Famiglie Arcobaleno e i loro figli al Pride

  
Il trenino delle Famiglie Arcobaleno

Il trenino delle Famiglie Arcobaleno

“Le dichiarazioni dell’on Calderoli, di Marziale, della Burani Procaccini, dell’assessore Prosperini, di Mantovano, di Mattioni e dell’on Gasparri, per il loro contenuto intimidatorio, omofobo e offensivo, non fanno altro che rafforzare e rendere evidente il motivo per il quale abbiamo deciso di scendere in piazza con i nostri figli,” hanno dichiarato i portavoce di Famiglie Arcobaleno. “I diritti per il quali abbiamo manifestato sono proprio quelli dei nostri figli! Primo fra tutti il diritto al rispetto sociale per loro e per le loro famiglie. Chi parla di strumentalizzazioni lo fa in malafede e fa finta di dimenticare che ai Gay PRIDE partecipano ogni anno anche numerose famiglie eterosessuali, con tanto di bambini.”

Essere genitori ed essere omosessuali: due condizioni che il senso comune ritiene radicalmente inconciliabili. Due condizioni che il bigottismo e la morale assolutista cercano di tenere separate, anche se così non è. Da sempre infatti gay e lesbiche sono padri e madri. O perché, come nella maggior parte dei casi, hanno accettatto la loro omosessualità tardivamente e avuto dei figli da relazioni eterosessuali, o perché sono ricorsi a tecniche mediche per diventare genitori. È solo il pregiudizio negativo nei confronti della condizione omosessuale che impedisce di vedere questa realtà. Si chiede sempre:"È giusto che gli omosessuali possano avere dei figli?", ma ‘interrogativo è volutamente mal posto e fazioso. La domanda corretta infatti è:"È giusto che le famiglie in cui uno o entrambi genitori sono omosessuali subiscano delle discriminazioni? È giusto che i bambini figli di omosessuali non godano di diritti uguali agli altri?"

L’Associazione Famiglie Arcobaleno nasce con ‘obiettivo che queste domande non abbiano più ragione di essere poste, lotta contro ogni forma di discriminazione affinché la genitorialità omosessuale sia riconosciuta nel’ordinamento giuridico e nella società italiana e per far sì che i figli siano tutelati nei loro affetti e nei loro beni. Attualmente, infatti, in caso di morte del genitore biologico, i figli nati al’interno di una relazione omosessuale rischiano per legge di essere privati della continuità affettiva con il co-genitore. Negli eventuali ricoveri in ospedale dei figli il co-genitore non può decidere da solo in merito alla salute del bambino. Una persona che ha avuto un figlio in una relazione eterosessuale e accetta la propria omosessuale tardivamente vive la forte paura che il figlio, nel’eventuale separazione, possa essergli sottratto. In caso di separazione, i figli nati al’interno di una relazione omosessuale non hanno alcun diritto di avere contatti con il co-genitore. Un bambino che dichiari di avere "due mamme" o "due papà" a scuola rischia di subire discriminazioni dalla cosidetta “società perbene”.

“Chi parla di diritti dei minori e si scandalizza per il trenino che ha aperto la manifestazione del Gay PRIDE non sa quel che dice, oppure è un ipocrita,” hanno dichiarato i portavoce di Famiglie Arcobaleno. “Vogliamo inoltre ricordare all’on Prestigiacomo che i quattro articoli della legge 40 messi in discussione dal referendum non contemplano in alcun modo la possibilità di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita da parte di single o coppie omosessuali. Tale possibilità è infatti espressamente vietata da quella che è la prima legge, dalla nascita della Repubblica Italiana, che discrimina apertamente le persone omosessuali. Che la Prestigiacomo si decida: o sta con il fronte del SI in modo coerente, o eviti di fare disinformazione usando lo spauracchio della genitorialità omosessuale per favorire l’astensionismo.”

A proposito dell’Associazione Famiglie Arcobaleno

Famiglie Arcobaleno è una associazione nata nel marzo 2005 ed è composta da donne e uomini che hanno accettato la propria omosessualità dopo avere già avuto dei figli al’interno di una relazione eterosessuale, da coppie o single omosessuali che hanno realizzato il proprio progetto di genitorialità, o che aspirano a farlo. Ciò che unisce i membri di Famiglie Arcobaleno è la consapevolezza che una famiglia nasca dal’amore, dalla responsabilità e dal rispetto, molto più che per esclusivi legami biologici. Non si tratta di riformulare il concetto di "famiglia allargata", ma di allargare il concetto di famiglia: le Famiglie Arcobaleno non sono altro che una delle realtà esistenti in un panorama in costante evoluzione. In Europa diversi Paesi tutelano già i diritti di quelle che, di fatto, sono famiglie.
Famiglie Arcobaleno svolge attività di linea telefonica, mailing list, gruppi di auto-aiuto, incontri e aggregazione, centro documentazione sulla genitorialità gay e lesbica, supporto agli educatori scolastici, produzione e traduzione di testi per bambini, e consulenza legale.

Per ulteriori informazioni: www.famigliearcobaleno.org


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