Vogliamo una regione, che aiuti ogni singolo individuo ad essere soggetto attivo nella costruzione del proprio progetto di esistenza, della propria identità personale e collettiva.
La tutela del diritto di ciascuno ad agire in libertà e nel rispetto delle libertà altrui è legata alla possibilità per ciascuno d’essere diverso da tutti gli altri, rimanendo cittadino a pari titolo.
Vogliamo una regione che difenda il principio della laicità delle istituzioni pubbliche, tenendo sempre separati gli interessi della cittadinanza dai principi confessionali, garantendo la piena agibilità civica ad ogni condizione personale e ad ogni posizione culturale e tutelando il principio della libertà di religione e di concezione del mondo.
È necessario che la giunta regionale si doti degli strumenti per affrontare in modo integrato la questione delle discriminazioni basate sul sesso, ‘origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, ‘appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, ‘età, l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Troppo spesso questo non avviene per le persone gay, lesbiche e transessuali, ancora oggetto di pregiudizio sociale e d’atteggiamenti discriminatori e perciò limitati nella manifestazione della loro identità. La presenza della comunità gay e lesbica in Lombardia ha prodotto servizi sociali, psicologici, aggregativi e progetti culturali, sociosanitari, formativi. Ciò ha consentito alle persone omosessuali di avere modelli positivi di riferimento e di uscire dall’isolamento.
L’elezione di Aurelio Mancuso, Segretario nazionale Arcigay, nella lista “Uniti nell’Ulivo” garantirebbe che questi e altri temi, portati avanti in questi anni dalla comunità lgbt italiana e lombarda, siano presenti nell’attività dell’amministrazione regionale.
In particolare, il suo impegno si concentrerà su due punti essenziali:
1 – Inserimento, nel futuro statuto regionale del principio di non discriminazione e del riconoscimento delle forme di convivenza.
2- Approvazione di una legge contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere.
Invitiamo, quindi, tutte le persone che condividono questi obiettivi a votare e a far votare Aurelio Mancuso
Alessandro Cecchi Paone, giornalista
Fabio Canino, conduttore televisivo
Vladimir Luxuria, artista
Franco Grillini, deputato DS, presidente onorario Arcigay
Sergio Lo Giudice, presidente nazionale Arcigay
Piergiorgio Paterlini, scrittore
Matteo B. Bianchi, scrittore
Paolo Ferigo, Presidente CIG Arcigay Milano
Francesca Polo, Presidente Arcilesbica Milano
Imma Battaglia, Presidente Dì Gay Project
Rossana Praitano, Presidente Circolo Mario Mieli
Felix Cossolo, direttore Clubbing
Mario Cirrito, giornalista
Giovanni Minerba, direttore Internazionale Gay & Lesbian Film Festival Torino
Gianni Geraci, Gruppo il Guado di Milano, Gay Credenti
Eleonora Dall’Ovo, speaker “l’Altro Martedì” Radio Popolare Milano, artista
Delia Vaccarello, scrittrice, giornalista de l’Unità
Lorenza Tizzi, Presidente Arcigay Cremona
Luca Ceglia, Presidente Arcigay Brescia
Andrea Benedino, Portavoce nazionale GayLeft
Vanni Piccolo, preside figura storica movimento gay
Alessandro Zan, Coordinatore nazionale Campagna Pacs
Ennio Trinelli, artista, Presidente La Manica Tagliata
Anna Paola Concia, Direttivo nazionale GayLeft
Paolo Gerra, Portavoce GayLeft Lombardia
Marco Volante, Portavoce GayLeft Milano
Il 3 e 4 aprile VOTA
Aurelio Mancuso
Segretario nazionale Arcigay
Candidato per il Consiglio Regionale
nella lista Uniti nel’Ulivo
Circoscrizione Milano
Contributi e sottoscrizioni
Banca Nazionale del Lavoro, Agenzia 5 di Corso Lodi, intestato a Marco Volante (mandatario elettorale di Aurelio Mancuso), C/C n° 14426, ABI: 01005, CAB: 01605, CIN: F, Causale “Donazione libera”
29 marzo 2005
Libertà e diritti civili a Milano, parte un progetto politico
Alla Casa della Cultura, Aurelio Mancuso, segretario nazionale Arcigay, riunisce alcune personalità milanesi e nazionali attorno alla necessità di costruire un fronte trasversale sulle libertà e i diritti
La libertà, i diritti come si coniugano in questo momento politico così complesso?
Alla Casa della Cultura, davanti ad un pubblico numeroso, attento e partecipe, sono stati riunite da Aurelio Mancuso, segretario nazionale Arcigay, candidato alle elezioni regionali nella Lista Uniti nell’Ulivo per Sarfatti nella circoscrizione di Milano e provincia, alcune personalità della politica milanese e nazionali.
