveva ricevuto nuove minacce verbali. Troviamo ingiustificata questa decisione e chiediamo che gli venga immediatamente assegnata una protezione adeguata.
In questi giorni in cui sembra che da più parti ci sia una violenta rinascita di sentimenti omofobi, chiediamo a tutta la società civile ed agli esponenti politici di prendere una posizione chiara a favore di un pieno diritto di cittadinanza di tutte e di tutti.
Arcigay ORLANDO BRESCIA
Oggi è stato aggredito Michele Bellomo, presidente del circolo Arcigay di Bari e portavoce nazionale della manifestazione BariPride 2003. A seguito dell’aggressione, avvenuta a meno di 24 ore dalla revoca della scorta di polizia, Michele Bellomo ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Mi preoccupa la violenza rivolta contro l’impegno per la conquista di più ampi spazi di libertà e maggiori diritti vicili per le persone omosessuali e non solo; mi sconcerta in particolare la velocità e prontezza con cui questa violenza ha colpito, a dimostrazione che covava da tempo.
Voglio esprimere a Michele, che conosco personalmente per la comune militanza in Arcigay e di cui ho avuto modo di apprezzare l’importante lavoro svolto nell’organizzazione della manifestazione BariPride 2003, la solidarietà mia e di Arcigay Orlando e l’augurio che possa presto rimettersi nel fisico e nel morale da questa bruttissima esperienza.
Mi unisco inoltre a tutte le altre persone che hanno richiesto e chiederanno per lui la ripresa della protezione di polizia, affinché Michele Bellomo possa riprendere a vivere e lavorare in condizioni di sicurezza e serenità.
Non posso inoltre non rammaricarmi perché in questo contesto sia prossima la pubblicazione di un documento della Santa Sede contro il riconoscimento delle coppie omosessuali che, partendo da opzioni morali legittime ma non sempre condivisibili, utilizza a sostegno delle proprie tesi un linguaggio molto aggressivo.
Questi due fatti, pur distanti tra loro, esprimono entrambi una cultura che non attribuisce alcun valore al pensiero di chi vive in prima persona la condizione omosessuale e che si arroga il diritto di calpestare tale pensiero verbalmente o addirittura fisicamente.
Circolo MARIO MIELI ROMA
Il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli esprime profonda preoccupazione per il gravissimo episodio accorso al Presidente del’Arcigay di Bari Michele Bellomo. Già nei mesi scorsi precedenti al Pride di Bari Bellomo ricevette le prime minacce, allora il Circolo Mieli gli offrì la propria ospitalità a Roma per scampare un possibile attacco fisico alla sua persona. Purtroppo oggi, appena tolta la sorveglianza, quelle minacce sono diventate reali con il pestaggio avvenuto nella sede DS di Bari. Evidentemente gli incivili, gli elementi di stampo fascista che si nascondevano dietro le minacce, hanno aspettato pazientemente che la scorta fosse tolta per mantenere la promessa. ‘ palese che simili individui non dimenticano la loro natura violenta, razzista e omofoba, hanno aspettato il momento propizio per vigliaccamente attaccare chi si è battuto nella città di Bari per la civiltà, e per i diritti delle persone omosessuali, pagando oggi in prima persona lo scotto.
Ci auguriamo che le forze del’ordine tornino a tutelare la persona di Michele Bellomo, e che presto possano identificare i responsabili di un simile violento e vile atto.
A Michele Bellomo confermiamo il nostro sostegno, la nostra vicinanza e il nostro affetto in questo momento più che mai.
Arcigay CENTAURUS BOLZANO
Carissimo Michele,
esprimiamo massima solidarietà a te e a tutto il Circolo di Bari per ‘aggressione di cui sei stato vittima. Auspichiamo vivamente che le autorità preposte della tua città ripristino tempestivamente la tua scorta al fine di garantirti protezione.
La furia omofoba che ti ha colpito ha provocato ferite al’intero movimento gay.
Abbiamo cercato di sensibilizzare tutti i mezzi di informazione locali a riguardo del’accaduto, facendo riferimento anche alle prese di posizione del Vaticano in tema di omosessualità.
Tutto il Circolo di Bolzano ti augura pronta guarigione!
