Proteste davanti alle chiese

  

"Scusi? Ma questa co’è? Una manifestazione della Coldiretti per caso?
di Zeno Menegazzi, Presidente Arcigay Pianeta Urano

Così esordisce una confusa ma incuriosita vecchietta al’uscita dal Duomo di Verona in un assolato e afoso inizio Agosto.Vede per terra esposti parecchi finocchi e rivolge la domanda al piccolo gruppo di manifestanti gay e lesbiche del Circolo Pink e di Arcigay Pianeta Urano che hanno improvvisato il blitz, dopo ‘uscita del documento Vaticano della Congregazione per la Dottrina della Fede, a firma Ratzinger contro le unioni omosessuali definite "Nocive".

Un finocchio a Verona

Un finocchio a Verona

Dentro in Chiesa un matrimonio, fuori solo i contestatori e increduli turisti.
"Cosa essere Kuesto?" domanda un turista tedesco con inconfondibile accento teutonico – "’ una manifestazione di protesta contro il cardinale Ratzinger e il suo recente documento contro le unioni omosessuali" – spiega Giulio Russo del Circolo Pink di Verona, il tedesco approva e si allontana sorridendo.I fotografi sudati e affaticati continuano a fotografare i manifestanti che esibiscono in aria gli ortaggi legati insieme in coppia in senso provocatorio.
Poi ad un tratto si aprono le porte della Chiesa ed escono i partecipanti al matrimonio che inevitabilmente finiscono per incontrare i militanti gay; le donne fanno domande ed accettano più volenrtieri i volantini, mentre gli uomini più guardinghi si tengono a distanza cercando in qualche caso di trascinare via la propria donna.

Alla fine ecco gli sposi preceduti da un sacerdote visibilmente irritato, il quale invece di partecipare al’improvvisa festa in piazza di tutti, chiede ai dirigenti della digos se è possibile allontanare questi facinorosi.Ricevuto il suo "Sono autorizzati" si allontana borbottando.
La Sposa intanto incalzata dai militanti gay accetta sorridente ‘omaggio di una coppia di finocchi, fra uno scrosciante applauso e uno scatenarsi di flash.

Al Sit-In in Piazza Duomo a Verona hanno partecipato anche rappresentanti del Cesar K il coordinamento laico antirazzista, del’UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, del Centro Sociale La Chimica e di Rifondazione Comunista.
Nessuno da parte del’Amministrazione Comunale di Centro-Sinistra che governa Verona.
‘atmosfera durante tutto il Sit-in è stata serena e gioiosa senza nessuna tensione, ma il pensiero di molti andava al’aggresione contro ‘amico e compagno Michele Bellomo, tanto che un vecchietto uscito anc’egli da chiesa ha domandato: "Come sta quel povero ragazzo picchiato? Ho letto di lui sul’Arena, prego tanto perchè si rimetta".Medita caro Ratzinger medita!


DA "IL MATTINO DI PADOVA" DEL 3 AGOSTO 2003
Protesta dei gay davanti al duomo
Volantinaggio e sit-in contro il Vaticano. "Non possiamo subire discriminazioni"

A più di un anno dal Gay-Pride gli omosessuali tornano a manifestare. Stamattina i fedeli che usicranno dalla messa in duomo li troveranno sotto i portici della piazza a protestare contro il documento che condanna le coppie gay. "Le unioni omosessuali sono nocive per lo sviluppo della società: la tolleranza del male è cosa ben diversa dalla sua legalizzazione", sono alcune delle frasi che si trovano nel documento elaborato dal cardinale Ratzinger. "Sono frasi che non possiamo accettare", dice Alessandro Zan, presidente di Arcigay Padova.
"Questa iniziativa fortemente simbolica – continua Zan – vuole anche essere un ponte verso tutti quei cattolici che non condividono le tesi omofobe e razziste di questo documento". ‘Arcigay di Padova chiede inoltre a tutti i politici, di quei schieramenti, di non ascoltare le ingerenze che provengono dal Vaticano e di dare un segnale forte di difesa della laicità dello stato, approvando leggi a tutela delle coppie di fatto.
"Al consiglio comunale di Padova – prosegue Alessandro Zan – chiediamo di approvare una mozione che impegni la giunta ad istituire nella nostra città un registro delle coppie di fatto". Si tratterebbe di un registro in cui possono iscriversi tutte le coppie conviventi, non sposate, sia etero che omosessuali, che non comporta nessun diritto ma che si configura come un riconoscimento formale delle unioni civili. "’ stato recentemente approvato a Bari, città che ques’anno ha ospitato il Gay-Pride, – continua Zan – da una giunta di centro-destra. Ora il sindaco Giustina Destro ha ‘occasione per rifarsi dopo le promesse non mantenute prima e dopo il Gay-Pride 2002".
Il circolo omosessuale padovano sta inoltre organizzando per ottobre prossimo u’iniziativa di dibattito ed incontro con la cittadinanza sul tema delle coppie di fatto e sulla presentazione del Patto Civile di Solidarietà (Pacs), una proposta di legge presentata da oltre cento deputati sul modello francese: è prevista la presenza di Luciano Violante, capogruppo Ds alla Camera; Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay; e Piero Ruzzante, deputato padovano.
Esprime il suo dissenso anche il gruppo di gay credenti "Emmanuele". "’ un documento – dicono – che nasce non dal’ascolto della persona ma da una riflessione staccata da ogni riferimento alla vita, dogmatico e imperativo. frutto di una teologia conservatrice che ha la pretesa di entrare nelle coscienze degli uomini di governo".
"Si tratta – spiega il gruppo che nel 2002 ha partecipato al Gay-Pride padovano – di una regressione rispetto alla notevole libertà e apertura data dai documento del concilio Vaticano II. Ma il popolo di Dio ormai prende u’altra direzione rispetto a questa teologia".