Franco Grillini, presidente onorario Arcigay, Alessandro Litta Modignani, Consigliere regionale dei Radicali italiani, Arianna Censi, coordinatrice delle donne DS milanesi, Francesca Polo, presidente d’Arcilesbica Milano, Alma Agata Cappiello, del Consiglio nazionale DS, Anna Paola Concia, del direttivo nazionale GayLeft, hanno dato vita ad un confronto, coordinato da Pier Francesco Majorino, segretario cittadino dei DS, che ha toccato tutti i temi dell’attualità politica.
Durante la serata si è parlato essenzialmente del prossimo referendum sulla fecondazione assistita, dei diritti delle persone omosessuali, tra cui il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, di politiche anti proibizionisti e, in particolar modo di droga ed emarginazione sociale.
Un coro a più voci, che pur con sfumature diverse e distinguo si è espresso in modo univoco su un punto politico forte: è necessario costruire una politica laica, che aiuti concretamente le persone a vivere meglio, a costruire propri progetti di vita dignitosi.
Per far ciò è necessario, come ha rilevato Alessandro Litta Modignani “Costruire uno schieramento trasversale, che parli direttamente alle persone non politicizzate, ma che comprendono bene che è in gioco la libertà individuale di tutti. Non dobbiamo fare discorsi complessi, per vincere il referendum dobbiamo parlare di questioni concrete e, ricordare a tutti che se perdiamo, ci saranno ulteriori attacchi alle nostre libertà”.
Le ha fatto eco Franco Grillini ricordando come: “Questa chiesa cattolica ha oggi paura di perdere il dominio culturale, e, quindi, di scoprirsi molto meno influente di quanto sembri, anche rispetto alla politica. I continui appelli di Ruini e soci, denotano proprio la volontà di agire direttamente come capi partiti. Dobbiamo batterci per uno stato laico, che difende e accoglie tutte le differenze".
Alma Agata Cappiello, ricordando le battaglie degli anni ’70 e ’80 su divorzio e aborto ha insisto sulla necessità che: “Milano ritrovi la sua vocazione di città laica, all’avanguardia di tutte le libertà di civiltà e libertà”.
Arianna Censi, ha rilevato il valore dell’impegno delle donne, e il loro apporto decisivo affinché si vinca questa battaglia sul referendum e, ha ricordato “Ci sono differenze sostanziali tra centro destra e centro sinistra, questa battaglia per le libertà deve essere al centro del nostro programma, ma in Lombardia è già chiaro chi non ha fatto nulla per i diritti e invece, chi s’interroga e si confronta su questi temi”.
Anna Paola Concia ha messo in guardia tutti sul pericolo che lo sdoganamento dei gay in tv significhi anche immediate conquiste legislative “Non dobbiamo illuderci, c’è ancora molto da fare, la televisione sembra dirci: ora siete anche voi protagonisti. Ma la politica è ancora troppo arretrata. Io mi batto perché i DS siano sempre di più il partito delle libertà”.
Francesca Polo, ha riflettuto su come “Siamo di fronte a diverse mistificazioni culturali e sociali, si cerca di far passare l’idea che siamo tutti eterosessuali, tutti cattolici integralisti, insomma una società omogenea dove le differenze non hanno cittadinanza.”.
“C’è bisogno di un progetto politico di lungo corso, che da Milano dia un segnale preciso a tutto il paese — in questo modo ha esordito Aurelio Mancuso, a conclusione della serata — la mia candidatura per le elezioni regionali ha questo senso: lavorare in modo trasversale ed unitario, affinché i valori di libertà, diritti civili, solidarietà, siano al centro dell’agire politico”. Il candidato nella lista di Uniti nell’Ulivo per Sarfatti, ha indicato alcune priorità: “La politica deve aprire le sue porte alla società complessa, a chi non ha voce, a chi vive oggi non in libertà: dagli omosessuali senza diritti, ai giovani lavoratori precari che non possono costruirsi nessun futuro, dai trans emarginati, alle persone sole, in difficoltà, che non hanno riferimenti”.
Il ragionamento di Mancuso, ha volutamente spazzato via alcune illusioni semplificatrici: “A problemi complessi non si risponde con soluzioni facili, come oggi vuole fare la destra: al dramma delle tossicodipendenze non si risponde con la galera; all’insicurezza nei quartieri, alla paura della solitudine, si deve rispondere con servizi e azioni di rete, che intervengano direttamente e concretamente sulla vita delle persone”. Il Segretario nazionale Arcigay, ha posto l’accento come serve al disagio, dopo aver individuato risposte immediate d’aiuto, bisogna rispondere con politiche sull’agio, ovvero cercando di costruire strumenti positivi, che facciano emergere potenzialità e nuove strade.
Pier Francesco Majorino, terminando il confronto ha posto l’accento come “La candidatura di Mancuso è il segno evidente che i DS di Milano, credono in un percorso politico concreto, che porti la politica ad occuparsi dei temi di libertà e dei diritti.”