Ha scatenato polemiche a Piacenza la presentazione dello spettacolo teatrale "One New Man Show", a tematica transessuale, che avvenuto sabato 12 novembre al teatro S.Matteo.
E soprattutto ha scatenato le ire della destra il fatto che ‘assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Piacenza abbia in parte finanziato ‘iniziativa.
Piacenza
’11 novembre è uscito un trafiletto sul quotidiano "Libertà" che esprime il commento di Luigi Francesconi, consigliere comunale di Forza Italia, che lamenta il fatto che il Comune abbia tagliato i fondi e le commesse al’Orchestra Filarmonica Italiana (sic!!) ma finanzi uno spettacolo come "One New Man Show", il "primo di una serie di incontri per favorire ‘aggregazione e ‘espressione di omosessuali e transessuali per combattere il pregiudizio sociale".
Il 12 è stata la volta di un altro articolo, ben più corposo, su "La Cronaca di Piacenza". Spaventosa ‘ignoranza di tale Andrea Paparo di Alleanza Nazionale, che definisce il transessualismo u’ "abitudine" e una "preferenza sessuale" e sostenendo che ‘Arcigay, con questa iniziativa (che aveva lo scopo di far riflettere sulla sofferenza della persona affetta da disforia di genere) propaganda una "visione sociale distorta" e distrugge il concetto di famiglia tradizionale. A voi i commenti…
Chiara Barbieri
Presidente Arcigay "L’A.T.OMO." Piacenza
Da "La Cronaca di Piacenza" del 12.11.04 DI SANDRO PASQUALI
«Arcigay, soldi del Comune ai transessuali»
Paparo (An): «Spettacolo finanziato all’80 per cento».
Dopo il consigliere regionale Luigi Francesconi (Fi) è la volta anche del consigliere comunale Andrea Paparo (AN) prendere posizione sullo spettacolo di transessuali, dal titolo “One new man show”, organizzato per stasera al San Matteo dall’Arcigay con la partecipazione finanziaria di 500 euro (su 660, quindi quasi l’80%) del Comune. Ma meglio sarebe dire, dell’assessorato alle pari opportunità retto da Manuela Bruschini, dal momento che la Giunta, a suo tempo, proprio su questa inizitiva, aveva preso le distanze. Per non dire, più esplicitamente, che se ne vergognava proprio, essen do ancora alto, quando venne proposta, il clamore del “pasticciaccio” blasfemo, di Soarza che aveva avuto, proprio la Bruschini, tra i protagonisti di spicco.
Ad ogni buon conto, il consigliere Paparo, che ha rivolto al sindaco una interrogazione a risposta scritta, dopo aver fatto rimarcare che il Comune, con il suo contributo del 76%, praticamente finanzia questa iniziativa a tematica e con protagonisti transessuali, osserva anche che «il tema è a dir poco delicato, e meriterebbe sicuramente riflessioni approfondite sull’opportunità che un ente pubblico finanzi una inizitiva che propaganda abitudini e preferenze sessuali che dovrebbero attenere la sfera privata e personale di ognuno e non con la caratteristica della promozione di questa visione sociale distorta». Perciò, chiede di sapere: «Se il Sindaco sia a conoscenza di tale iniziativa e dell’apporto dell’amministrazione dato nei termini citati (contributo in denaro e uso gratuito del San Matteo); se tale iniziativa rientri nella Relazione previsionale programmatica 2004, programma 15, che prevede, tra le finalità da perseguire assegnate al Progetto Pari Opportunità, la promozione sul territorio di una cultura orientata al rispetto, alla conoscenza e al riconoscimento delle “differenze”, intese anche come specificità di modelli sociali, culturali, e di vita sempre più rappresentati e presenti nella realtà loca le; e, se, quindi, sia pienamente condivisa dagli indirizzi di questa amministrazione; e quale sia il giudizio del Sindaco in merito».
Più o meno quello che il Sindaco pensa, tra l’altro (se non ha cambiato ultimamente indirizzo) lo avevamo già riportato, proprio da queste colonne, qualche tempo fa, quando la Bruschini, proponendo l’iniziativa, aveva incassato dalla Giunta nel suo complesso, un imbarazzato “niet”. Almeno teso ad evitare di far apparire il simbolo del Comune come ombrello di una inizitiva del genere. Tra l’altro, oltre al sindaco, qualcuno sarebbe interessato a conoscere anche il pensiero, del nuovo assessore alle politiche giovanili Paolo Dosi, “compagno di banco” della Bruschini, in Giunta. Il quale, mentre da un lato – è di questi giorni – si dà da fare a promuovere iniziative a sostegno dei bambini in difficoltà e quindi per la famiglia; dall’altro lato, si trova a vedersi contesi gli spazi, sempre all’interno della stessa Giunta, da una collega, che con le sue continue “trovate”, la famiglia (quella tradizionale, almeno, non certo quella che ha in mente la Bruschini), di fatto, tende a distruggerla.