Mastella contro l’Unione (Civile)

  

Unioni di fatto, Prodi media. Mastella: "In Senato voto no"

Il premier incontra i ministri Bindi e Pollastrini: "Passi in avanti". ‘Alema: "Adeguare il nostro Paese agli standard europei"
27 gennaio 2007

BOLOGNA – A pochi giorni dal Consiglio dei ministri che dovrà esaminare il provvedimento sulle coppie di fatto, Romano Prodi verifica lo stato del’arte con i due ministri che hanno in mano il dossier, Barbara Pollastrini e Rosi Bindi, ed esprime la propria fiducia sulla possibilità di un accordo. Ma il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, apre un fronte politico speculare a quello della sinistra radicale sul’Afghanistan. E in u’intervista al quotidiano della Cei Avvenire, invita il governo a non legiferare sulla materia e annuncia la sua astensione al Consiglio dei ministri.

Mastella: "Voto contro". "Il governo deve starne fuori sui temi etici morali e sui Pacs – dice il Guardasigilli – su queste questioni ci si confronta in Parlamento". E ricorda che alla Camera verrà votata una mozione del’Udeur che chiede al’esecutivo di non assumere u’iniziativa legislativa. "Se passa la mozione in Parlamento – spiega – il governo si ferma". Se invece la mozione venisse respinta dalla Camera, al Cdm di giovedì arriverebbe sul tavolo la legge sulle coppie di fatto. E qui Mastella vede solo due possibilità: "Posso non partecipare al voto o astenermi. Ma da senatore voto contro. Senza tentennamenti".

Prodi: "Troveremo ‘intesa". Pollastrini e Bindi hanno fatto il punto sulla situazione a Bologna con Prodi. "Si sta lavorando – dice alla fine il premier – secondo le linee del programma per un accordo. Oggi abbiamo fatto un approfondimento e quindi in quanto tale è un altro passo avanti". Il premier si dice certo che alla fine tutta la coalizione troverà ‘intesa sulla base del programma del’Unione. Che però, su questo punto specifico, ‘Udeur non ha firmato, come ha tenuto a ricordare il capogruppo alla Camera Mauro Fabris.

Coalizione a rischio equilibrio. Dopo le parole di Mastella si levano varie voci: "Non arretreremo di un passo", dice Anna Finocchiaro, capogruppo del’Ulivo al Senato; "Non si può arretrare di un millimetro" gli fa eco Pino Sgobio (Pdci), mentre il verde Alfonso Pecoraro Scanio lamenta che il dibattito è "arretrato".

‘Alema: "Adeguare il Paese al’Europa". Il ministro degli Esteri Massimo ‘Alema sottolinea: quello delle "persone che vivono in unioni di fatto è un riconoscimento doveroso", ribadisce, "non ‘è nulla di eversivo" né si tratta "di importare dal’Europa un diabolico scardinamento della famiglia". Davanti alle donne Ds, riunite a Bologna per la conferenza nazionale, dice: "Qui si tratta di adeguare tardivamente il nostro Paese agli standard riconosciuti nei Paesi civili ‘Europa, parliamo del riconoscimento dei diritti di milioni di persone".

La Dc con ‘Unione. A compensare i voti del’Udeur in Parlamento, almeno parzialmente, ci sarà la Dc di Gianfranco Rotondi che, fedele alla linea della laicità, voterà con ‘Unione su questa materia. Certamente per il centrosinistra si tratta di una questione più ampiamente politica, che potrebbe manifestarsi al Cdm o anche al "preconsiglio" di martedì, quando i ministri Pollastrini e Bindi porteranno il loro testo ai colleghi. Tra questi ci sarà anche Mastella, che come ministro della Giustizia ha una competenza sulla materia ed è quindi uno dei membri di governo con cui il ddl va concertato.