Con grande preoccupazione l¹Inizativa Omosessuale Sudtirolese – Centaurus ha preso nota del comunicato della chiesa cattolica in merito alla questione del riconoscimento delle coppie di fatto omosessuali.
Con la presente desideriamo precisare nel modo più chiaro possibile che le nostre istanze di riconoscimento del nostro modo di vivere non contemplano la parificazione con il vincolo del matrimonio cristiano, bensì puntano ad ottenere un riconoscimento dei diritti umani fondamentali, come previsti dalla nostra Costituzione.
‘ nostra viva speranza che i politici a tutti i livelli siano abbastanza sensibili da saper distinguere fra morale cristiana e quelle che sono esigenze di natura sociale e socio-politica.
‘urgenza di un riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali è resa tanto più attuale dal triste fatto di cronaca verificatosi oggi, 1° agosto 2003.
Attorno alle ore 14 il coordinatore del Bari Pride 2003 è stato oggetto di un brutale pestaggio. Soltanto ieri gli era stata tolta la scorta di polizia che gli era stata assegnata un mese prima a causa delle continue minacce subite.
Con la presente desideriamo esprimere alla vittima del’aggressione la nostra solidarietà, augurandoci che il mondo politico sappia trarre le dovute conclusioni da questo episodio, basandosi sulle esigenze reali della popolazione, anziché su dogmi cristiani.
Arcigay LA ROCCA CREMONA
Denunciamo la vile aggressione a Michele Bellomo, Presidente del’Arcigay "G.Forti" di Bari e Portavoce del BariPride 2003, avvenuta oggi pomeriggio nella sezione D.S. di Bari in via Zara. ‘ un episodio di straordinaria gravità che conferma, purtroppo, la permanenza di un pericolo di violenza fascista nel capoluogo pugliese. Violenza certamente fomentata dal recente documento del Vaticano, fortemente lesivo delle libertà individuali, che definisce le unioni tra persone omosessuali "nocive per il retto sviluppo della società umana".
Il giorno stesso in cui, incredibilmente, veniva privato della tutela della polizia, Bellomo è stato la facile preda di quel gruppo ben individuato di fascisti che già in passato lo avevano sistematicamente reso oggetto di minacce e di intimidazioni di ogni tipo. Si ha la sensazione di una grave sottovalutazione di questi fenomeni da parte delle Autorità preposte. Bari conosce un vero e proprio stillicidio di atti di teppismo e violenza, riconducibili a Forza Nuova: un gruppo protetto da ambienti del’establishment politico locale. Intendiamo protestare contro la superficialità di chi ha privato Bellomo delle dovute misure di sicurezza.
Chiediamo al Ministero del’Interno, alla Magistratura e alle Forze del’ordine che sia immediatamente garantita la sicurezza, ripristinata la scorta, e individuati e perseguiti i responsabili del’aggressione.
Per questo attentato alla democrazia va tutta la nostra solidarietà al’Arcigay di Bari e al suo presidente Michele Bellomo.
Associazione LORCA SALERNO
Nel primo pomeriggio di oggi il presidente del circolo Arcigay di Bari, nonché portavoce ed organizzatore del Gay Pride nazionale di Bari del 2003, Michele Bellomo, è stato brutalmente aggredito da sconosciuti mentre lavorava nel’ufficio del circolo barese.
Già nei mesi precedenti il Pride M. Bellomo era stato fatto oggetto di pesanti minacce da parte di gruppi neofascisti al punto che gli era stata concessa una scorta di polizia revocata proprio ieri.
La coincidenza fa ben pensare ad un agguato premeditato e ciò è ancora più grave.
‘Associazione di Cultura Omosessuale "Federico Garcia Lorca" di Salerno, in piena solidarietà e vicinanza a Michele Bellomo al quale augura una pronta guarigione e un ritorno immediato al lavoro, condanna duramente questo brutale attacco ad un cittadino che lotta per il riconoscimento dei diritti delle minoranze e giudica molto pericoloso il clima che ancora si respira nel Meridione ‘Italia, clima, aggravato, ne siamo ben certi, dalle posizioni di certa èlite culturale – sociale e religiosa.
