Bilancio sostanzialmente positivo per la prima edizione degli Outgames. Le cifre ufficiali parlano di più di mezzo milione di presenze, fra atleti, pubblico e volontari; 18.599 soltanto fra i partecipanti alla conferenza. Un successo di certo non preannunciato, dato che gli Outgames sono stati preceduti di poche settimane dai Gay Games di Chicago. La prossima edizione è prevista per il 2009 a Copenhagen (visitate www.copenhagen2009.org).
Outgames 2006: premiazioni
Gli Outgames sono stati una festa internazionale del popolo GLBT. Lo dimostrano i 5.200 volontari che vi hanno partecipato, 600 dei quali provenienti da paesi stranieri.
Vivere a Montréal nei giorni dei giochi — dal 26 luglio al 5 agosto 2006 — è stata una esperienza irripetibile. Come parlare, ad una stazione del bus, con una minuta ragazza del Maryland, poi rivelatasi Ms World Leather 2005. Oppure scambiare quattro chiacchiere con il fratello di Michel Goulet, coach della nazionale italiana di hockey su ghiaccio, incontrato per caso in metropolitana e partecipante ai giochi. Uno dei momenti più toccanti è stato il messaggio inaugurale di Céline Dion. Vi sembrava che lei potesse mancare?
Nelle settimane trascorse a Montréal balzava subito agli occhi quale gay-mecca la città sia. Interessante come questo essere GLBT-friendly vada di pari passo con l’orgoglio di essere cittadino del Quebec. Ad aprire le polemiche contro il governo di Ottawa ci ha pensato KD Lang; in conferenza stampa ha aggredito verbalmente Stephen Harper, premier conservatore del governo federale canadese, accusandolo di “promuovere l’intolleranza”. Difatti Harper era stato invitato alla cerimonia di apertura e si è ben guardato dal farsi vivo. In compenso il suo rappresentane — durante la cerimonia di apertura – non è riuscito a proferire parola, sommerso dal boato di disapprovazione del pubblico presente alla stadio olimpico. Ricordiamo che l’attuale governo canadese si è impegnato nel rivedere il diritto al matrimonio per coppie dello stesso sesso.
La fiaccola degli Outgames
La presenza di Arcigay all’iniziativa è stata molto apprezzata. La curiosità dei presenti alla conferenza internazionale nei confronti della nostra associazione è andata aldilà delle nostre aspettative. L’interesse dei presenti non si è limitata ad una superficiale attenzione. Le domande in merito a cosa fa Arcigay per la popolazione GLBT, e qual è la situazione in Italia per le persone omo-bisessuali e transgender, sono state ficcanti e mirate.
Per l’aspetto agonistico il tricolore è stato degnamente difeso dal Gruppo Pesce, che ha conquistato 4 argenti e 2 bronzi. L’indiscusso protagonista italiano di questi giochi è stato Giampiero Mancinelli: 1 oro, 3 argenti e 1 bronzo. Nel tennis medaglia d’argento per Luciano Novello, dell’Atomo tennis di Milano.
Il motto degli Outgames è stato rispettato fino in fondo. ‘americano Dan Veatch ha stabilito il nuovo record mondiale dei 200 metri dorso. Mentre Mark Tewksbury ha stabilito il nuovo record canadese sempre nel dorso.
Gli Outgames hanno visto la promulgazione della “Dichiarazione di Montréal”, rivolta sia a tutte le organizzazioni GLBT del mondo che alle Nazioni Unite. Letta da Martina Navratilova e Mark Tewksbury, è un documento nel quale si definiscono i futuri obiettivi da perseguire per tutelare i diritti umani delle persone GLBT. Soprattutto nei 9 paesi dove esiste ancora la pena di morte per gli atti omosessuali tra adulti consenzienti e negli altri 75 dove essi sono considerati un crimine.
Proteste omofobe
Segnaliamo infine alcune note spiacevole dei giochi. In primis il caso di commenti omofobici della squadra di pallanuoto di Laval, Quebec, composta da etero, ai danni del team londinese Out-To-Swim. Evento verificatosi sotto le docce (guarda un po’). Gli organizzatori hanno civilmente invitato il team di Laval ad autosospendersi dai giochi.
Inoltre alla cerimonia di apertura alcuni soggetti — 4 per la precisione – hanno timidamente manifestato contro l’omosessualità. Non si sono identificati come appartenenti ad alcuna organizzazione. Tenevano in mano dei cartelli con il tristemente famoso passo del Levitico (“Tu non giacerai…”).
Il nostro incontro/scontro si è risolto in un tripudio di “Dio vi ama” e “Anche noi vi amiamo”. “Ma voi ci amate come figli di Dio o come peccatori?” abbiamo chiesto noi. Nel frattempo era sopraggiunto il responsabile Salute di Arcigay, Raffaele Lelleri. Con voce tonante si è messo a discutere con lo sparuto gruppetto di manifestanti. Con un colorito in volto simile all’Arcangelo Michele, Lelleri ha messo in fuga i manifestanti tuonando: “Dio è amore. Se giudicate l’amore, giudicate Dio. Chi giudica l’amore è blasfemo”.
Western dancing
Una nota conclusiva la riserviamo al’hockey su ghiaccio. Vincitori indiscussi in entrambi i livelli, Open e Recreational, sono stati i Vancouver Edges a danno dei Montreal Dragons. Fino a quando non li si vede in azione, è difficile immaginare una esaltazione più carnale del’aggressività maschile. A proposito di immaginario maschile, non ci siamo persi neppure le esibizioni di western dancing. Dopo Brokeback Mountain come potevamo mancare?
Francesco Giudice