Da "Il Giorno" del 06.06.04 di Albina Olivati
Bandiere e politici, sfila l’orgoglio gay
Ventimila persone per le vie del centro contro la discriminazione dell’omosessualità: «E’ un valore sociale»
MILANO — Musica, bandiere arcobaleno, bandiere rosse, palloncini rosa. Il popolo del Gay Pride – almeno 20 mila persone – ha riempito corso Venezia, per poi snodarsi in un lungo corteo che ha raggiunto piazza Castello. Unico momento di tensione in San Babila, dove una ventina di ecuadoriani, della Chiesa Cristiana Pentecostale, ha disturbato la manifestazione, distribuendo volantini e gridando il proprio credo col megafono. Le forze dell’ordine sono intervenute e hanno riportato la calma.
Ragazzoni muscolosi vestiti da country boy americani, drag queen con testate atomiche al posto del seno e sedere in bella mostra, giovanotti in costume da bagno e poi gli altri, quelli che non vanno in palestra, frequentano poco le discoteche, prendono il metrò o il treno tutte le mattine. La giornata dedicata all’orgoglio omosessuale ha un tema che va al di là del folclore, che pur ci vuole: il riconoscimento delle unioni civili.
Alla sfilata c’erano esponenti politici, i quali hanno voluto testimoniare la loro solidarietà verso una comunità, che si sente discriminata. Sotto lo striscione, in apertura del corteo, c’era Antonio Panzeri (Uniti per l’Ulivo), più arretrato Alessandro Cecchi Paone (Fi), tutti e due candidati alle europee. Poi ancora il consigliere regionale Carlo Monguzzi (Verdi) e il consigliere comunale Emanule Fiano (Ds). Le show girl Viola Valentino, candidata alle provinciali nella lista Milano Città Democratica, e Jo Squillo. Hanno aderito anche i radicali.
«Questa edizione punta sui diritti degli omosessuali – spiega Franco Grillini, parlamentare Ds – Parlo di diritti concreti. L’omosessualità è fatta di amicizia, relazione, affetti e va riconosciuta perché è un valore sociale. Poi non chiediamo la luna, ma una legge che altri Paesi europei hanno».
Su uno striscione si legge "Famiglie di fatto, di fatto famiglie", poi tanti cartelli Con "Olanda sì, Italia no", "Germania sì, Italia No" riferiti proprio alla normativa legata alle coppie di fatto.
Cecchi Paone, che pochi giorni fa ha dichiarato la propria bisessualità, ha mantenuto la promessa e ha partecipato all’appuntamento milanese. C’è chi nel suo comportamento sospetta una ricerca di voti, come replica? «Sono per la concezione di una politica vera, nuova, sincera e coraggiosa. Non si inventa una cosa così, è qualcosa di profondamente intimo. Il pensiero che ci sia strumentalizzazione non mi appartiene. Se sarò eletto mi batterò per tutte le discriminazioni, questa è la mia concezione del liberalismo e mi batterò anche a favore delle donne italiane, ancora troppo poche ai vertici della politica e del potere. È una vergogna».
Soddisfatto della partecipazione Aurelio Mancuso, segretario nazionale dell’Arcigay: «C’è tutto il Nord, poi, teniamo conto che a Grosseto è in corso la manifestazione nazionale, comunque abbiamo alcune delegazioni. Chiediamo il riconoscimento delle unioni civili. Dodici paesi su 15, della "vecchia" Ue hanno la legge e l’Italia resta arretrata. È l’ultimo Paese a non avere quella normativa».
Si lamenta dell’assenza del sindaco Gabriele Albertini, Andrea Benedino, portavoce nazionale del coordinamento omosessuali Ds: «A New York il sindaco non è mai mancato, anche se repubblicano. Ha sempre manifestato a fianco di una minoranza importante. A Milano c’è la comunità gay più grande e Albertini la ignora».
Da "L’Unità" del 06.06.04
Milano, fondamentalisti cattolici contestano la sfilata del Gay Pride
Una grande bandiera della pace ha aperto sabato pomeriggio il Gay Pride 2004 per le vie di Milano. Dietro, alcune migliaia di manifestanti e un certo numero di “vip”. Davanti, per una buffa e straniante coincidenza, un drappello di Hare Krisna, con sonagli e tuniche rosate.