Proprio ieri i GERARCHI vaticani hanno emanato un nuovo editto anti-gay, rischiando di far fare alla politica italiana un salto indietro di secoli e già oggi si vedono i risultati di questa invocazione allo sterminio socio-giuridico degli omosessuali invocato da Ratzinger & Co..
Da più parti oggi si sono alzate grida di condanna della violenza subita da Bellomo: invitiamo tutte le forze politiche, le associazioni, i sindacati, i gruppi giovanili, i collettivi ad impegnarsi ancora maggiormente perché ‘Italia diventi la reale democrazia che stenta ad essere, basata sul rispetto e sulla pluralità.
Arcigay MATTHEW SHEPARD MODENA
Caro Michele,
ho appena saputo dell’aggressione che hai subito oggi, primo giorno da quando sei senza la scorta che ti avevano assegnato a seguito del tuo impegno quale portavoce del Baripride.
Non so quali siano le tue reali condizioni di salute, ma mi auguro che non siano gravi e che le ferite subite possano rimaginarsi in fretta.
Ero a Bari per il Pride e ti ho ancora ben presente quando ci siamo incontrati in discoteca la sera prima della manifestazione. Vederti seguito da agenti in borghese e poi allontanarti scortato dalla polizia, mi ha fatto un certo effetto. Speravo, come tutti, che fossero misure precauzionali viste le numerosi minacce che avevi ricevuto, e che queste fossero solamente un tentativo d’intimidirti per scoraggiarti dall’andare avanti.
Non era così. Oggi, quelli che sono entrati nel tuo ufficio e ti hanno picchiato fino a stordirti, hanno detto che non era così. Che non erano solo tentativi per dissuaderti. Volevano colpirti e, colpendo te, mandare un messaggio a tutti coloro che si impegnano per la causa delle libertà, del rispetto dei diritti, per un paese civile.
Oggi, avrei voluto scrivere un commento rispetto ai documenti che in questi ultimi mesi il Vaticano ha prodotto, documenti intrisi di una violenza e un odio nei nostri confronti, passati per dotte considerazioni scientifiche, sociologiche, politiche, etiche e morali.
Mi riferisco in particolare al Lexicon, il volume che il pontificio consiglio per la famiglia ha fatto pubblicare dove tra l’altro possiamo leggere che la nostra omosessualità è “un intrigo psichico che la società non può istituire socialmente” e che “L’omofobia è un argomento di malafede e un prodotto dell’ansietà della psicologia omosessuale. In nome dell’omofobia, dei militanti vogliono soprattutto colpevolizzare gli eterosessuali”.
Ed è di oggi inoltre la notizia che anche il cardinale Ratzinger per la Congregazione della dottrina della fede, ha realizzato un documento rivolto ai politici cattolici affinchè non approvino leggi che riconoscano le unioni civili in quanto “sono nocive per il retto sviluppo della società umana, soprattutto se aumentasse la loro incidenza effettiva sul tessuto sociale.”
Parole che hanno, e quanto ti è accaduto oggi lo dimostra, una responsabilità enorme perché può permettere, nel loro delirio, a (non so come definirli, criminali? delinquenti?) di trovare anche una giustificazione per quanto compiuto.
Sono parole che non tolleriamo e per questo ad esempio contro il Lexicon, abbiamo provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria pensando che quelle frasi e quel volume siano lesivi della nostra dignità.
Così come mi auguro che chi ti ha vigliaccamente colpito venga individuato e perseguito.
Per gli altri che professano una fede religiosa e che si appellano a un Dio, ai quali la giustizia umana probabilmente non potrà arrivare, l’augurio che il loro Dio li accolga in pace e letizia quando lo incontreranno.
Concludo auspicando che le autorità preposte della tua città ti ripristinino la scorta nell’attesa che individuino e fermino chi ti ha aggredito.
Da parte di tutti noi che ti vogliamo bene un augurio di pronta guarigione.
A presto
Arcigay ‘APPRODO GENOVA
Grave attacco alla dignità delle persone omosessuali.
