Famiglie affettive, “polifonia della verità”

  

Il quotidiano dello Stato del Vaticano inanella oggi una serie di inesattezze nella sua ennesima accanita reprimenda contro ogni forma di riconoscimento dei diritti delle unioni non sposate.

“Una legge sui Pacs non imporrebbe certo vincoli alle coppie di fatto che desiderino continuare a convivere liberamente, contrariamente a quanto scrive l’Osservatore Romano” puntualizza il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice.

“Il PACS oggi, come il divorzio ieri, non sarebbe un obbligo per nessuno, ma un’opportunità in più per tutti, eterosessuali ed omosessuali — continua Lo Giudice – Falso è pure che la questione interessi solo ai gay e alle lesbiche. In Francia ad esempio la grande maggioranza delle coppie unite in Pacs sono eterosessuali. Perché lo fanno se possono scegliere di sposarsi? Chi lo sa … avranno le loro buone ragioni. Ma soprattutto, saranno affari loro."

“La famiglia anagrafica fondata su vincoli affettivi, inoltre, è un concetto giuridico espresso chiaramente da una norma dello Stato risalente all’89 e non, come scrive il quotidiano d’Oltretevere l’’ennesima trovata’ per ‘far apparire quello che non è’."

“La possibilità offerta alle convivenze eterosessuali ed omosessuali di registrarsi all’anagrafe comunale come famiglie affettive, oggi a Padova come dal ’99 a Bologna, significa solo applicare fino in fondo la legge anagrafica della Repubblica italiana."

“Si rassegni il Vaticano. Qui nessuno vuole imporre o inventarsi famiglie che non esistono nella realtà. Si tratta solo di fare in modo che la legge non discrimini le persone sulla base dei diversi tipi di unione che queste persone spontaneamente e responsabilmente formano. Occorre cogliere quella ‘polifonia della verità’, per dirla col nuovo vescovo di Pistoia, che emerge dalla diversità umana. Se la realtà sociale fatta di uomini e donne in carne ed ossa non corrisponde più al modello ideologico che va per la maggiore tra le gerarchie cattoliche, significa che il modello è ormai desueto e andrebbe aggiornato, e non che la realtà sia sbagliata."

“Quello di oggi è solo un serrate i ranghi, rivolto dall’Osservatore al fronte anti-Pacs della politica italiana, che in queste ore sta mostrando qualche segnale di incertezza, come alcuni distinguo tra i Teodem o l’astensione dal voto di alcuni consiglieri padovani di Forza Italia sulla mozione di ieri”.


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