Luciana Sbarbati: “Ognuno ama chi vuole”

  

Il 30 marzo si è svolto a Firenze l’incontro con Luciana Sbarbati, segretaria del Movimento Repubblicano Europeo candidata al Senato per le Politiche 2006. Tra i convocati, anche una delegazione del Comitato Provinciale Fiorentino Arcigay “Il Giglio Rosa”, rappresentata dal presidente dell’associazione Francesco Piomboni e dal segretario Matteo Pegoraro.

Ha aperto il dibattito Paolo Manneschi, segretario provinciale fiorentino dell’MRE e impegnato da anni nella lotta per la salvaguardia dei diritti umani e civili: “Siamo attenti ai nuovi diritti emergenti nella nostra società, e l’apertura del Movimento è importante per tutti. La Repubblica comprende infatti ogni individuo, dunque la nostra politica si fonda sulla totale libertà di pensiero e azione.”

La parola, dopo una breve presentazione del Partito da parte del segretario regionale Giorgio Giorgi, è stata presa da Luciana Sbarbati, che ha esordito: “Crediamo che l’Unione possa godere delle nostra potenzialità; penso che la nostra presenza all’interno della coalizione di centro-sinistra sia più che meritata. Non solo dobbiamo crederci per quello che portiamo avanti, ma perché siamo il partito dell’Europa”. L’Onorevole ha poi continuato: “Il nostro obiettivo è diffondere un messaggio laico, di tolleranza e diritti civili per tutti. Alla Chiesa lo spirito delle coscienze, allo Stato la legge. […] Il nostro è un Paese dove per troppo tempo — per colpa non della Chiesa, ma della classe politica — è stata sfibrata la struttura democratica.” La Sbarbati ha poi tenuto a precisare che non vi sarà spazio, nell’operato dell’MRE, per lo scontro di civiltà; bensì, sarà data considerevole importanza al dialogo, ribadendo il ruolo laico dello Stato e istituendo un’equa distanza fra esso e tutte le religioni. “Sì alla fecondazione assistita e alla ricerca, per alleviare le strade della sofferenza.” Alla richiesta del presidente di Arcigay Firenze Francesco Piomboni di un chiarimento in merito all’impegno dell’MRE — in quanto facente parte dell’Unione — su PACS e unioni di fatto, il leader del Movimento Repubblicano Europeo ha affermato che sul tema vigono punti forti di scontro. “Nel 1992 Giorgio Covi al Senato e io alla Camera fummo i primi ad aver presentato la coabitazione more uxorio. E’ stato un percorso senza nessuno accanto a noi” ha chiarito la Sbarbati “e solo il Corriere della Sera ci ha ospitati con un articolo in prima pagina. Nessuno, a destra e a sinistra, ci diede una mano.”

Quanto ai diritti delle coppie omosessuali, l’Onorevole ha chiarito ai rappresentanti de “Il Giglio Rosa” presenti in sala che si tratta di una questione che ha bisogno al più presto di un inquadramento sociale, oltre che giuridico. “Le coppie di fatto sono una realtà sulla quale non si possono tenere gli occhi chiusi ulteriormente; dobbiamo correre, e non possiamo non capire. Negli ultimi tempi, la questione omosessuale è stata umiliata culturalmente; non possiamo continuare a essere incatenati a visioni conservatrici e confessionali.”

Infine, Luciana Sbarbati ha concluso “Ognuno ama chi vuole, e deve amare chi vuole”, ricevendo il consenso tutto del pubblico presente in sala.


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