Come se non fosse abbastanza forte il clima di odio e discriminazione verso le persone omosessuali che il recente documento del Vaticano
"CONSIDERAZIONI CIRCA I PROGETTI DI RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI"
ha contribuito ad accrescere, un altro grave avvenimento lede violentemente la dignità del popolo GLBT ( gay, lesbo, bisex e trans) ‘Italia, a riprova che avere un orientamento sentimentale e sessuale differente dalla maggioranza nel nostro paese è ancora sinonimo di inferiorità civile e sociale, anche se si tratta di persone, soggetti di diritto e cittadini a pieno titolo.
‘associazione Arcigay Genova ‘APPRODO condanna vivamente ‘aggressione di cui è stato vittima oggi Michele Bellomo, presidente del’associazione ARCIGAY "G. FORTI" di Bari e promotore della manifestazione nazionale BAriPRide svoltasi nel giugno scorso con la partecipazione di circa 40.000 persone .
Questa mattina Bellomo è stato aggredito da "sconosciuti" nella sede del’associazione barese, e lasciato in grave stato di shock.
Fino a ieri era stato protetto da una scorta armata, ma da oggi era solo, nonostante le sue proteste e nonostante le minacce che continuavano ad arrivare da ambienti legati al’estrema destra. Finora nessuno ha rivendicato ‘agguato ma è risaputo quanto Bellomo fosse sgradito e inviso alle associazioni neo-fasciste, per il suo coraggio, per voler cambiare la mentalità maschilista e sessuofobica del Sud ‘Italia, per essere riuscito a coagulare intorno al suo progetto il patrocinio e ‘aiuto di politici ed enti locali.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al’amico e compagno di lotta Michele Bellomo e gli auguriamo di essere presto di nuovo a combattere per la pari dignità dei/delle cittadini/e italiani/e GLBT.
Chiediamo alle forze del’ordine che sia fatta piena luce sul’episodio e che i colpevoli vengano condannati in modo esemplare.
Arcigay TRALALTRO PADOVA
AGGRESSIONE A MICHELE BELLOMO
Arcigay "Tralaltro" Padova esprime la sua solidarietà a Michele Bellomo, presidente del’Arcigay "G. Forti" di Bari e portavoce del BariPride 2003 vittima di un aggressione oggi a Bari.
Riteniamo gravissimo ‘episodio e vile ‘uso della violenza da parte di chi non ha la forza delle proprie argomentazioni. Sono piccole "squadre" violente di matrice fascista che sopravvivono sul territorio, incredibilmente tollerate dalle forze del’ordine e dalle istituzioni. Troppo spesso nelle città dove è stato organizzato un Pride le istituzioni hanno sottovalutato il pericolo nazifascista, concentrondosi sul’opportunità di inesistenti "offese al decoro". Questi fatti ci riportano, drammaticamente, alla realtà.
La violenza omofoba non è stata ancora sconfitta. Ma la violenza non è solo quella fisica del pugno.
‘è anche e soprattutto la violenza verbale. Come quella, fortissima, dello Stato Vaticano, che sicuramente ha avuto il suo ruolo in questa brutta storia.
Nella lunga trafila di dichiarazioni che abbiamo letto questo pomeriggio dopo la vile aggressione a Michele, non abbiamo trovato nessuno di quelli che ieri aveva condiviso e avallato la violenza verbale dello Stato Vaticano. Nessuno di questi ha sentito il dovere in qualche modo di scusarsi, ma neppure di esprimere la sua solidarietà e la sua vicinanza ad una persona vittima del’odio e del’omofobia. Speriamo di doverci ricredere leggendo i giornali di domani…
La scorta a Michele Bellomo è stata rinnovata. Troppo facile farlo ora. Chi pagherà per quel’aggressione che poteva (e doveva) essere evitata?
E di chi è la responsabilità del fatto che un ragazzo ha vissuto e vivrà per mesi sotto scorta solo per essersi impegnato attivamente nella difesa dei diritti degli omosessuali? Si può chiamare civile un paese in cui accade questo?
Come tutto il movimento GLBT italiano ci stringiamo intorno a Michele, e continuiamo, con forza e determinazione, a sostenere le nostre richieste.