Pensioni, eredità e assegni familiari. Rosy e Barbara agli ultimi "round"

La Bindi vuole almeno dieci anni di convivenza per far scattare il diritto alla "reversibilità"
28 gennaio 2007
di GIOVANNA CASADIO

Il ministro delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini

Il ministro delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini

ROMA – ‘è da riscrivere tutto ‘elenco dei diritti (e dei doveri). Le pensioni, per dire. Il diritto alla reversibilità è concesso ai conviventi, anche gay, ma a due condizioni: la prima, che resti per ora solo sulla carta, "congelato" in attesa della riforma previdenziale complessiva; la seconda è che la convivenza sia di lungo corso. Per Barbara Pollastrini bastavano cinque anni di unione civile certificata. Ma per Rosy Bindi non possono essere meno di dieci, forse perfino quindici. Un rapporto stabile. "Non però tanto da non avere più il tempo di godersela, la pensione", le ha fatto osservare la Pollastrini. Hanno giocato di fioretto le due ministre in casa Prodi, a Bologna.

Nel’ampia cucina, dove Flavia Prodi ha apparecchiato per il pranzo a base di tortellini con "’amica Rosy" e dove per il dolce e il caffè è arrivata Barbara, anche lei "amica di famiglia", il confronto non poteva che essere "conviviale". La ministra delle Pari opportunità era già a Bologna, alla conferenza nazionale delle donne Ds per passare le consegne, dopo sette anni come responsabile femminile del partito, a Vittoria Franco. A casa Prodi è arrivata gasata dai "riconoscimenti delle compagne" e pronta a dare battaglia sulle "sue" proposte sui Pacs. La responsabile della Famiglia, la cattolica Bindi (a cui spetta il "concerto rafforzato" sul testo) ha frenato, corretto, dilazionato, un p’ "rognato" sul protagonismo della collega. "Siamo vicine ai penultimi passi, Romano ci ha incoraggiate", dichiarerà poi.

Appunto, Prodi. Alle prese con i "caratterini" delle due ministre, il presidente del Consiglio si è posto come arbitro e garante del’impegno politico del governo a licenziare in tempi rapidi una proposta sulle unioni civili, nonostante ‘alt di Clemente Mastella. E le ha invitate, il Professore, a chiudere la partita: "Ci si può arrivare tutti insieme nel governo a un accordo, ne sono sicuro. Non si può rompere su questo tema, non facciamo come sul’Afghanistan. Cercate di dare voi il buon esempio, le donne hanno una capacità in più…". Dopo la politica estera, ci mancherebbe solo una lite sui Pacs. Incoraggiante: "Facciamolo in fretta questo disegno di legge, e tenete a mente il programma, il programma e ancora il programma". È la rassicurazione ai cattolici che "non ci saranno attentati alla famiglia, ma solo diritti individuali riconosciuti".

Qualche perplessità nel merito, il premier ‘ha espressa. Ad esempio sulla "certificazione anagrafica" della coppia di fatto. Per non introdurre i registri delle convivenze presso i Comuni – che i cattolici vedono come fumo negli occhi – ‘ipotesi-Pollastrini è di annotare sul certificato anagrafico ‘unione civile. "Consigliatevi con Giuliano", avrebbe suggerito Prodi.

E infatti già domani cominceranno le consultazioni in primo luogo con il ministro del’Interno Amato, così da valutare eventuali controindicazioni. Amato ha anche il ruolo di "mediatore" sulle questioni eticamente sensibili. Seguiranno incontri con gli "altri colleghi", annuncia la Pollastrini, "io e Rosy siamo una coppia di fatto che funziona così e così, dobbiamo conoscerci meglio, è la prima volta che lavoriamo insieme", confessa la titolare delle Pari opportunità.

"Con Prodi abbiamo indicato le cose su cui si è giunti a un accordo e le questioni aperte. Il ddl nel pre-consiglio di martedì prossimo? Ma chi ‘ha detto, è un depistaggio" attacca Rosy. Infatti, nel prossimo pre-consiglio non se ne discuterà. Non ‘è solo da limare, ma da riscrivere il capitolo sul diritto alla successione, agli assegni familiari, oltre a quello sulla reversibilità delle pensioni. E quindi, verifica sul’"agibilità" della certificazione anagrafica.

