Arcigay vola in tutta Italia
Al Congresso nazionale di marzo 2005 abbiamo tutt* insieme deciso la riforma organizzativa (che poi è anche politica) di Arcigay: superare l’attuale struttura circoli — nazionale per avviare un radicamento più esteso dell’associazione su tutto il territorio italiano, dando vita ai Comitati provinciali Arcigay, rappresentanti territoriali e politici dell’associazione.
Negli scorsi anni abbiamo individuato alcune evidenti lacune della nostra organizzazione, cercando di porvi rimedio con una grande operazione di medio e lungo periodo.
In primo luogo, ci sembra utile rilevare che in Italia c’è bisogno di una presenza diffusa dell’associazionismo LGBT, per contrastare concretamente l’isolamento e la solitudine di milioni di gay e lesbiche che vivono nella vasta provincia; l’altro obiettivo è di rendere effettivo il rapporto tra Arcigay, le sue socie e i suoi soci.
I Circoli politici si trasformeranno in Comitati provinciali, tenendo Congressi fondativi aperti a tutte le socie e a tutti i soci residenti nel proprio territorio – e nei territori vicini se non è presente un Circolo – al fine di dare vita a rappresentanze dirette e autonome di gay e lesbiche aderenti ad Arcigay.
Si tratta di investire sul territorio, come elemento fondante di una rete sempre più ampia e vicina alle esigenze concrete delle persone omosessuali. Dopo questa fase di trasformazione, si metteranno in campo tutti gli strumenti, economici ed organizzativi, che permettano un consolidamento e una diffusione dei neo Comitati provinciali.
Vogliamo sollecitare in questo modo l’impegno di nuovi soci e socie, di ragazze e ragazzi, di persone desiderose di aggregarsi per interessi, per attività, per affinità. Abbiamo quindi in mente uno strumento Arcigay che, in modo graduale, ma inequivocabile, sia più democratico e aperto ai tanti e alle tante che possono contribuire a far diventare la nostra associazione ancora più forte.
Puntiamo a sollecitare l’apertura di nuovi Comitati provinciali soprattutto nel Sud del paese, dove c’è una disponibilità all’impegno, ma dove è oggettivamente più difficile avere un rapporto positivo con le istituzioni, (anche se gli esempi costruttivi non mancano), dove si paga una debolezza storica di presenza organizzata del movimento che va assolutamente superata. In generale, ci poniamo l’obiettivo di rendere il rapporto con i nostri soci più stringente e partecipativo.
La diffusione in tutte le nostre sedi di Pegaso, le ricerche sulla salute come Modidi, le campagne sul PACS e i diritti delle coppie, fanno parte di un percorso che vuole promuovere l’aggregazione culturale e sociale, accanto a quella ludica e ricreativa, come elemento centrale del nostro essere strumento utile al miglioramento, anche quotidiano, della qualità della vita dei gay e delle lesbiche.