Chiediamo che il sedicente partito "Forza Nuova", complice di atti di violenza e intimidazione verso Michele Bellomo e il BariPride, verso il circolo Tralaltro ed il PadovaPride, verso il WorldPride di Roma, venga escluso ed allontanato dalla società civile.
Chiediamo che il Governo modifichi la norma di recepimento della direttiva europea 78/2000, tutelando omosessuali e transessuali dalla discriminazione omofoba nei posti di lavoro e nella società.
Chiediamo che il Parlamento approvi una legge a tutela delle coppie di fatto etero ed omosessuali, ed indichiamo nel PACS la soluzione più adatta al’attuale sistema legislativo italiano.
Chiediamo infine a tutti i cittadini liberi di impegnarsi nel sostenere le nostre richieste.
Arcigay ANTINOO NAPOLI
Il Circolo Culturale “Antinoo” Arcigay di Napoli esprime solidarietà a Michele Bellomo, presidente del circolo Arcigay di Bari “G. Forti”, per la vile aggressione subita.
Nel sottolineare come sia sospetto che tale atto vigliacco sia avvenuto proprio nel giorno in cui a Michele Bellomo sia stata ritirata la scorta che lo tutelava da aggressioni più volte minacciate, il circolo “Antinoo” nell’apprendere dell’ immediato ripristino di tale scorta da parte delle autorità, chiede che tale provvedimento venga mantenuto per tutto il tempo necessario a che il nostro amico si senta realmente tutelato.
Chiediamo inoltre alla magistratura competente della città di Bari l’avvio
immediato di indagini per scoprire la mano autrice di tale atto vergognoso e vigliacco.
Arcigay TONDELLI BASSANO DEL GRAPPA
Nell’escalation di tristi notizie di questi giorni, ci giunge voce della vile aggressione subita da Michele Bellomo presidente del circolo “G. Forti” di Bari.
Sgomenti per l’accaduto, preoccupati per il clima d’intolleranza e di chiusura suscitato dai proclami deliranti e ingenerosi della Congregazione per la Dottrina della Fede, esprimiamo solidarietà e vicinanza a Michele, siamo certi che da questo episodio ne uscirà una rinnovata determinazione a lottare contro ogni forma d’intolleranza e di omofobia, contro quella politica oscurantista proposta da una destra retriva e incapace di allinearsi alla tradizione liberale e civile europea.
Ci uniamo al coro di voci che in maniera decisa e urgente chiede il ripristino immediato della scorta a Michele, non possiamo permettere e tollerare che chi cerca di affermare principi tanto importanti quale quello di costruire un futuro di diritti e di maggiore cittadinanza per la comunità GLBT, si trovi isolato e privo di protezione ad frontale la violenza irrazionale di questi balordi.
Caro Michele ti auguriamo una pronta guarigione, cercheremo in futuro di collaborare in maniera più vicina e solidale per evitare che nessuno di noi possa, malauguratamente, essere vittima di nuove intollerabili e ingiustificate violenze.
Arcigay ATHENA SIRACUSA
“Aggredito il portavoce del Gay Pride. Anche in città scritte intimidatorie,
l’Arcigay teme atti di violenza”
Si è appena saputa la notizia dell’aggressione a Michele Bellomo, portavoce del Gay Pride Nazionale, manifestazione che aveva visto 50mila persone marciare per avere pari diritti.
Bellomo, già oggetto di intimidazioni e minacce, stava lavorando al computer presso la sede dell’Arcigay di Bari quando due malintenzionati, forse esponenti di estrema destra, gli hanno sbattuto ripetutamente la testa contro la tastiera, lo hanno steso a terra e percosso violentemente, e tutto questo nel primo giorno di revoca della scorta di polizia lui concessa dal Viminale.
Per il presidente dell’Arcigay di Siracusa, Salvo La Rosa, è “un episodio di violenza e di intolleranza mai accaduto prima da non sottovalutare. Nonostante l’ultimo sondaggio dell’ Eurispes dia il 51% degli italiani favorevoli alle unioni gay è preoccupante che rimangano ancora sacche di intolleranza nella popolazione.
Questo il risultato delle dichiarazioni contro i gay del Vaticano e del cardinale Ratzinger che definisce le unioni gay “nocive per il retto sviluppo della società umana” ed invita i politici cattolici a non approvare leggi per i diritti dei gay.”
