Rocco Buttiglione, designato commissario Ue alla Giustizia e Libertà, sul tema della parità di diritti di gay e lesbiche predica bene ma razzola male. Rispondendo oggi alle domande degli eurodeputati della commissione Libe (Libertà e diritti) ha dichiarato di essere contro la discriminazione delle persone omosessuali e che lo Stato non dovrebbe occuparsi dell’orientamento sessuale dei cittadini. Questo è esattamente il contrario di quanto previsto da un decreto legislativo approvato, su sua proposta, dal Governo italiano appena un anno fa, come gli viene fatto notare durante la discussione dall’europarlamentare liberal-democratica olandese Sophie In’t Veld.
Rocco Buttiglione, Commissario UE designato
Con il decreto legislativo n. 216 del 9 luglio 2003, approvato dal Consiglio dei ministri su proposta dell’allora ministro Rocco Buttiglione, sono state introdotte deroghe al principio di non discriminazione sul lavoro, proprio nel caso di lavoratori gay e lesbiche, per quanto riguarda le forze armate, i servizi di polizia, penitenziari e di soccorso.
“A quanto pare — commenta il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice – secondo Buttiglione lo Stato non dovrebbe occuparsi di orientamento sessuale dei cittadini solo quando c’è bisogno di difenderli dalle discriminazioni, ma può farlo benissimo quando si tratta di introdurne di nuove e di limitare la loro libertà rispetto agli altri cittadini”.
Buttiglione ha inoltre detto di essere contrario all’esplicita indicazione dell’orientamento sessuale tra le caratteristiche verso cui è espressamente vietata la discriminazione nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. All’incalzare della In’t Veld che gli chiedeva se avrà un approccio “attivo” nel promuovere la lotta contro le discriminazioni verso gay e lesbiche e cosa farà nei prossimi cinque anni Buttiglione ha inoltre risposto “Non capisco bene cosa intenda con la parola ‘attivo’. Se lei mi segnala casi di discriminazione sono pronto ad intervenire”.
“Buttiglione sembra Alice nel Paese delle meraviglie — commenta Lo Giudice — . Le sue parole manifestano una totale incompetenza in materia di lotta alle discriminazioni e di estraneità alla forte e consolidata tradizione delle istituzioni europee in questo campo. Distinguere come fa lui tra ‘tutela dalle discriminazioni’ e ‘promozione della parità di diritti’ è segno di un’arretratezza culturale su questi temi. Concetti come main-streaming, ‘buone pratiche’, ‘azioni positive’, che fanno parte del lessico elementare di chi si occupa di diritti in Europa, sembrano alieni dal vocabolario e dal pensiero di Buttiglione”.
COMUNICATO STAMPA Gruppo Parlamentare I VERDI/ALE al Parlamento Europeo
Bruxelles, 5 Ottobre 2004
Audizioni dei Commissari designati:
Buttiglione: 8 in retorica, 5 in affidabilità
Monica Frassoni, capogruppo dei Verdi Europei
Rocco Buttiglione, Commissario designato per la Libertà, Sicurezza e Giustizia, è stato oggetto delle domande degli europarlamentari della commissione LIBE (Libertà pubbliche, giustizia e affari interni) nell’ambito delle audizioni dei commissari designati.
