Dario Bellezza
Il Comune di Roma ha deciso di dedicare una piazza a Dario Bellezza, poeta e romanziere gay morto nel 1996, come già annunciato dal sindaco Veltroni come omaggio al convegno di Roma sui 20 anni di ARCIGAY.
La nuova piazza si trova in Zona VI, Settecamini, V Municipio.
Già il commune di Marino, in provincia di Roma, gli aveva dedicato una strada nel 1998.
“Si tratta di una decisione molto importante — commenta Fabrizio Mazzazzo, presidente di Arcigay Roma — E’ il riconoscimento del contributo che la cultura omosessuale ha dato all’Italia. Dario Bellezza è stato poeta e romanziere stimato da Pasolini, Moravia, Morante, Penna. Nei difficili anni Settanta ha avuto la forza di parlare di amore e di storie omosessuali, permettendo a molti di conoscere un mondo spesso poco noto.”
Dario Bellezza nacque nel 1944 a Roma, la città che ha fatto da sfondo a tutta la sua esistenza, personale ed artistica. Esordì come poeta, poco più che ventenne, sulla rivista Nuovi Argomenti, stringendo legami di stima ed amicizia con autori come Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Sandro Penna. Nel 1970 Moravia scrisse la presentazione del suo primo romanzo, L’innocenza, storia di u’adolescenza dolorosa e ferita. Più tardi Pier Paolo Pasolini, lo definì "il miglior poeta della nuova generazione". Definitivamente fissati sulla rielaborazione traumatica delle proprie esperienze personali, i successivi romanzi Lettere da Sodoma (1972) e Il carnefice (1973). Con Morte segreta (1976), vinse il premio Viareggio con un’opera che tra retorica, profezia e confessione, confermò il vigore della sua scrittura. Col trascorrere degli anni la sua produzione artistica subì una profonda evoluzione, attraverso la presa di coscienza e l’accettazione dei limiti dell’esistenza umana. E’ in quest’ottica che nacquero Serpenta (1987) e Libro di poesia (1990), che abbandonando i toni crudi del passato, mostrarono un autore dalla maturata esperienza umana.
“Ci auguriamo che un numero sempre maggiore di amministrazioni cittadine voglia seguire l’esempio di Roma — continua Marrazzo – L’elenco degli omosessuali che solo nel Novecento hanno contribuito a fare grande il nostro paese è davvero lunghissimo. I diritti e le libertà passano anche per una strada, o una piazza.”