"Quella del 23enne di Catania cui è stata ritirata la patente perché gay è evidentemente una vicenda irrazionale e surreale ma ancora più preoccupante è leggere nell’ordinanza del Tribunale che ha sospeso il provvedimento che ‘l’omosessualità è un disturbo della personalità’". Questo il commento del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, sul caso del giovane di Catania, vittima della gratuita decisione della Motorizzazione civile, in seguito all’esonero dal Servizio di leva.
Nell’ordinanza con cui il Tar ha sospeso in via cautelare il provvedimento della Motorizzazione si leggerebbe infatti che “l’omosessualità non può considerarsi una vera e propria malattia psichica, essendo per l’appunto un mero disturbo della personalità”.
"Ci auguriamo — continua Lo Giudice — che si tratti solo di una confusione e del travisamento delle vere motivazioni del Tribunale. L’omosessualità non è né una malattia psichica né, come sembra essere scritto nelle motivazioni dell’ordinanza del Tar, ‘un mero disturbo della personalità’. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità ‘l’omosessualità è una variante naturale dell’affettività e della sessualità umana’."
"Vale anche la pena di ricordare che l’omosessualità in Italia non è motivo di esclusione dalle forze armate. I ragazzi gay esonerati, su loro richiesta, dal Servizio di leva lo sono stati in base ad una valutazione caso per caso sul rischio di disagio cui sarebbero andati incontro nell’ambiente militare".
"Altro aspetto oscuro della vicenda sui cui si dovrebbe fare luce è come mai queste informazioni sui disturbi della personalità del ragazzo, siano passati dalle Forze armate alla Motorizzazione."
"Comunque vada a finire quanto accaduto a Catania, tra leggerezze, ignoranza e confusione non è degno di un paese moderno e civile"