Il 27 gennaio, Genova celebra la Giornata della memoria con "Omocausto", lo sterminio, rimosso, degli omosessuali nei campi di concentramento. In giorni di dibattito politico infuocato sui Pacs e richiami del Vaticano, il cuore della ricorrenza, nel cuore di Genova, viene dedicato a chi è stato discriminato anche nel ricordo, con una mostra fotografica.
«Nella riflessione sulle pari opportunità che un´amministrazione pubblica deve garantire, ci sono anche le pari opportunità della memoria», dice l´assessore Borzani. Però non ci sta ad entrare nella bagarre politica: «Voglio slegare questa iniziativa dalla contingenza della discussione in corso – spiega – spero che le fotografie che esporremo servano ad accendere una riflessione più ampia sulle conseguenze di una cittadinanza negata».
Sono stati il terzo gruppo, gli omosessuali, dopo ebrei e zingari, ad essere perseguitati, concentrati e uccisi nei campi di sterminio. I nazisti ne arrestarono centomila, tra il 1933 e il 1945, e quindicimila chiusi nei campi, solo quattromila riuscirono a sopravvivere. In Italia, la cosiddetta "devianza sessuale", dal 1936, era punita con il confino.
E nel cortile maggiore di Palazzo Ducale, il 27 gennaio, alle 19.30, si aprirà la mostra "Omocausto. