Martedì 19 dicembre 2006, alle ore 15, presso la Facoltà di Lettere del’Università degli Studi di Salerno, Pasquale Quaranta, giornalista, consigliere nazionale Arcigay e già organizzatore del Salerno Pride nel 2005, discuterà la sua tesi di laurea in Scienze della Comunicazione su "La cultura gay online: il caso italiano". Avrà come correlatrice la professoressa Teresa Numerico, docente di Teoria e Tecniche dei Nuovi Media.
La tesi riguarda anche Arcigay perché, partendo dal’analisi degli articoli 2 e 3 del nostro statuto, ha cercato di indagare cosa sia la "cultura gay" di Arcigay e qual sia la proposta valoriale di questa cultura peculiare e autonoma.
Leggi una presentazione della tesi sul sito di Pasquale Quaranta
www.p40.it
La tesi è arrichita da interviste e contributi inediti, tra cui il commento degli articoli citati a cura di Antonio Rotelli, Responsabile Leggi Arcigay, che pubblichiamo qui in anteprima.
La cultura omosessuale espressa da Arcigay
di Antonio Rotelli, Responsabile Leggi Arcigay
Gli oltre vent’anni di storia di Arcigay rappresentano un patrimonio di conquiste consegnate alla società italiana dalla comunità LGBT.
L’ostinata proposizione in termini valoriali della diversità di cui le persone omosessuali sono portatrici ha consentito uno sviluppo complessivo del rispetto della dignità sociale di ogni donna e uomo, indipendentemente da loro caratteristiche ascritte o acquisite, ben oltre il tema dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere.
Se i valori di un’associazione, che al contempo ne esprimono la cultura, si realizzano nelle azioni che mette in campo, allora basta guardare i risultati di tali azioni per capire la cultura di Arcigay e dell’intero universo omosessuale italiano.
Le attività dell’Associazione, soprattutto quelle portate avanti nelle sedi locali, nella piccola provincia italiana, hanno sempre coinvolto molteplici soggetti nel campo della cultura, del sociale, sanitario, dell’assistenza, dell’autoaiuto, dell’informazione, delle azioni politiche, del counselling e anche della semplice aggregazione e svago, non solo per le persone LGBT.
L’impegno contro l’esclusione sociale si è profuso nell’ottica di rendere l’associazione luogo di formazione e sviluppo delle competenze e delle conoscenze che realizzano la cittadinanza attiva, attraverso la partecipazione, la solidarietà e il pluralismo.
Non è peregrino, quindi, immaginare e sostenere che la cultura omosessuale espressa da Arcigay e dall’associazionismo omosessuale sia universalistica, volta a cogliere le sfide della contemporaneità nell’affermazione dei diritti di tutti, nel rispetto delle diversità e delle diverse identità, anche culturali o religiose. Volendo sintetizzare lapidariamente potrebbe dirsi che la cultura di cui è portatrice Arcigay segna il passaggio dalla tolleranza dell’Altro alla sua integrazione non omologata nel riconoscimento del medesimo diritto di cittadinanza.