Il Leone d’Oro gay di Brokeback Mountain

  

Un’ operazione difficile quella di fare un film western come’Brokeback Mountai’ di Ang Lee, vincitore del Leone ‘oro, con u’amicizia maschile che diventa amore, sentimento, senza cadere in nessuna retorica. E ancora pi’ difficile non tanto far passare a un pubblico etero le scene di sesso tra i due protagonisti (crude e non volgari), quanto lo scandalo dei loro sentimenti.

Il film, che sar’ distribuito dalla Bim in Italia solo il prossimo anno (una decisione che probabilmente sar’ riveduta) e tratto dal racconto omonimo di Annie Proulx, racconta ‘amore segreto tra due cowboy nel Wyoming degli anni’60.

Siamo a Signal nel’estate del 1963. Qui si incontrano per la prima volta Ennis Del Mar (Heath Ledger) e Jack Twist (Jake Gyllenhaal). Vengono infatti assunti come pastori dal rancher locale da Joe Aguirre (Randy Quaid) e mandati a pascolare le pecore sulla grande montagna di Brokeback. U’amicizia, la loro, che diventer’ presto amore. Alla fine della stagione torneranno alla loro vita. Ennis sposa Alma (Michelle Williams), dalla quale avr’ due figlie e Jack, in Texas, sposa la regina del rodeo, Laureen (Anne Hatheway) che gli dar’ un figlio. Ma dopo quattro anni, i due si riabbracceranno dopo lungo tempo e decideranno di continuare a vedersi in segreto per molti anni, fedeli a una passione che non li ha mai abbandonati.

Ang Lee che aveva gi’ affrontato le relazioni gay in’Il banchetto di nozz’ (1993)- perch’ quando ho finito di leggere il romanzo avevo un groppo alla gola e soprattutto perch’ era una storia ‘amore difficile da vivere specie in quel contesto geografic’.

 

Il regista di origine taiwanese aveva sottolineato allora:’non ho fatto il film per le comunit’ gay anche perch’ sono tutte diverse e ognuna avr’ la propria reazione particolar’.

Comunque per il regista il pi’ grande nemico nella realizzazione di questo lungometraggio che doveva essere’onesto e fedele alla storia original’ ‘ stato quello di andare’a toccare il mito del Wild West. Ennis e Jack vivono in una terra molto legata alla tradizione e al machismo cos’ ogni loro sentimento deve essere tenuto nascosto. ‘ un qualcosa di prezioso che non si possono permettere di esprimere. Tutto ci’ per me ‘ molto drammatico’.

 


GRILLINI: "’ IL PRIMO FILM GAY A VINCERE LA MOSTRA!"
La soddisfazione del presidente onorario di Arcigay e deputato Ds.

Jake Gyllenhall

Jake Gyllenhall

Franco Grillini, Presidente Onorario del’Arcigay esprime soddisfazione per la vittoria di’Brokeback Mountai’ di Ang Lee al Festival di Venezia 2005.” il primo film esplicitamente omosessuale – afferma Grillini – che si aggiudica il Leone ‘Oro della Mostra Internazionale ‘Arte Cinematografica di Venezia. Un risarcimento per il mancato Leone a’Querelle de Bres’ di Rainer Werner Fassbinder nel 1982, quando si dimise per protesta il presidente della giuria Marcell Carn”.

 

‘impossibilit’ dei protagonisti di amarsi liberamente. Ed ‘ rilevante che sullo schermo a baciarsi erano due uomini. Il miracolo di Ang Lee ‘ proprio questo: aver messo in scena, nel pi’ ricercato e coraggioso dei modi, un dramma emotivo universal’.

 

 

Per il Presidente Onorario del’Arcigay la reazione positiva del pubblico e della stampa presente al Lido, la grande eco avuta dal film sui media italiani dimostra che il cinema a contenuto gay ‘ ormai a tutti gli effetti pienamente riconosciuto.

Non a caso contemporaneamente alla Mostra del Cinema si ‘ tenuta al Lido di Venezia la prima , che la propongono come parte integrante della Mostra stessa a partire gi’ dal prossimo anno.


La scheda del film BROKEBACK MOUNTAIN

Titolo Film
BROKEBACK MOUNTAIN

Anno
2005

Durata
134 minuti

Nazionalità
USA

Genere
SENTIMENTALE – WESTERN

Tratto da
GENTE DEL WYOMING" – RACCONTO DI E. ANNIE PROULX

Produzione
DIANA OSSANA E JAMES SHAMUS PER FOCUS FEATURES, GOOD MACHINE, PARAMOUNT PICTURES, THIS IS THAT PRODUCTIONS, ALBERTA FILMWORKS INC.

Distribuzione
BIM

Regia
ANG LEE
Dopo essersi diplomato nel 1975 al National Taiwan College of Arts, Ang Lee decide di trasferirsi negli Stati Uniti nel 1978, dove studia teatro al’Universit’ del’Illinois e produzione cinematografica alla New York University (tra i compagni di corso, Spike Lee). Il suo film ‘esordio ”Pushing hand’ (Tui shou), che narra le vicende di un ex-maestro di Tai chi che va a vivere a New York con la famiglia del figlio. La pellicola vince ‘Orso ‘Oro al Festival di Berlino del 1992. ‘anno seguente, il suo film successivo,’Banchetto di nozz’ (Hsi yen), bissa la vittoria al festival tedesco del 1993. Queste due opere, insieme alla seguente,’Mangiare bere uomo donn’ (Yin shi nan nu), che ottiene una nomination al’Oscar 1994, costituiscono per Lee una sorta di trilogia sulla figura del padre. Nel 1995 dirige ‘adattamento cinematografico di’Ragione e sentiment’, tratto dal libro di Jane Austen. La pellicola conquista addirittura sette nomination al’Oscar, un Golden Globe come miglior film e, nuovamente, ‘Orso ‘Oro a Berlino. Il film seguente ‘ il drammatico’La tempesta di ghiacci’, ambientato negli anni Settanta, al quale segue’Cavalcando col diavol’, dedicato alle vicende della Guerra di secessione americana. Nel 2000 ‘ la volta di’La tigre e il dragon’, un wuxia, ovvero un film ‘arti marziali visionario, ambientato nella Cina del XIX secolo. Il film riscuote un ottimo successo, sia di pubblico che di critica, e diventa uno dei film non in lingua inglese con il maggior incasso della storia del cinema. La tigre e il dragone vince ‘Oscar ed il Golden Globe come miglior film straniero. La sua produzione seguente ‘ il Kolossal ad effeti speciali’Hul’ (2003), che non riscuote per’ un grande successi. Il ritorno alle atmosfere intimiste arriva con’Brokeback Mountai’, il film del 2005 che si aggiudica il Leone ‘Oro alla Mostra di Venezia

Principali attori e personaggi
JAKE GYLLENHAAL (JACK TWIST)
HEATH LEDGER (ENNIS DEL MAR)
MICHELLE WILLIAMS (ALMA BEERS DEL MAR)
ANNE HATHAWAY (LUREEN TWIST)
RANDY QUAID (JOE AGUIRRE)
ANNA FARIS (LASHAWN)
LINDA CARDELLINI (CASSIE CARTWRIGHT)
SCOTT MICHAEL CAMPBELL (MONROE)

Soggetto
E. ANNIE PROULX

Sceneggiatura
LARRY MCMURTRY e DIANA OSSANA

Fotografia
RODRIGO PRIETO

Musiche
GUSTAVO SANTAOLALLA

Montaggio
GERALDINE PERONI e DYLAN TICHENOR

Scenografia
JUDY BECKER

Effetti
MAURICE ROUTLY e LOUIS MORIN

Costumi
MARIT ALLEN

Trama
Nel’estate del 1963, a Signal, nel Wyoming, Ennis e Jack, due giovani mandriani, si incontrano mentre sono in fila dinanzi al’ufficio di collocamento. Entrambi sono alla ricerca di un lavoro sicuro e di una sistemazione. Joe Aguirre, il proprietario di un ranch li assume e li invia come mandriani ai piedi della Brokeback Mountain. Tra i due, soli per tutta ‘estate, nasce u’amicizia intensa e profonda fatta di sincerità e cameratismo. Quando al termine della stagione devono separarsi, Ennis decide di rimanere nel Wyoming e sposare Alma; invece Jack parte per il Texas dove conosce Lureen, la regina del rodeo, se ne innamora e la sposa. Quattro anni dopo arriva a casa di Ennis una cartolina di Jack: è in viaggio per andare a trovare ‘amico di un tempo. Un solo attimo è sufficiente per comprendere che la loro amicizia è destinata a durare e trasformarsi in un legame che li unirà per tutta la vita.

Critica
"Arriva ‘annunciato, da molti, film-scandalo in concorso della Mostra di ques’anno,’Brokeback Mountai’, firmato dal regista di Taiwan Ang Lee e tratto dal racconto di Annie Proulx,’Gente del Wyomin’. Il creatore de’La tigre e il dragon’,’Hul’,’Ragione e Sentiment’ non lascia spazio a dubbi: (…) I protagonisti del film di Ang Lee, dopo aver sperimentato un cameratismo che li porta a provare un primo sentimento di attrazione, lasciano alla fine del’estate il monte Brokeback per condurre una vita normale: Ennis, rimasto in Wyoming, sposa la sua fidanzata Alma dalla quale avrà due figlie; Jack va in Texas dove si unirà alla regina del rodeo, Laureen. Ma il destino li farà ritrovare… Applausi alla proiezione per la stampa." (Leonardo Jattarelli,’Il Messagger’, 2 settembre 2005)