È che il Gay Pride ha seguito di poco quasi sullo stesso percorso l’annuale Festiva dei Carri milanese, sul modello della tradizionale sfilata indiana. E infatti i fedeli festanti trainavano un carretto con una statua della divinità Jagannaha, il Signore dell’Universo. Poche centinaia di metri più indietro il corteo degli omosessuali con alla testa Franco Grillini, parlamentare dei Ds, Antonio Panzeri, candidatodell’Ulivo e Alessandro Cecchi Paone, candidato alle europee per Forza Italia che, nei giorni scorsi, aveva reso noto la propria bisessualità, Viola Valentino e Jo Squillo si esibiranno al termine della sfilata in un concerto al quale è prevista la partecipazione anche di Ivana Spagna. Tema della giornata il riconoscimento delle famiglie di fatto e infatti nel corteo vi sono le bandiere di dodici Stati europei in cui esiste una legge che le tutela.. Previsti canti e balli in piazza «fino all’alba» a piazza Castello. Slogan della giornata dell’orgoglio gay: «Famiglie di fatto, di fatto famiglie».
Qualche momento di tensione quando, a piazza San Babila il corteo degli omosessuali ha incontrato una ventina di ecuadoriani appartenenti alla Chiesa Cristiana Pentecostale che distribuivano volantini di contestazione proprio ai matrimoni tra gay. I pentecostali, gruppo di fondamentalisti cattolico, gridavano con il megafono. E sui cartelli si leggevano scritte come: «Cristo è la vera verità», frasi tratte dai Vangeli e dalla Bibbia. In uno dei volantini distribuiti ai presenti, viene illustrata la storia di tale David, ragazzo canadese, che «nacque Bruce ma divenne Brenda – si legge nello scritto – gli cambiarono sesso, tornò uomo, si è ucciso». Dopo qualche momento di tensione le forze dell’ordine si sono inserite tra i partecipanti al corteo e i contestatori per mantenere tranquilla la situazione. Fino a quando gli ecuadoriani si sono allontanati.
La giornata dell’orgoglio gay è stata festeggiata il 3 maggio anche a Gerusalemme e anche lì molte sono state le bandiere della pace.
Gay Pride: migliaia al corteo nel centro di Milano
(ANSA) – MILANO, 5 GIU – Migliaia di persone partecipano a Milano al colorato corteo del Gay Pride 2004, con in testa Franco Grillini e Alessandro Cecchi Paone. La manifestazione e’ aperta da uno striscione, con i colori arcobaleno della pace, che sintetizza il tema della manifestazione di quest’anno: ‘Famiglie di fatto, di fatto famiglie!’. Tema della giornata e’ infatti il riconoscimento delle famiglie di fatto e nel corteo vi sono le bandiere di dodici Stati europei in cui esiste una legge che le tutela.
Da "La Repubblica" del 05.06.04 di Luigi Bolognini
Gay Pride, la sfilata dei 50mila
Dopo le polemiche per il passaggio in piazza Duomo, oggi è il giorno del corteo dell´orgoglio omosessuale. "Chiediamo pari diritti per le coppie dello stesso sesso"
È il giorno del Gay Pride. Una sfilata di 50mila persone, queste le aspettative, che partirà da via Palestro alle 17 per raggiungere il Castello alle 19.30 dopo essere passato per le strade del centro: corso Venezia, San Babila, via Matteotti, piazza Scala, piazza Duomo, via Cordusio.
Il passaggio in Duomo, prima negato con una decisione che aveva suscitato polemiche politiche e accuse di censura e poi autorizzato, è «marginale, tocchiamo solo un angolo della piazza, e non abbiamo intenti dissacratori o anticlericali» assicurano gli organizzatori. Che dicono: «Sarà solo una festa dell´orgoglio di essere gay, lesbica, bisessuale o trans, una festa allegra e divertente con cui rivendichiamo pari diritti». Non a caso lo slogan è "Famiglie di fatto, di fatto famiglie", per l´istituzione in Italia del Pacs, il patto civile di solidarietà che già esiste in Francia e da ieri anche in Svizzera. «È il dodicesimo stato europeo a riconoscere legalmente le coppie gay e lesbiche – dice il segretario dell´Arcigay Sergio Lo Giudice – L´opposizione della maggioranza parlamentare italiana tiene il nostro paese inchiodato a oscurantismo e inciviltà». Ma le coppie di fatto andrebbero riconosciute non solo dallo Stato ma anche dalle Regioni. La pensa così il segretario lombardo dello Sdi Roberto Biscardini che ha presentato un progetto di legge in questo senso al Pirellone. I socialisti sono uno dei partiti che aderiscono al Gay Pride: gli altri sono Ds, Verdi, radicali e umanisti, oltre che Cgil e Uil.
A fine corteo, in piazza Castello, si esibiranno Jo Squillo e Viola Valentino, in serata alla discoteca Borgo del tempo perso in via Fabio Massimo canterà Ivana Spagna.