Anche in città sono apparse recentemente svastiche e scritte intimidatorie contro gli omosessuali come “No al Gay Pride” o “Froci Raus” che fanno temere per l’incolumità delle persone gay del capoluogo aretuseo e che “non sono compatibili con una società democratica e pluralista”.
Per questa ragione l’Arcigay di Siracusa chiederà un incontro col Questore per garantire l’incolumità e la sicurezza dei suoi iscritti e per dire no, con tutti quelli che si oppongono alla discriminazione e alla violenza, a chi vorrebbe rispolverare l’odio come metodo di affrontare le differenze.
Arcigay PIANETA URANO VERONA e Arcilesbica VERONA
Il Circolo Arcigay – Pianeta Urano – Verona esprime la propria solidarietà a Michele Bellomo, presidente del circolo Arcigay Giovanni Forti di Bari e portavoce del Bari Pride 2003 vittima di aggressione ieri al’interno della sede del circolo, da parte di groppuscoli fascisti, proprio nel giorno in cui gli era stata tolta la scorta.
Siamo notevolmente preoccupati da questo clima di violenza e di intolleranza, che si manifesta, guarda caso, subito dopo la pubblicazione del documento contro il riconoscimento delle coppie omosessuali da parte del card. Ratzinger.
Ci piace ricordare ‘allegria e la gioia che hanno invaso Bari durante il giorno del BariPride, e il clima di dialogo e di apertura che si era instaurato tra il movimento GLBT e la città, e ci auguriamo che questo grave episodio sia solo la manifestazione delle ultime frange di violenta intolleranza prive di futuro e di qualsiasi giustificazione.
Invitiamo tutte e tutti ad impegnarsi ancora più attivamente nella campagna per il riconoscimento delle unioni di fatto, e in tutte le battaglie di civiltà del movimento omosessuale.
Circolo PINK VERONA
PESTATO MICHE BELLOMO, ORGANIZZATORE DEL’ULTIMO GAY PRIDE A BARI
Sembra proprio che il mondo non ne voglia sapere di girare nel verso giusto, assistiamo continuamente ad aggressioni ai danni di persone omosessuali, quella ai danni di Michele é una delle tante ma non sarà ‘ultima. Sembra che solo per il fatto di essere gay/lesbica o transessuale qualcuno si senta nel dovere e nel diritto di offendere, picchiare, violentare e in alcuni casi uccidere. Caro Michele a te al circolo di Bari tutta la solidarietà del Pink, ci sentiamo uniti in questa terra di frontiera, sappiamo bene cosa significhi scontrarsi con dei picchiatori fasisti e vigliacchi che ti assalgono alle spalle e poi scappano. La scorta non é bastasta a far si che tu possa vivere sereno e libero, anche di questo possimo solo essere tristi, che una perosna per vivere tranquillamente debba essere protetta, per professare le proprie idee debba essrre scortata continuamente. Sperando che tu i tutti e tutte di Bari possiate vivere liberi tanti auguri. Pronti a raccogliere le iniziative che riterrete di fare.
Consulente per la realtà omosessuale Comune BAGHERIA
Apprendo con ansia e sgomento del pestaggio del carissimo Michele Bellomo nella sede del’Arcigay a Bari.
Con questo messaggio voglio essergli vicino ed esprimergli tutta la mia solidarietà ed amicizia.
Credo che mai come in questo momento tutti i militantti gay debbano mobilitarsi e far sentire la propria voce di ribellione e di protesta contro qualsiasi violenza, aggresione verbale e fisica nei confronti degli omosessuali, alimentata da tutta una cultura omofobica, di cui il documento di Ratzinger, recentemente pubblicato, é u’esemplare e tragica testimonianza per il destino di quei valori di libertà, democrazia, civiltà propri del mondo occidentale.
