La voce di Dio sui diseredati del terzo millennio

  

Le esternazioni del Cardinale Renato Martino rispetto alla supposta nascita di Sante Inquisizioni, costituite per alimentare il pregiudizio verso i cristiani, ad opera di potenti e ricche lobby, meritano una risposta.

Come associazioni che ogni giorno cercano di promuovere i diritti di milioni di persone discriminate, escluse e ridotte al silenzio, ci colpisce il fatto d’essere accomunate alle potenti lobby economiche presenti nella società occidentale.

Il grido di dolore potentemente lanciato dal Cardinale, suscita, in ogni caso in noi, sentimenti di vicinanza e comprensione. D’altronde i milioni di nostri fratelli e sorelle che nei secoli sono morti arsi vivi nei roghi della Santa Inquisizione della Chiesa cattolica, nei campi di sterminio nazisti e, nei gulag del socialismo reale, ci consegnano una memoria indelebile, che ci ricorda che il sopruso dei forti sui deboli, dei tanti sui pochi, dei normali sui diversi, è un male assoluto che la Storia dell’uomo non è riuscita ancora a cancellare.

Infatti, quando prevale il pregiudizio morale sulla comprensione, la supposta superiorità valoriale sulla conoscenza, si affacciano pericolosamente all’orizzonte la brutalità, la ricerca del predominio, la violenza e l’ingiustizia delle guerre e degli stermini.

Ci piacerebbe su questo e altri temi, poter dialogare con il Cardinale Martino, e con altri alti prelati cattolici, ma ciò non è possibile perché siamo ritenuti non degni; un pericolo che può infettare il corpo sano di una gerarchia adamantina, che si trincera dietro la Tradizione a scapito dell’ascolto.

Non importa se negli ovattati palazzi sacri fino alle più periferiche parrocchie si nascondono migliaia di gay e lesbiche, consacrati o no, tutto ciò è compatibile basta che sia occultato.

Nascondersi è lecito, attendersi un riconoscimento alla luce del sole è impossibile.

Così la parola di Dio giunge afona, per lasciare il posto ai proclami solenni della Curia.

Evocare la Santa Inquisizione per accreditare un complotto delle potenti lobby gay internazionali, è doppiamente offensivo: noi siamo quel popolo che nel corso della storia ha provato sulla propria carne il fuoco purificatore; noi siamo quelli genti, cui per tutti i torti subiti dalla Chiesa temporale non hanno ancora ricevuto nemmeno una parola di pentimento!

Il Cristo trasfigurato sulla croce è, quindi, ridotto al ruolo di ragioniere dei peccati del mondo, che tenta una classifica, che con il tempo può variare a seconda delle convenienze degli uomini.

Il Suo messaggio di salvezza, che coinvolge gay credenti e non, è stracciato a vantaggio di poderosi tomi infarciti di pregiudizio, esclusione, condanne.

Noi siamo convinti che la Parola, non attraversi inutilmente i millenni e, che nonostante gli errori e le manipolazioni degli uomini e delle Chiese, rimanga attuale il suo senso più forte: siate felici e amatevi gli uni con gli altri.

Questo richiamo è vivo in tantissime comunità dei fedeli, associazioni, presbiteri, famiglie, eterosessuali, omosessuali, transessuali. Di questo le gerarchie dovrebbero tener conto, invece di inventare congiure inesistenti.

Aurelio Mancuso
Segretario nazionale Arcigay


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