Da "Il Giorno" del 05.06.04
E’ il giorno del Gay Pride
Il corteo parte da Porta Venezia alle 17 con Jo Squillo e Viola Valentino. Adesioni dallo Sdi e dai Ds
MILANO — È il giorno del Gay Pride. Alle 17 prende il via da Porta Venezia il corteo dell’orgoglio omosex. Il concentramento inizierà mezzora prima, e la manifestazione sfilerà da piazza San Babila, corso Matteotti, piazza della Scala, piazza Duomo, via Orefici, piazza Cordusio e via Cusani, fino a raggiungere piazza Castello. Se il centrodestra fa finta di niente, dal centrosinistra piovono adesioni. «Oltre alle nostre associazioni – spiega il portavoce del Pride, Paolo Ferigo – saranno presenti radicali, Verdi, Ds e sigle sindacali della Cgil e della Uil. Ma vi saranno anche adesioni di persone solitamente lontane dalla comunità gay: mi ha colpito soprattutto quella di uno studio di avvocati milanesi che si affianca nella rivendicazione dei diritti dei gay, dissociandosi dalle vergognose affermazioni dell’avvocato Taormina». Queste adesioni, secondo il portavoce, sono state incentivate anche dalle «parole di esponenti politici locali e nazionali che ancora rimbombano offensive nelle orecchie di omosessuali, lesbiche e trans». Archiviate le polemiche e concesso il passaggio da piazza Duomo, tutto quindi è pronto: il corteo sarà accompagnato nel percorso da Jo Squillo e Viola Valentino, che poi si esibiranno in piazza Castello. In serata è poi previsto un party, in via Fabio Massimo, durante il quale si esibirà in concerto Ivana Spagna. Tra le adesioni di ieri, quella dello Sdi, il partito dei Socialisti democratici italiani, che chiede con forza una legge sulle coppie di fatto. Coreografie, bandiere, palloncini e uno striscione che recita «Senza discriminazioni inutili – Sdi» saranno preparati dai giovani della Federazione giovanile socialista, ma al corteo sarà presente anche il segretario lombardo Roberto Biscardini, che sul riconoscimento delle coppie di fatto ha presentato un progetto di legge al Consiglio regionale. «Partecipo per riaffermare la necessità di approvare anche in Italia una legge per il riconoscimento delle coppie di fatto – ha spiegato Biscardini – il mio augurio è che tutti i partiti che domani parteciperanno alla manifestazione aderiscano al mio progetto di legge, presentato già due anni fa in Regione Lombardia. Sarebbe un segno coerente – ha concluso – di tutti quelli che si dichiarano laici e liberali ed in favore dei diritti civili». Per la federazione milanese dei Ds è intervenuto ieri il coordinatore della segreteria Franco Mirabelli. «Parteciperemo al Gay Pride perché la battaglia per i diritti e le libertà civili e per la laicità dello stato è patrimonio della sinistra e nostro. Vogliamo una politica che riconosca le libere scelte delle persone e garantisca i loro diritti mentre di fronte abbiamo una destra che vuole imporci un modello di "normalità" che penalizza chi fa scelte di vita diverse».
Il programma del 5 e 6 giugno
Sabato 5
GLBT PRIDE MILANO 2004
IL CORTEO
ore 16.30
Concentramento c.so Venezia/P.ta Venezia
ore 17.30
Partenza corteo lungo le vie del centro cittadino
Percorso: corso Venezia – piazza San Babila – corso Matteotti – piazza Meda – via Catena – largo Mattioli – via Case Rotte – piazza della Scala – via Santa Margherita – via Mengoni – Piazza del Duomo – via Orefici – piazza Cordusio – via Broletto – via Cusani – largo Cairoli – via Beltrami – piazza Castello.
ore 19.30
Arrivo del corteo in Piazza Castello, musica e saluti alla comunità GLBT da Jo Squillo
ore 22.30
Pride Milano ’04 Party
Sala light: JOINtheGAP – commercial revival & trash
Sala soft: commercial & soft-house music
Sala hot: dal Salvation di Londra – House music by Pier Morrocco Dj
ore 24.00
Ivana Spagna – Il Concerto
@ Borgo del Tempo Perso – Via Fabio Massimo 36 – Milano
Pride Milano ’04 party e Concerto di Ivana Spagna, ingresso euro 15,00
Domenica 6
ore 20.30
Join the Gap
The Gay After
@ Borgo del Tempo Perso – Via Fabio Massimo 36 – Milano
Ingresso euro 10,00