Intolleranza Zero

  

Il cantautore romano Renato Zero non è nuovo a prese di posizione contro gli omosessuali.

Con l’aiuto di Pasquale Quaranta ho ricostruito le dichiarazioni rilasciate dall’ex beniamino dei gay italiani. Dopo aver negato in tutti i luoghi di essere gay, si è poi lanciato in diversi giudizi sull’omosessualità da lasciare esterefatti i sorcini e tutti i suoi estimatori. Anche se bisogna dire che moltissimi sorcini fanatici lo difendono, a costo di loro stessi.

Renato Zero

Renato Zero

L’anno scorso prima di cantare al Concerto di Natale in Vaticano, diverse dichiarazioni di Zero, del suo manager e del figlio adottivo, tutte tese a smentire la presunta omosessualità del cantante e sminuenti delle offese recate ai gay. Quella più stupefacente, pronunciata dal nostro fu: "Gli omosessuali sono un po’ come i bambini Down: sono diversi, hanno il loro mondo, sensibilità acutissime". Fabio Canino, affermò giustamente che "Sono contento che siano uscite fuori queste dichiarazioni assurde. Stanno bene a quei sorcini rincoglioniti che lo difendono a tutti i costi, e li avverte "Se avete intenzione di scrivermi email, com’è successo in passato, per difendere il vostro idolo — che vi offende e vi chiama handicappati — risparmiate il vostro tempo, rinunciateci: vi manderei a quel paese!".

Ma ecco altre "rivelazioni" rilasciate a Paolo Conti del Corriere della Sera: "Il profilattico può essere in sé maligno", "Libertà e libertinaggio sono due cose diverse". E ancora: "Il peccato permette la redenzione". Sull’aborto: "Figurati se posso essere d’accordo… È una prospettiva per me inaccettabile".

L’autore del Triangolo, di Onda gay e di Sbattiamoci, dopo aver intonato nell’aula Paolo VI La vita è dono (dedicata a Giovanni Paolo II), ha terminato il suo intervento con un saluto "al grande Papa che ci ha appena lasciato e al nuovo Papa che è arrivato". Pasquale Quaranta giustamente sottolinea "Zero in Vaticano è "un’apertura" della Chiesa agli omosessuali? A chi gli chiede: "Ma è la Chiesa ad essere cambiata perché invita Zero o viceversa?", il Re dei sorcini risponde serafico: "Un tempo cantavo per un manipolo di disadattati e parlavo di depressione, disagio, paura di vivere, emarginazione". E ancora: "Quello è un guardaroba storico, che forse sarà un giorno frutto di studi sociologici, chissà… ".

E ora arriva la dichiarazione di ieri a Domenica In, dove Renato Zero ha candidamente confessato di aver dichiarato il falso alla visita militare, dicendo che era omosessuale. Non contento l’autore de il Triangolo, ha proseguito con "sono fatto di ben altra pasta" alludendo alla funzionalità dei propri organi genitali. Insomma l’intolleranza Zero è ben servita, nonostante le schiere adoranti di sorcini lobotomizzati, convinti di adorare un mito, che si è infranto sul solito muro della convenienza trasformistica (che nostalgia per il "trasformista" Zero…) di un artista un tempo molto amato, da quei "disadattati" che lo hanno riempito di soldi, anche per finanziare inesistenti progetti, e oggi vengono così denigrati. Complimenti… Zero!!!

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