Come omosessuale, radicale, liberale, liberista e libertario continuerò ad oppormi con tutte le mie forze e con le soli armi della cultura, pacificamente e democraticamente ad una cultura di morte, malata di monosesualità prepotente ed arragonte, di atavici pregiudizi e millenaria intolleranza, espressa oggi con virulenza dalle alte gerarchie della Chiesa Cattolica
Arcigay Arcilesbica TURING RICCIONE
Apprendiamo con rammarico e dolore la notizia del’aggressione di Michele Bellomo, presidente del circolo Arcigay Giovanni Forti di Bari, organizzatore e portavoce del Bari Pride 2003.
Il Circolo Arcigay Arcilesbica A.M.Turing di Riccione non intende con questo giudicare ‘operato ne delle Autorità Pugliesi, ne dei Responsabili della revoca della scorta, per altro prontamente ripristinata; piuttosto prendiamo atto del contesto sociale che si fa sempre più ostile alle persone omosessuali.
In primis il recepimento della direttiva europea 78/2000 che avrebbe dovuto tutelare omosessuali e transessuali dalla discriminazione omofoba nei posti di lavoro e nella società, abilmente ribaltata a nostro sfavore dal governo; poi i documenti vaticani, ‘ultimo dei quali uscito proprio il giorno del’aggressione a Bellomo.
Il documento del cardinale Ratzinger, per la Congregazione della dottrina della fede, è rivolto ai politici cattolici affinchè non approvino leggi che riconoscano le unioni civili in quanto “sono nocive per il retto sviluppo della società umana, soprattutto se aumentasse la loro incidenza effettiva sul tessuto sociale.”
Michele Bellomo è una persona impegnata proprio nella direzione di favorire la visibilità e il riconoscimento di diritti alle persone omosessuali, in un contesto sociale dove si incita alla discriminazione definendo la nostra omosessualità “un intrigo psichico che la società non può istituire socialmente” e “’omofobia è un argomento di malafede e un prodotto dell’ansietà della psicologia omosessuale. In nome dell’omofobia, dei militanti vogliono soprattutto colpevolizzare gli eterosessuali”.
Vorremmo che il Vaticano condannasse atti di violenza fatti in nome del’omofobia, che sembra quasi giustificata dalle parole del "Lexicon", perchè tutte le persone hanno pari diritti e doveri, in nome di quei principi di uguaglianza e fratellanza che sono stati distrattamente accantonati.
Un augurio a Michele di pronta guarigione e di veloce recupero. Abbiamo tutti bisogno di te, ora più che mai.
Arcigay EOS CALABRIA
E’ di ieri la notizia di un gravissimo atto di violenza nei confronti del Presidente dell’Arcigay “G.Forti”di Bari Michele Bellomo. Responsabile principale dell’ultimo GayPride della città pugliese, aveva ottenuto, durante tutto il periodo dell’organizzazione, una scorta dal Ministero degli Interni a causa delle ripetute e continue minacce subite. Appena venuta meno la “tutela” da parte delle forze dell’ordine ecco puntuale la vendetta da parte di chi gliela aveva giurata da tempo, una recrudescenza dura ma non certo inaspettata e per questo ancor più grave l’errore di valutazione di chi ha pensato che non fosse più necessario garantire l’incolumità di Michele.
L’ennesimo episodio di violenza deve far riflettere sul clima che negli ultimi tempi si sta creando intorno alla comunità gay; la campagna politica in corso sulla legge che regolarizza le unioni civili ha avuto giusto ieri una larga eco sui media nazionali per via del durissimo documento contro le coppie di fatto promulgato dal Vaticano.
Riteniamo, con grande amarezza, che tale documento abbia potuto condizionare e ,quasi, giustificare l’azione violenta ai danni di Michele e di riflesso a tutti noi. Un documento del genere con contenuti di chiusura totale e di condanna morale delle nostre posizioni, non favorisce di certo ciò che dovrebbe essere un momento di confronto politico sul campo dei diritti civili, in uno stato laico e non confessionale come il nostro.
Esprimiamo la nostra solidarietà e la vicinanza in questo momento difficile a Michele Bellomo e a tutta l’Arcigay di Bari, e CHIEDIAMO CON FORZA CHE VENGA RIPRISTINATA IMMEDIATAMENTE LA SCORTA e che vengano avviate le indagini per individuare con certezza i responsabili dell’inqualificabile gesto.
