"Una spanna sopra gli altri”: è il commento della Repubblica su Mario Venuti, nuova stella della musica italiana, che si è esibita ieri a Sanremo con “Crudele”, “allusioni sadomaso in metafora candita”, sempre secondo il critico musicale del quotidiano diretto da Ezio Mauro.
Ma “Crudele” è la canzone più bella del Festival anche per il Quotidiano Nazionale (il network fra Giorno, Nazione e Resto del Carlino), per Brescia Oggi, l’Arena, RAI News , la Sicilia e persino per “l’Avvenire” , il quotidiano dei vescovi italiani ( che avranno forse avuto un brivido all’ascolto dell’ammiccante refrain “ legami, le mani legami..”).
Vi riproponiamo un’intervista rilasciata nel 2000 a Sergio Lo Giudice per Notizie Omosessuali Italiane in cui l’artista siciliano si racconta senza tacere — caso raro nel panorama musicale nostrano — la sua identità gay, ma anzi rivendicandola orgogliosamente.
Mario Venuti
"Tirare fuori giorno per giorno ‘orgoglio gay"
Intervista a Mario Venuti, musicista siciliano. Dal palco di Sanremo a quelli dei Gay Pride, un artista che ha saputo coniugare uno stile di vita discreto con ‘impegno civile
da NOI – Notizie Omosessuali Italiane
di Sergio Lo Giudice, Presidente nazionale Arcigay
Mario Venuti, musicista e cantante pop dalle esperienze versatili, è nato a Siracusa nel 1963. Nel 1982 forma a Catania i Denovo, una delle band più significative del panorama italiano degli anni’80, autrice, grazie anche ai brani firmati dallo stesso Venuti, di u’interessante miscela di pop e sonorità mediterranee. Il gruppo si classifica secondo, dietro ai Litfiba , al Festival Rock Italiano di Bologna del 1982 , scrive alcune canzoni memorabili (come "Niente insetti su Wilma" e "Se tengo il passo", giusto per citarne due firmate da Mario), fino ad approdare a Sanremo nel 1988 con il brano "Ma che idea" prima di sciogliersi nel 1990. Da allora Mario Venuti ha proseguito in proprio la propria attività di autore di canzoni, realizzando tre nuovi album e collaborando con altri artisti fra cui Carmen Consoli, con la quale scrive "La semplicità" e "Amore di plastica" pubblicate nel primo album della cantante. Con Carmen Consoli ha inciso anche "Mai come ieri", contenuta nel’omonimo album di Venuti del 1998. Ma Mario Venuti è anche un musicista che non si tira indietro di fronte ad un impegno sociale, soprattutto quando si tratta di diritti civili. Ha partecipato al concerto del Gay & Lesbian Pride nazionale di Bologna, nel 1995 e a quello di Roma nel 1997. Di fronte alle polemiche sul World Pride Roma 2000 non poteva certo restarsene zitto.
Allora, Mario. Cosa ne pensi di questa bufera sulla manifestazione del’8 luglio?
Che ‘ riuscita a risvegliare ‘orgoglio anche in chi non sentiva la necessità di sbandierare la propria identità sessuale. Io, da omosessuale, non mi sento un "artista omosessuale", non vorrei distrarre ‘attenzione dal mio lavoro artistico per mettere in primo piano la mia sessualità. Vivo a Catania col mio compagno, tutti quelli che mi conoscono sanno che sono gay. Vivo la mia vita con discrezione, perch’ questa ‘ la mia indole, ma di fronte a questi attacchi non si pu’ rimanere in silenzio.
Dirsi gay acquista, in questa situazione, un significato politico, di reazione…
Infatti. Molti non sentirebbero la necessità di manifestare il proprio orientamento sessuale, preferiscono viverlo serenamente nei propri spazi privati. ‘altra parte, il vero orgoglio gay ‘ quello che si riesce a tirare fuori giorno per giorno, rispondendo alle situazioni che ti si presentano di fronte nella vita quotidiana.
Il mondo della musica rock e pop italiana non ‘ rimasto in silenzio: da Jovanotti a Piero Pelù, dai 99 Posse a Caterina Caselli, da Loredana Bertè a Patty Pravo sono fioccate le adesioni e le prese di posizione. Sta forse nascendo una nuova stagione di impegno sociale e civile dei musicisti italiani?
Direi che, per fortuna, non si ‘ mai spenta del tutto. Il mondo del rock ‘ lo specchio delle contraddizioni della società. Per un verso ‘ edonista, vanesio, frivolo, per un altro è pensoso, riflessivo, attento alle problematiche sociali. Questa sua vena civile, dagli anni’70 in poi non si ‘ mai spenta del tutto. Comunque, ‘ vero che i musicisti possono avere un particolare ascendente sul’opinione pubblica, e perci’ sono importanti le loro prese di posizione, ma bisogna anche evitare meccanismi di delega che rischiano di essere controproducenti. Per quanto mi riguarda, cerco di impegnarmi su quei temi a cui mi sento pi’ sensibile. Per esempio, mi capita di frequente di fare gratuitamente concerti per la LILA.
Ci sarai al World Pride?
S’, certo. Intanto, sono in partenza per Berlino dove parteciper’ al Cristopher street day, la grande manifestazione gay che che ha gi’ ricevuto il saluto di Schroeder. E poi, ‘8 luglio, tutti a Roma.