Il Resto del Carlino di domenica 21 maggio 2005 riporta, nella cronaca di Fano, un grave episodio di discriminazione in base all’orientamento sessuale.
Tanto più grave perché ad esserne coinvolte sono 2 bambine di 4 e 7 anni che sono state rifiutate dalla direttrice di un asilo privato perché figlie di una coppia di lesbiche.
Perché, come riporta l’articolo, avrebbero “inquinato la natura”.
Il diritto a non essere discriminati in base all’orientamento sessuale ha oggi una tutela specifica grazie alla Direttiva europea 78/2000 che è stata recepita dall’Italia nel 2003.
L’Ufficio Nuovi Diritti della CGIL, aperto recentemente anche a Pesaro, si occupa proprio di diffondere la cultura del rispetto verso le differenze, ponendo l’attenzione sul male causato dalla discriminazione e sui vantaggi che è invece possibile ottenere dalle diverse specificità, sia sul posto di lavoro che nella società nel suo insieme.
L’Ufficio Nuovi Diritti parte dall’esigenza di costruire un percorso che consenta di superare pregiudizi e stereotipi che ancora oggi circondano le persone GLBT (gay, lesbiche, bisessuali, transgender) e che impediscono loro una serena vita sociale e lavorativa e a questo scopo, in collaborazione con le categorie e gli altri servizi della CGIL, fornisce accoglienza, consulenza e tutela.
L’esistenza di una normativa che protegge contro la discriminazione è certamente importante, ma di fronte ad episodi come quello di Fano, sarebbe di maggior conforto l’uso di po’ di buon senso che forse avrebbe consentito di non offendere la dignità delle due donne, ma soprattutto delle due bimbe.
Sostenere che due bambine, per via dell’orientamento sessuale dei componenti la loro famiglia, siano “inquinanti” evoca l’oscurantismo di epoche passate, quando lo stesso termine si usava contro gli ebrei.
L’ufficio Nuovi Diritti e la sua Responsabile Cinzia Massetti rivolgono a questa famiglia tutta la loro solidarietà.
I principi di dignità della persona, di non discriminazione in base all’orientamento sessuale, la tutela dei diritti del bambino sono contenuti nella Costituzione Europea e sarebbe ora di essere cittadini europei non solo con la moneta, ma anche con i diritti, i doveri e un po’ di tolleranza.