Franco Grillini
Candidati gay e lesbiche ai nastri di partenza per le elezioni del nove aprile. Dai Ds, ai Verdi, a Rifondazione, alla Rosa nel Pugno, i nomi sono diversi, alcuni di elezione certa, altri inseriti nelle liste a dimostrazione per ‘elettorato che i partiti tengono in conto le istanze del mondo omosex e trans, ovvero della comunità che si riconosce nella sigla glbt (gay,lesbiche, bisex e trans).
Il pacchetto di voti non è di poco conto: si stima che oscilli intorno ai tre milioni. Vediamo dunque i nomi in lizza. Ma, ricordate: nella scheda non si possono esprimere le preferenze , pena ‘annullamento. Conoscere i nomi dei candidati serve comunque a capire le intenzioni dei partiti che li candidano.
Elezione "blindata" per Franco Grillini, candidato dai Ds in Lombardia, che ha alle spalle cinque anni alla Camera, durante i quali ha presentato 18 proposte di legge, tra cui ‘ormai notissimo Pacs, e ha totalizzato 21.727 presenze in aula, piazzandosi tra i parlamentari più assidui. ‘"omorevole", come ama definirsi scherzando, fa un confronto tra il 2001 e adesso, a tutto vantaggio del presente: "Cinque anni fa le possibilità di vincere erano ridotte al minimo. Oggi ‘è la certezza di un aumento della rappresentanza glbt in Parlamento. Almeno di quella che ha fatto il coming out. Dovrebbe essere possibile sostenere i diritti dei gay". Niente più lotta di piazza, allora? "Al contrario, dopo le elezioni il movimento dovrà farsi sentire ancor di più. E la prova sarà il Pride di Torino".
Riconferma piena anche per Titti De Simone, parlamentare di Rifondazione, prima lesbica dichiarata e attivista eletta in Parlamento nel 2001. Ha al suo attivo la presentazione di proposte di legge a favore dei diritti delle persone omosex e trans: sulle unioni civili, per introdurre norme antidiscriminatorie nel lavoro, per modificare in termini avanzati ‘attuale normativa sul cambio di sesso, per il diritto di asilo alle persone omo che fuggono da paesi in cui ‘omosessualità è punita e repressa. Per la De Simone il governo spagnolo è un modello: è prima firmataria di una proposta di legge di riforma del diritto di famiglia che mira a introdurre nel nostro ordinamento le norme varate dal governo Zapatero, fra cui il matrimonio fra omosessuali e ‘adozione per gay e lesbiche. Ds e Rifondazione schierano anche altri nomi.
Il partito di Bertinotti ha lanciato la candidatura transgender di Vladimir Luxuria, artista e persona di spettacolo. Foggese di nascita e romana ‘adozione, è al secondo posto, subito dopo Fausto Bertinotti, nella lista alla Camera di Rc, riscuotendo applausi e critiche. Al’interno del movimento, mai facendo mancare la stima per ‘artista, alcuni avrebbero preferito una persona più ferrata sul piano delle leggi e delle dinamiche del dibattito politico, mentre la destra, dal canto suo, ha sbeffeggiato in più occasioni la candidatura di Luxuria attingendo al campionario dei pregiudizi. Di fatto, Vladimir Luxuria ha retto una campagna elettorale non facile, mostrando capacità di non cadere nella trappola delle provocazioni.
In parlamento, poi, verrà confermata la presenza di Alfonso Pecoraro Scanio per i Verdi, bisex dichiarato. Ancora, Ds ed Rc indicano nelle loro liste nomi di rilievo sulla scena omosex. Alessandro Zan, Vanni Piccolo, e Agata Ruscica vengono candidati dalla Quercia. Rosi Castellese da Rifondazione. Vanni Piccolo, membro della segreteria regionale Ds ed esponente storico del movimento gay a Roma, è candidato per il Senato. Zan è nelle liste della Camera. In prima fila nel’organizzazione del Padova Pride, dal 2003 Zan è coordinatore della campagna un "Pacs avanti", e dunque responsabile insieme ad altri di tutte le iniziative volte a sensibilizzare ‘opinione pubblica. Sua ‘idea di celebrare il "pacs dei politici" in piazza Farnese lo scorso gennaio alla presenza del giudice della Corte di Cassazione, Giovanni Palombarini. Tra le coppie presenti sul palco ‘erano Agata Ruscica e Angela Barbagallo. Insieme da oltre 25 anni, promotrici di una serie di iniziative per il riconoscimento della loro unione affettiva anche al’anagrafe, sono un esempio chiaro di necessità di riconoscimento dei diritti al’interno delle coppie di fatto. "Sono orgogliosa di questa candidatura e imposterò la campagna elettorale sui diritti – dichiara Agata che corre per il Senato nella lista Ds della Sicilia orientale -. Credo che candidare una donna gay in Sicilia sia stato un messaggio forte, in una terra dove impera il macismo. È una candidatura che parla al’immaginario collettivo e fa intravedere altri modi di essere e di vivere". Ma Agata non è sola. A Palermo Rifondazione candida Rosi Castellese, "la pasionaria delle tematiche glbt" nella città di Santa Rosalia. Presidente arcilesbica di Palermo, il suo nome compare in una lista, tiene a precisare, che "candida ed elegge il 40 per cento delle donne".
Anche i Verdi hanno indicato altri nomi: per il Senato Gianpaolo Silvestri che, tra i fondatori del’Arcigay, ha scritto "Omosessuale è naturale", titolo ripreso da manifesti adesivi di impatto con il sole che ride associato al’omosessualità; per la Camera Fabio Croce, scrittore ed editore romano di letteratura gay, impegnato da sempre per ‘affermazione dei diritti civili delle minoranze sociali e delle persone glbt. Infine Marcella Di Folco, alla testa del Mit, Movimento italiano transessuali, figura di spicco della comunità, è candidata per Palazzo Madama.
La Rosa nel Pugno segnala con i nomi in lista ‘attenzione rivolta al’elettorato gay e il sostegno ai Pacs in vista di un impegno futuro. Schiera nel Veneto Michele Breveglieri; nel Lazio al Senato, al sesto posto, Maria Gigliola Toniollo, dal’92 dentro la Cgil in prima fila sul fronte dei "nuovi diritti" di omosex e trans, di notevole preparazione giuridica; alla Camera candida Enzo Cucco, coordinatore del Torino Pride, e Luca Trentini, presidente Arcigay di Brescia, ex seminarista, allontanato perché gay.