Una idea di libertà
«Non mettete sullo stesso piano coppie regolari e coppie gay, non confondete la famiglia fondata sul matrimonio con altre forme di convivenza». I vescovi toscani erano stati chiari, il loro parere ai consiglieri regionali che si occupano di scrivere il testo del nuovo Statuto lo hanno persino messo per scritto, in modo da evitare qualsiasi libera interpretazione. E ieri è toccato all´Arcigay andare in commissione a dare il proprio parere sulla bozza della Carta istituzionale. A guidare la delegazione era l´attivissimo presidente Alessio De Giorgi, che ha suggerito ai capi delle diocesi di dare un´occhiata al sondaggio on line del settimanale della Conferenza episcopale "Toscana Oggi": «Scoprirebbero che anche tra i cattolici le loro posizioni sull´impossibile equiparazione tra le diverse tipologie di famiglia esistenti non incontrano grande favore», dice De Giorgi, appoggiato nella sua battaglia dall´Arci che chiede spazio nel documento sia per le libertà sessuali che per il voto agli immigrati nelle elezioni regionali, finora caldeggiato dai Ds in perfetta solitudine.
Un´altra richiesta dell´Arcigay riguarda l´inserimento esplicito nell´articolo 4 dello Statuto del rifiuto di ogni forma di discriminazione legata all´orientamento sessuale», come già prevede la Carta di Nizza, e l´allargamento della commissione Pari opportunità «a tutte le differenze, al di là di quella della parità tra uomo e donna, per trasformarsi in uno strumento per l´uguaglianza materiale tra gli individui». A fare da contraltare alle parole dei gay, ha portato la sua voce in consiglio il Forum delle associazioni cattoliche schierate al fianco dei vescovi e convinte della necessità di ribadire nello Statuto il concetto di famiglia inteso nell´ottica cristiana. Ascoltati ieri anche i Radicali -che hanno indicato come modello la legge elettorale regionale statunitense, con elezioni dirette su collegi uninominali e a turno unico – e il Laboratorio per la democrazia, che ha definito "un po´ grigia" la bozza di Statuto e ha invitato la commissione a tenere ancora aperta la fase delle consultazioni.