Pollastrini non vuole sentire parlare di lunghi slittamenti: "Siamo arrivati a un punto quasi definitivo, lavoreremo a tappe forzate". Domani è previsto un nuovo incontro con la Bindi. Non vuole far slittare di molto i termini rispetto a quel 31 gennaio che era ‘impegno del’ordine del giorno sui Pacs sottoscritto al Senato da tutta ‘Unione.

Prodi ha insistito molto sul’intesa, sulla "sintesi" di tutte le sensibilità della coalizione. Compito arduo, ovvero come mettere insieme la sinistra radicale e i cattolici del’Udeur e della Margherita alle prese con il pressing del Vaticano che non vuole ‘equiparazione tra famiglia fondata sul matrimonio e unioni civili. Anche per questo, ‘è la spasmodica attenzione al’elenco dei diritti da riconoscere o meno. "Troveremo u’intesa saggia e giusta, ma non rinunciataria", ha messo le mani avanti la Pollastrini. Nelle orecchie ha ‘invito insistente delle "compagne", in testa Anna Finocchiaro: "Le donne sono serbatoio di laicità, rispetteremo i tempi".


Coppie di fatto, è scontro nel’Unione. I Ds a Mastella: "Non arretriamo"

Il ministro della Giustizia pronto a mettere in gioco le sorti del governo. Anna Finocchiaro: "Non possiamo consentire posizioni pregiudiziali"
28 gennaio 2007

La capogruppo dell'Ulivo al Senato Anna Finocchiaro

La capogruppo dell’Ulivo al Senato Anna Finocchiaro

ROMA – La legge sulle coppie di fatto continua ad agitare le acque nel’Unione. ‘Udeur continua a mettersi di traverso con il suo leader Clemente Mastella che alla Stampa dice: "Può anche cadere il governo ma io non voto" e il suo capogruppo che incalza: "Non ci sono nel programma del’Unione". Ma i Ds e la sinistra radicale non mollano. "Non arretremo" dice il capogruppo del’Ulivo in Senato Anna Finocchiaro.

Un vero fuoco di fila quello della Quercia con il segretario Piero Fassino che risponde direttamente al ministro della Giustizia: "Mastella dice che i Pacs sono materia del Parlamento? Non credo, come tutte le leggi nascono dal combinato disposto: il governo presenta un testo e il Parlamento lo discute. Il governo avanzerà una proposta e come tutte le leggi passerà al’esame delle Camere. Lì ogni forza politica farà valere le proprie opinioni e si discuterà".

Mentre la Finocchiaro è ancora più dura. "Tutto possiamo consentirci – dice la capogruppo del’Ulivo a Palazzo Madama – salvo che posizioni pregiudiziali. Il presidente del Consiglio ‘ha detto: si va avanti, il governo presenterà il ddl. Le parole di Prodi mi fanno stare tranquilla. Si tratta di un impegno che, vorrei ricordare a Mastella, nasce in seguito a una discussione nata durante ‘esame della legge finanziaria, che riguardava un testo del governo sul’equiparazione del convivente al coniuge in materia di tasse di successione".

Replica a Mastella anche il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli. "Bisogna – dice il parlamentare ambientalista – dire no al’estremismo di chi sarebbe pronto a mettere in discussione il governo del’Unione, coalizione votata dagli italiani sulla base di un programma preciso che prevede le coppie di fatto e che ha permesso ‘elezione di tanti deputati, di tutti i partiti. ‘è un cinismo ideologico-religioso che vuole impedire a tante persone, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, di poter acquisire diritti che sono già tali in molti Paesi europei, guidati anche da forze conservatrici".

Pronto ad accogliere la riforma Massimo Donadi, capogruppo alla Camera del’Italia dei Valori che chiede però un "testo equilibrato": "Se il testo elaborato sarà equilibrato, realmente fruibile dalle coppie che hanno scelto la convivenza, alora non vi saranno motivi per negare un consenso". "’ un fatto di civiltà", afferma Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera. "La legge sui Pacs va fatta. Sinceramente non capiano i mal di pancia manifestatasi su questo argomento".


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