PACS: a raccolta le truppe gay e lesbiche

  

Arcigay, la maggior associazione di omosessuali italiani, ha chiamato oggi a raccolta soci e simpatizzanti e con lo slogan “L’Unione ci ripensi se non vuole restare fuori dal moderno riformismo europeo” è decisa a fare tutto il possibile perché i Pacs siano inseriti nel programma del’Unione.

È il circolo di Ancona a dare il via alle manifestazioni.
"Abbiamo svolto, dalle 10 alle 12 un volantinaggio in pieno ad Ancona", dichiara Barbara Laconi, vice presidente del circolo.

"La gente che abbiamo incontrato era interessata e vicina alle nostre rivendicazioni. È necessario che si dica un" no" netto al’ipocrisia politica". Poco dopo, a Padova, è incominciato il volantinaggio di protesta in Piazza delle Erbe. "Dalle 10.30 alle 13 eravamo in piazza – racconta Claudio Malfitano, presidente di Arcigay Padova – in un giorno di mercato. Abbiamo avvicinato decine di persone tanto che abbiamo dovuto ristampare i volantini, in due ore erano terminati. Abbiamo raccolto ampio consenso sui Pacs.
Il clima al’interno della militanza è teso. ‘è molta rabbia e tanta voglia di fare. Stasera la riunione del circolo è dedicata ai pacs… sarà una riunione calda".
Sempre a Padova si è tenuta una conferenza stampa a cui ha partecipato il segretario cittadino dei DS, Umberto Zampieri, e Monica Balbinot, assessore comunale alla cultura del comune Padova della Rosa nel Pugno. Il primo ha dichiaro che ‘accordo sulle unioni-civili non è, per i DS, soddisfacente e che comunque si è aperta una breccia al riconoscimento delle coppie, ma ci sarà da lavorare in Parlamento.

Arcigay Roma era in via del Corso alle 12 e 30. "Almeno cinquanta manifestanti erano in piazza a distribuire volantini e ad invitare i politici a riflettere" dichiara il portavoce di Arcigay Roma Carlo Guarino. "La rabbia, verso ‘Unione e i partiti in genere, è tanta – aggiunge -. In un primo momento avevano mostrato disponibilità ad inserire il Pacs al’interno del Programma, poi il nulla. Siamo sicuri che ci sarà presto un ripensamento".

A Bologna i manifestanti, insieme al Presidente di Arcigay Sergio Lo Giudice e al deputato della quercia Franco Grillini, erano più di un centinaio.
"La manifestazione è andata molto bene – dichiara Sergio Lo Giudice – ‘erano più di un centinaio di attivisti di Arcigay ed Arcilesbica che hanno distribuito volantini e parlato con la gente e con la stampa. È stato un momento di visibilità importante per un disagio sociale che vogliamo manifestare ad un centro sinistra che sembra rimanere sordo alle nostre richiesta". I manifestanti si sono spinti fino alla soglia del’abitazione di Romano Prodi e sono riusciti a scambiare due battute con la moglie del leader del’Unione.

A Milano il sit-in è ancora in corso in Piazza Cadorna e i toni sono taglienti. "Siamo un centinaio – racconta Aurelio Mancuso, Segretario di Arcigay – ma sta arrivando un sacco di gente. Stiamo leggendo i volantini di Arcigay Nazionale . È necessario che ‘Unione rimetta la questione pacs nel programma. Prodi ha dichiarato oggi che decide personalmente su Pacs e Tav. Ci dica al più presto cosa ha deciso sui Pacs".
"Se qualcuno credeva che la campagna elettorale rispetto ai gay si chiudesse ieri si è sbagliato. – aggiunge Giovanni Dal’Orto, direttore del mensile gay "Pride" -. È incominciata oggi. La sinistra deve tornare rossa, ma di vergogna".
A Torino il Coordinamento Torino Pride 2006 sta distribuendo volantini di fronte al Museo egizio.
Il volantino denuncia che ‘Italia è "ormai ‘ultimo Paese ‘Europa a non riconoscere i diritti delle coppie di fatto, sia eterosessuali che omosessuali, e nemmeno ha mai approvato una legge contro le discriminazioni, così come il Parlamento europeo sollecita da anni".
"Non credete, quindi", – continua -, che "San Valentino abbia un retrogusto amaro? E che ci voglia ben altro per dimostrare nei fatti, non a parole, ‘uguaglianza e le pari opportunità per tutti, al di là del proprio orientamento sessuale?".

Continuano, mentre scriviamo, i sit-in di protesta a Brescia, Perugia, Ferrara, Pesaro, Genova, Mantova e Firenze.

"Ci sono bandiere arcobaleno ovunque – racconta il presidente del circolo di Brescia, Luca Trentini – e cartelloni con uomini che si baciano. Non siamo visibili… di più, e siamo anche arrabbiati.
Si avvicinano in molti al nostro banchetto. Sono con noi. Stiamo raccogliendo anche firme perché il Parlamento legiferi per i Pacs. Basta mediazioni al ribasso…".

A Trento, a Cremona e Reggio Emilia le proteste incominceranno alle 18. "Il Programma del’Unione è una forma di compromesso così minimo che non è accettabile", conclude il Presidente di Arcigay Trento Stefano Cò poco prima di recarsi in piazza: "Ci spiace e speriamo che la situazione non sia compromessa, ma vogliamo i Pacs non le leggi dettate da Ruini".

Anche AGEDO, ‘associazione di genitori di omosessuali, ha divulgato, oggi, una nota dura: "Dover fare i conti con una classe politica che mostra così poca sensibilità per una fetta consistente di cittadini elettori induce noi genitori ed i nostri figli/e a provare un profondo senso di sconforto e disorientamento sul "chi" e sul "se" votare".

Per i prossimi giorni sono annunciate altre manifestazioni pubbliche ("Ad ogni intervento di Prodi porteremo le nostre bandiere", sussurrano i più informati): la campagna elettorale è appena cominciata, ma per i gay ha tutta ‘aria di essere già una guerra.


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