DA "IL MATTINO DI PADOVA" DEL 4 AGOSTO 2003
Sit-in gay: «Diritti per le coppie»
Militanti davanti al Duomo «Noi non siamo il male». Don Cesare Contarini «Documento duro ma serve a far riflettere»

«No all’odio, sì ai diritti», con questi cartelli un gruppo di militanti dell’Arcigay padovano ha protestato ieri mattina in un’assolata piazza Duomo. I pochi fedeli che a quell’ora si recavano alla messa principale hanno ricevuto dei volantini dal titolo «Noi non siamo il male». Una analoga manifestazione si è svolta al Duomo di Verona, ed altre sono annunciate per i prossimi giorni.
«Il documento del cardinale Ratzinger paragona le unioni affettive tra omosessuali a un male per la società», dice Alessandro Zan, presidente di Arcigay Tralaltro. «Noi rispondiamo di fronte al Duomo di Padova con un volantinaggio pacifico, che vuole ribadire il valore più alto che l’uomo conosca: l’amore».
«Credo che questo documento sia una provocazione, anche se dai toni forti», dice Don Cesare Contarini, direttore de «la Difesa del popolo», «per far riflettere la società su cosa pensi oggi Dio della famiglia, dell’uomo e della donna, ma è riferito alla società del nostro tempo, ed ha un’ottica mondiale».
«Ho osservato il dibattito divertito», commenta Maurizio Saia, assessore alla Sicurezza. «E ho notato in questi giorni uno strano silenzio da parte del vescovo Mattiazzo, che invece aveva subito aperto agli omosessuali in occasione del Gay-Pride».
Facce sorprese anche tra i pochi passanti trovatisi in mezzo alla manifestazione, più volte immortalata invece dalle macchine fotografiche dei turisti. Era presente anche Umberto Zampieri, segretario cittadino della Sinistra giovanile. «Riteniamo profondamente sbagliato il documento vaticano», dice Zampieri, «sia per il contenuto intrinseco che è fuori dal tempo, ma soprattutto per l’appello ai politici ad opporsi al riconoscimento delle unioni omosessuali, che credo sia scandaloso».
«A questo proposito vorrei ricordare», interviene Alessandro Zan, «tutti quei cattolici, fra cui anche Alessandro Manzoni, che andarono contro le indicazioni papali quando si trattò di far nascere il nostro Stato laico e democratico. Noi chiediamo di fare oggi la stessa obiezione di coscienza per i diritti.»
Fa discutere intanto la proposta di istituire un registro delle unioni di fatto: Umberto Zampieri dà il suo appoggio. «Se l’anno prossimo manderemo a casa l’attuale giunta, ci impegneremo perchè venga realizzato, come già fatto da altre amministrazioni di centro-sinistra». Padova sarebbe il primo Comune del Veneto ad approvare un registro di questo tipo, una mozione simile fu respinta qualche anno fa ad Albignasego.
Ma la chiusura di Maurizio Saia è netta. «Sono totalmente contrario al registro, sia per cultura che per motivi politici. Non avrebbe alcun significato, vista la Costituzione e viste le istanze religiose espresse dal documento del Vaticano, di cui non posso che condividere la linea dura, per porre un freno ad ipotesi di parificazione che in altri Paesi hanno già preso piede».
Più cauto Don Cesare Contarini. «Credo che bisognerebbe capire meglio il contorno legale della proposta», spiega. «Cosa significa e che diritti dà. E’ ben diverso chiedere il riconoscimento di una coppia per quanto riguarda una tutela sanitaria, pensionistica o per le politiche della casa. Altra cosa è l’adozione: c’è un diritto preminente del bambino». Il problema è molto delicato, anche per quanto riguarda i richiami ai politici. «Il vero politico cattolico», chiarisce don Contarini, «è quello che confronta un problema specifico con un’ispirazione che viene dal Vangelo».


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