"’ singolare che sia un taiwanese, Ang Lee, a rompere un tabù del western e a smontare definitivamente la mitologia del cowboy. In realtà non è la prima volta. I western classici e moderna con eroi dalla sessualità sfumata sono decine: basterebbe pensare al personaggio di Anthony Quinn in’Ultima notte a Warloc’ o a quello di Montgomery Clift nel’Fiume ross’. Ma le anime belle che si stupiranno alla scena di sesso sui monti del Wyoming dovrebbero rivedersi’Lonesome Cowboy’ di Andy Warhol (…) Detto questo, il film è abbastanza bello. Si sente la mano del grande Larry Mc Murtry che ha molto elaborato il sensazionalismo del racconto originale. I personaggi sono forti, intensi, veri. Il senso del racconto e del paesaggio confermano in Lee un regista di grande eclettismo. Per cui, andatelo a vedere, senza stupori." (Dario Zonta,”Unità’, 3 settembre 2005)

"’In the Mood for Lov’ fra i monti selvaggi del Wyoming. Stessa epoca, anni’60 e oltre (con omaggio esplicito, la canzone Quizàs ); amore altrettanto infelice; regista cinese, anche se non è ‘hongkonghese Wong Kar-wai ma il taiwanese americanizzato Ang Lee, autore di film diversissimi come’Banchetto di nozz’,’Tempesta di ghiacci’,’Ragione e sentiment’. I protagonisti invece sono americani – e sono tutti e due maschi. O almeno ci provano, sposandosi e facendo figli per condurre una vita normale. (…) Ang Lee, da bravo falsario, sa rifare tutti gli stili, tutte le culture. Così gioca ‘intero film sul filo del mito (il West) seguendone uno ad uno tutti i luoghi comuni, non per metterli in facile parodia ma per ridargli vita e verità. Ed ecco i due cowboys a cavallo con lo Stetson ‘ordinanza, anche se pascolano greggi e non mandrie. Ecco riff avvolgenti alla Ry Cooder, cieli sconfinati, la Natura incantevole e insidiosa, scarne confidenze intorno al falò. Anche se Jack (Jake Gyllenhaal) non centra un coyote a pochi passi; Ennis (Heath Ledger) cade addirittura da cavallo; e se la notte ha freddo finisce per rifugiarsi nella tenda di Jack. Dove la (loro) natura fa finalmente il suo corso. Naturalmente Ang Lee ha troppo spirito per non intuire i risvolti umoristici del ribaltone. Così se ne libera in una sola scena, quando il padrone del bestiame vede col binocolo i due bravi cowboy rotolarsi seminudi sul prato. Il resto non è commedia, semmai è solido melodramma, strutturato intorno a due esistenze mancate come tante (dietro il film ‘è un racconto di Annie Proulx, scrittrice da Pulitzer)." (Fabio Ferzetti,’Il Messagger’, 3 settembre 2005)

"Certo, una materia difficile. Ang Lee, tuttavia sulla scorta di una sceneggiatura del noto romanziere Larry McMurthy ‘ha risolta con delicatezza, specie quando, nella seconda parte, i sentimenti e i loro contrasti, al’interno di due caratteri molto dissimili, prevalgono sul sesso. Il linguaggio è arioso, i climi, anche i più tesi, sono quasi sempre interiori e i due protagonisti Heath Ledger e Jake Gyllenhaal, lo portano avanti con incisività ma anche con tatto riuscendo nella non facile scommessa di farsi accettare ." (Gian Luigi Rondi,’Il Temp’, 3 settembre 2005)

"Ang Lee e il suo direttore di fotografia Rodrigo Pietro rinnovano la tradizione del western nella bellezza del paesaggio, dei grandi cieli aperti disseminati di nuvole candide, nella neve sulle alte cime, nelle montagne incantate. Ma, ‘è detto,’Brockeback Mountai’ è davvero troppo sentimentale: una caratteristica di altri film del regista, certo non’Hul’ però’Il banchetto di nozz’ o’Tempesta di ghiacci’. ‘amore che stavolta racconta è secondo lui ‘illusione per eccellenza ma anche la ragione di vita per definizione: il sogno di u’unione totale e onesta con u’altra persona". (Lietta Tornabuoni,’La Stamp’, 3 settembre 2005)

"Tra gli applausi scroscianti che hanno accolto’Brokeback Mountai’ ‘insinua un nuovo quesito: il western omosessuale servirà per irridere ancora più a sangue il modello americano ovvero dovremo prenderlo per un segnale di recupero culturale, di riscatto civile, di radicale rivalutazione del mito? (…) Può darsi che’Brokeback Mountai’ non faccia altro che portare alla luce i motivi striscianti di tanta letteratura e tanto cinema classico, dai vagabondaggi senza donne dei pionieri di Fenimore Cooper alla sospetta solitudine degli eroi whitmaniani e al’ambigua, indefettibile solidarietà tra i pistoleri di John Ford, Arthur Penn o Sam Peckinpah. Ma le ventennali peripezie dei romantici cowboy impersonati da Heath Ledger e Jake Gyllenhaal hanno bisogno di un contorno troppo oleografico e troppo didascalico (padroni machisti, mogli grottesche, marmocchi urlanti, suoceri cafoni) per riuscire a farci davvero emozionare o quantomeno a farci sognare che il western sia stato efficacemente rivisitato." (Valerio Caprara,’Il Mattin’, 3 settembre 2005)

Note
LEONE ‘ORO ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE ‘ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005)


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