Il 19 luglio alla ore 21 si svolgerà nei pressi di piazza del Campidoglio una fiaccolata per ricordare Paolo Seganti, ucciso luned’ scorso 11 luglio nel parco di via Val ‘Ala, nel quartiere Montesacro, a bastonate e coltellate.
“Vogliamo essere vicini alla famiglia di Paolo e la fiaccolata è un modo per chiedere giustizia per la sua fine atroce. La comunità omosessuale, partecipando già in massa ai funerali di Paolo ha lanciato un segnale chiaro: noi non rinunciamo alla nostra visibilità nonostante l’omofobia — dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma — Tuttavia i morti di discriminazione sono troppi, 200 in Italia di cui circa 40 a Roma negli ultimi dieci anni, per questo chiediamo al Comune e alla Questura un incontro per poter fronteggiare la violenza nei confronti degli omosessuali”.
Arcigay Roma, con il sostegno della Provincia di Roma, sta lavorando a un numero verde contro l’omofobia, che partirà a settembre. “La nostra linea ha bisogno — continua Marrazzo — di maggiore sostegno, come dimostrano i fatti di questi giorni e le aggressioni che avvengono quasi quotidianamente. Mi auguro che le istituzioni e tutte le persone che vogliono una società libera dall’omofobia ne capiscano l’importanza aiutandoci a fornire un servizio adeguato alle esigenze e alle richieste dei cittadini.”
Alla fiaccolata hanno aderito Mario Mieli, Di gay Projct, si attendondo altre adesioni nei prossimi giorni di tutte le associazioni glbt (gay lesbiche bisessuali transessuali) romane, la società Roma Natura, Amnesty International, la federazione romana dei DS, GAYLEFT (consulta omosessuale dei DS) e il suo portavoce per Roma e per il Lazio Alfredo Capuano che hanno realizzato dei manifesti per la rendere nota ai cittadini la fiaccolata; saranno presenti Alessandro Cecchi Paone, Vanni Piccolo (presidente nazionale Gayleft), Franco Grillini (deputato DS e presidente onorario di Arcigay), Titti de Simone (deputata PRC, di Arcilesbica), ‘assessore alle politiche per la semplificazione, la comunicazione e le pari opportunità del Comune di Roma Mariella Gramaglia, stiamo ricevendo ancora molte altre adesioni, di consiglieri comunali, provinciali e regionali e singoli cittadini.
“Una partecipazione così vasta e convinta non può che rendere felici noi e tutta la comunità omosessuale. — prosegue Marrazzo – Gli amici e la famiglia di Paolo Seganti saranno in Campidoglio con noi per chiedere giustizia e perché quello che è successo a Paolo non avvenga mai più. Non possiamo permetterci di dimenticare, per questo chiederemo al Comune o alla Regione di realizzare presto un monumento per tutte le vittime dell’omofobia, inoltre abbiamo già cominciato le riprese di un cortometraggio a cui due dei nostri volontari lavoreranno nei prossimi mesi”
COMUNICATO STAMPA Arcigay Roma – 14 luglio 2005
SABATO I FUNERALI E MARTEDI UNA FIACCOLATA PER NON DIMENTICARE PAOLO SEGANTI, UCCISO PERCH’ GAY
Paolo Seganti è stato ucciso perché omosessuale. Lo dimostra la brutalità con cui ‘assassino o gli assassini hanno infierito sui genitali e sui glutei.
"Dobbiamo riflettere su ques’orrenda fine. Non possiamo ignorare che Paolo è stato torturato, ucciso, punito per il suo orientamento sessuale. – dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente del comitato provinciale Arcigay di Roma – Nonostante ‘angoscia di questi giorni, dobbiamo sapere che contro ‘omofobia non si può abbassare la guardia. Lo dobbiamo a Paolo."
Gli amici di Paolo Seganti hanno chiesto ad Arcigay, a tutte le associazioni e al movimento gay di essere presente ai funerali che si terranno sabato 16 luglio alle ore 11:00 presso la Chiesa di San Frumenzio in via Cavriglia.
"Saremo presenti in maniera silenziosa, col nostro dolore, per essere vicini alla famiglia e agli amici di Paolo, che ci hanno chiesti di non dimenticarlo. Noi non lo faremo – continua Marrazzo – così come non dimentichiamo i duecento omosessuali che negli ultimi dieci anni sono stati assassinati a causa del pregiudizio e della discriminazione. Per questo martedì 19 luglio alle 21:00 in prossimità di piazza del Campidoglio abbiamo organizzato una fiaccolata. Chiediamo ai rappresentanti delle istituzioni, al sindaco Veltroni, al presidente della Provincia Gasbarra e al presidente della Regione Marrazzo di essere accanto alla famiglia di Paolo, a noi e tutta la comunità gay sabato e martedì. Dobbiamo interrogarci sulle cause del’omofobia e lavorare per cancellarla."