Oggi l’omosessualità è punita con la morte in diversi paesi islamici: Iran, Arabia Saudita, Afghanistan, Mauritania, Sudan, Pakistan, Emirati Arabi, Yemen e Nigeria. Nel mondo circa ottanta paesi considerano omosessualità un reato penale.
La Commissione Centrale per il riconoscimento dello Status di Rifugiato, ‘organo preposto in Italia alla concessione del’asilo, ha riconosciuto lo scorso 15 gennaio l’asilo ad un ragazzo omosessuale di nazionalità ucraina. E’ il primo caso nel nostro paese di riconoscimento del’asilo ad un ragazzo gay proveniente da una nazione in cui l’ordinamento non sanziona l’omosessualità e le sue manifestazioni. Ma in cui la condizione degli omosessuali continua ad essere di particolare gravità.
Nel febbraio dello scorso anno, un immigrato senegalese, ha ottenuto dal Giudice di Pace di Torino una sentenza che ne decretava la non espellibilità in quanto omosessuale, poiché nel suo stato di origine sarebbe stato perseguito in base alle leggi vigenti.
Pertanto, i cittadini stranieri omosessuali perseguitati nei loro paesi di origine hanno la possibilità di chiedere ed ottenere l’asilo, secondo la Convenzione di Ginevra del 1951 recepita dal nostro Paese e protetta da altre convenzioni internazionali. In ogni caso, la legislazione italiana in materia rimane farraginosa e non priva di insidie, essendo la concessione subordinata alla “libera valutazione del giudicante”, l’Italia è, infatti, ancora oggi priva di una legge organica sul diritto d’asilo.
Ciò posto il Comitato Provinciale Arcigay “Antinoo” di Napoli intende sostenere la emanazione di una legge organica sul diritto all’asilo che tra i motivi per la richiesta di asilo preveda espressamente la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale, come si appresta ad approvare il Parlamento Spagnolo.
Inoltre, intende offrire assistenza legale, informazioni e supporto per la regolarizzazione dei cittadini stranieri omosessuali.
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