ROMA – «Chiamiamo a raccolta i giovani, che hanno solo un modello di famiglia, per proporre un modello in più. In ques’appuntamento storico, vogliamo far comprendere la nostra battaglia di civiltà per tutti. ‘è bisogno di fornire un bagaglio di civiltà e libertà che spesso viene scippato a tutti noi». Così Sergio Lo Giudice, Presidente Nazionale di Arcigay, nel corso della conferenza stampa, tenutasi questa mattina a Roma per illustrare ‘iniziativa del Kiss2PaCS, che si terrà il 14 febbraio prossimo a Roma. La conferenza ha visto presenti Franco Grillini, deputato DS e primo firmatario della proposta del PaCS, Asher Colombo, docente di sociologia presso ‘Università di Bologna, Gianni Ippoliti e Luciano De Crescenzo. La conferenza è stata introdotta da Alessandro Zan, responsabile nazionale della manifestazione e della campagna per il PaCS.
Franco Grillini – oltre a sottolineare che la conferenza stampa aveva luogo nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, prima associazione privata che in Italia ha riconosciuto le coppie omosessuali, estendendo loro le stesse agevolazioni delle coppie eterosessuali – ha illustrato in breve la proposta di legge del PaCS. Dopo aver contestualizzato la proposta nel’ambito della legislazione europea ed extraeuropea, ha portato al’attenzione dei presenti il fatto che tale proposta è una delle più firmate della storia della nostra Repubblica: 161 sono i firmatari appartenenti a DS, Margherita, Verdi, Partito Comunista, Rifondazione Comunista…
Il professor Asher Colombo (che, insieme a Marzio Barbagli è autore dello studio "Omosessuali moderni. Gay e lesbiche in Italia" edito da Il Mulino e che è il più completo studio sociologico GLBT attualmente presente in Italia), ha fornito alcuni schemi riguardanti le coppie di fatto. Sulla base di dati Istat e Arcigay, si è evidenzaito come nel 2001-2002 le coppie non coniugate rappresentanto il 3.5% (con un totale di 492.000), esattamente il doppio di sei anni fa (1994-1995: 1,8% – 260.514). Fra questi una larga fetta è costituita da gay e lesbiche, con un maggior percentuale al Nord rispetto al Sud Italia.
Sergio Lo Giudice ha sottolineato come la manifestazione del 14 febbraio non significa rilanciare una testimonianza, ma la volontà di mostrare che ‘è u’ampia fascia della popolazione, non solo omosessuale, che chiede una regolamentazione a livello giuridico. E questa volontà è anche suffragata dalle 50.000 firme finora raccolte per presentare la petizione ai presidenti di Camera e Senato.
Alessandro Zan ha presentato per somme linee il programma del 14 febbraio. Verso le ore 18,00, a piazza Farnese – davanti al’ambasciata francese – ci sarà il bacio collettivo. Non si sa quanti siano i partecipanti. Di certo moltissimi, anche a giudicare dai bus che si stanno organizzando da diverse parti ‘Italia. Ci saranno artisti a sorpresa con le loro performance musicali. Mattatori della giornata saranno Fabio Canino e La Pina.
Presenti alla conferenza anche Luciano De Crescenzo e Gianni Ippoliti che ha fatto un intervento "delirante". Ha esordito affermando, infatti, che in base ai dati de’ISTA la prima causa di separazioni e divorzi, in Italia, è ‘isituto del matrimonio. La durata del matrimonio stesso è brevissima, ma esso è fortemente difeso dalla lobby degli avvocati, che dalle cause di separazione e divorzio ricevono molto pane quotidiano.
A queste provocazioni ha fatto eco il Presidente Nazionale di Arcigay, Lo Giudice, che ha affermato che se finora siamo ‘unico grande Paese europeo a non avere una legislazione in merito alle unioni di fatto, questo non è dovuto a motivi religiosi o di buon costume (e la presenza in aula di coppie che hanno sottoscritto il PaCs lo testimoniano), ma quanto al fatto che ‘Italia è un paese a sovranità limitata.
Al termina della conferenza è stata presentata anche la nuova rivista Romegaynews, del circolo Arcigay di Roma ed edita da Fabio Croce, il cui numero 0 uscirà proprio in occasione del Kiss2PaCS.
Una manifestazione storica quella del 14 febbraio prossimo, alla quale siamo tutti invitati a partecipare per esprimere – con il bacio, gesto intimo e bello da vedersi, come ha sottolineato Zan – il sostegno per il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, omo o etero che siano.