Monica Frassoni, Presidente dei Verdi/ALE, ha commentato: "Sulle questioni riguardanti l’asilo e l’immigrazione, le risposte del Commissario designato Buttiglione sono state molto, troppo ambigue. Da buon democristiano, ha saputo dire qualcosa di positivo rimanendo evasivo sui punti davvero controversi: sì a vaghi "canali legali di immigrazione" (ma senza alcuna proposta concreta), sì al rispetto scrupoloso delle Convenzioni internazionali; ma quando gli ho chiesto se riteneva legale e in linea con il diritto internazionale la pratica oggi particolarmente in voga in Italia, dell’"impacchettamento" istantaneo di aspiranti immigrati respinti a casa senza alcuna possibilità di richiedere l’asilo, non ha voluto dire né sì né no. E quando gli ho chiesto se i famosi "campi" per i richiedenti asilo fuori dall’UE si sarebbero presto ritrovati in una proposta legislativa della Commissione, non ha trovato altro da rispondere che lui di quei campi vorrebbe non averne bisogno… Pertanto non possiamo assolutamente aspettarci dal Commissario designato Buttiglione iniziative positive che possano fermare la deriva illegale e lesiva dei diritti dell’individuo già presa dall’Italia, ma che rischia di non rimanere isolata nell’UE."
Monica Frassoni ha poi aggiunto: "Affermando che poiché la politica e la morale appartengono a due sfere diverse si può dire contemporaneamente che gli omosessuali sono dei peccatori e che vanno difesi dalle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, il Commissario designato Buttiglione ha dato abile prova di capacità oratoria. Mi chiedo però quale sarebbe stata la reazione degli eurodeputati se la categoria oggetto dei ragionamenti di Buttiglione fosse stata un’altra. Con quale stato d’animo accetteremmo un Commissario designato che, per esempio, dicesse di ritenere i Buddisti degli infedeli e dichiarasse al contempo di essere pronto a difenderli contro le discriminazioni? È chiaro che dal Vicepresidente designato Buttiglione non ci possiamo aspettare alcuna iniziativa positiva e di reale progresso in materia di diritti dei cittadini e non discriminazione."
COMUNICATO STAMPA ILGA EUROPE
6 Ottobre 2004
Buttiglione impreparato sui matrimoni gay al Parlamento Europeo
C’è già una Direttiva comunitaria sul riconoscimento reciproco dei matrimoni tra gli Stati europei
Rocco Buttiglione ha detto oggi una mezza-verità e si è dimostrato impreparato quando ha sostenuto che “il matrimonio non ha una regolamentazione a livello comunitario”, rispondendo come commissario europeo designato alla Giustizia, libertà e sicurezza, alle domande degli eurodeputati della Commissione per gli affari giuridici.
Esiste infatti già una direttiva dell’Ue, la 2004/58/EC del 29 Aprile 2004, già recepita dall’ordinamento italiano, che prevede il reciproco riconoscimento dei matrimoni, tra i diversi stati membri dell’Unione. Questa direttiva è volta a garantire un’effettiva libertà di circolazione dei cittadini e dei loro familiari all’interno dell’Unione ed è stata approvata dai colleghi di Buttiglione della Commissione Europea uscente.
“Cosa accadrà – si chiede il co-presidente di Ilga-Europe, la divisione europea dell’organizzazione gay e lesbica internazionale, Riccardo Gottardi – quando una coppia di coniugi olandesi, belgi o spagnoli, che si trasferisce per lavoro in Italia, chiederà il riconoscimento in Italia del proprio matrimonio, sulla base della direttiva europea? Lo Stato italiano non riconoscerà l’eventuale figlio adottato dalla coppia?
“E’ dunque falso sostenere, come fa Buttiglione, che l’Europa non si occupi di direttive che regolamentino le definizioni di matrimonio.
“Buttiglione continua inoltre anche oggi a rispondere in modo contraddittorio sulle sue intenzioni in materia di politiche contro la discriminazione di gay e lesbiche”.
Ha detto durante l’audizione che si opporrà a misure contrarie ai propri principi morali e che considera immorale l’omosessualità e anche discriminare gli omosessuali.
“Tutto ciò — continua Gottardi – unito ai provvedimenti oggettivamente discriminatori verso gay e lesbiche, firmati da Buttiglione come ministro italiano, non ci dà sufficienti garanzie sull’efficacia dell’azione di Buttiglione nella promozione della parità di rispetto e diritti per le persone omosessuali all’interno dell’Unione europea”.