FUORICAMPO LESBIAN GROUP
Fuoricampo esprime solidarietà in primo luogo per la persona di Michele Bellomo e nel contempo preoccupazione per la comunità lesbica e gay italiana, in considerazione dell’altrettanto grave episodio, questa volta ad opera della Chiesa Cattolica, che con le dichiarazioni del Cardinale Ratzinger non fa altro che alimentare un clima di razzismo e violenza nei confronti della comunità omosessuale.
Intendiamo più che mai agire per fermare quest’ondata di discriminazione e violenza, consapevoli che il problema non è la possibilità per la Chiesa di potersi esprimere, bensì la possibilità per tutte le diverse realtà, inclusa quella omosessuale, di potersi esprimere ed agire in uno Stato laico e democratico.
Ancora una volta vogliamo esprimere la nostra estraneità alla rivendicazione al matrimonio per le coppie omosessuali, quanto piuttosto la legittimità per le singole/singoli di poter vivere in piena libertà le scelte di vita, prima fra tutte quella sessuale e di comunità intesa come scelta di aggregazione in alternativa alla famiglia eterosessuale.
La nostra denuncia è rivolta pertanto non solo alla violenza fascista ed alle sue manifestazioni di intolleranza, bensì al perpetuarsi della violenza verbale e morale della Chiesa Cattolica con le sue continue ingerenze politiche.
Associazione VIOTTOLI Comunità cristiana di base PINEROLO
Solidarietà a Michele Bellomo
Esprimiamo piena ed affettuosa solidarietà a Michele Bellomo, membro della Segreteria Nazionale Arcigay e portavoce del gay pride nazionale, dopo ‘aggressione squadrista di venerdì 1 agosto.
Davanti al’esempio di limpidità, di coraggio e di impegno di Michele Bellomo, ‘atto criminale compiuto contro di lui è il segno di un crescendo di violenze e di minacce che mirano a bloccare il cammino dei movimenti e dei gruppi gay e lesbici.
Più che mai diventa urgente lavorare perché anche le leggi promuovano una cultura in cui gay e lesbiche abbiano il pieno riconoscimento dei loro diritti.
In questo contesto è evidente che queste aggressioni squadriste sono incoraggiate e favorite dal recente incivile documento vaticano che è un invito ad intensificare la persecuzione degli omosessuali.
ARCILESBICA NAZIONALE
Esprimiamo piena solidarietà a Michele Bellomo per ‘aggressione subita venerdì scorso nella sede Arcigay di Bari. Ancora una volta il solo fatto di esercitare il naturalissimo diritto a viversi, anche pubblicamente, una sessualità che non si conforma alla norma eterosessuale è motivo di violenza.
Non possiamo fare a meno di notare che ‘aggressione a Bellomo è avvenuta il giorno dopo ‘ennesima esteranzione delle gerarchie vaticane sulla questione omosessuale. Il cardinale Joseph Ratzinger ha reso pubblico un documento in cui si propone lo scopo di "illuminare ‘attività degli uomini politici cattolici" perché venga in tutti i modi impedita la legalizzazione delle unioni fra persone dello stesso sesso che sarebbero "gravemente nocive" per la società. Insomma, un concentrato di integralismo religioso e di istigazione alla persecuzione delle persone omosessuali.
È indegna, pericolosa e offensiva la continua denigrazione delle persone omosessuali. È giunta ‘ora che la Chiesa Cattolica smetta di interferire nelle questioni di uno stato formalmente laico e che, insieme ai politici reazionari, si assuma le responsabilità morali delle numerose aggressioni subite dai gay, dalle lesbiche e dalle/i trans. Bisogna che la legislazione in merito faccia i passi avanti che da tanto ci aspettiamo e che in altri paesi ‘Europa sono ormai una realtà consolidata.
Noi, per conto nostro, continueremo il nostro sforzo quotidiano di visibilità, le nostre battaglie per il riconoscimento legale dei diritti. Alle persone, ai politici, ai soggetti sociali più sensibili, che credono che le libertà sessuali siano un bene per ‘ intera società, chiediamo di impegnarsi perché si diffonda la percezione che le differenze sono lo sviluppo naturale della soggettività di ciascuno e non un potenziale oggetto di repressione violenta.