California, sì ai matrimoni gay

  

NEW YORK – Il matrimonio è «un contratto tra due persone», non necessariamente tra un uomo e una donna. Lo ha stabilito martedì sera il Parlamento della California, con 41 voti a favore e 35 contrari, aprendo la porta alla legalizzazione delle unioni tra gay nel più grande e ricco Stato americano..

«È un momento storico», ha esultato Mark Leno, deputato democratico, portavoce della comunità gay di San Francisco e protagonista della battaglia legislativa sulle nozze tra persone dello stesso sesso. Ma la nuova legge deve essere ratificata dal governatore dello Stato, il repubblicano Arnold Schwarzenegger, che nel passato aveva minacciato di mettere il veto e che ora cerca di prendere tempo, nella speranza che i tribunali lo tolgano dall´impaccio, decretando la incostituzionalità della nuova legge. Già nel 2000, infatti, i cittadini dello Stato avevano deciso in un referendum di limitare i contraenti di un matrimonio a un uomo e una donna.

È la prima volta, negli Usa, che un Parlamento statale si avventuri nella «nuova frontiera dei diritti civili», come la chiama Leno. In altri paesi, come la Spagna e il Canada, le nozze gay sono state legalizzate, ma negli Usa, finora, ogni iniziativa era stata presa o dai tribunali, come nel Massachusetts, o da alcuni sindaci, come quello di San Francisco, Gavin Newsom, che per alcune settimane, prima di essere fermato dai giudici, aveva ordinato ai funzionari dell´anagrafe di registrare i matrimoni tra contraenti dello stesso sesso.

A dispetto dello spirito liberal della California, e della sua comunità gay, numerosa e ben organizzata, non è stato facile arrivare all´approvazione della legge. Una versione precedente era stata bocciata a giugno. E anche questo secondo tentativo è rimasto in bilico fino all´ultimo. La svolta è stata possibile grazie al cambiamento di posizione di alcuni democratici, che a giugno avevano votato contro. Tutti i repubblicani si sono opposti. «Altro che data storica!», ha commentato, furiosa, Sharon Runner, parlamentare di Lancaster. «È un giorno molto triste per la California. Invece di occuparci dei problemi della gente, abbiamo discusso per ore e ore di un argomento sul quale gli elettori avevano già preso posizione nel referendum. È stata una perdita di tempo e una dimostrazione di insensibilità rispetto ai processi democratici».

Non è ancora chiaro quale sarà il futuro della legge appena approvata. Da un lato rischia di accelerare il passaggio, voluto dalla destra religiosa e chiesto dallo stesso Bush, di un emendamento alla Costituzione federale per limitare il matrimonio a un uomo e una donna. Da un altro lato il provvedimento costringerà Schwarzenegger a un calcolo politico. L´ex-attore sa che la California ha un´anima progressista. Finora era pronto a sfidarla con un veto, in nome di istanze morali e soprattutto dell´alleanza con la Casa Bianca. Ma le difficoltà di Bush per l´Iraq e soprattutto per il post-uragano stanno cambiando rapidamente gli equilibri politici. A destra ci sono già segni di differenziazione: Bill Frist, ad esempio, il capogruppo repubblicano al Senato, si è già dissociato dalla politica della Casa Bianca sulle cellule staminali. E in questo quadro non si esclude che anche "Schwarzy", già penalizzato nei sondaggi, possa cambiare idea sul veto.


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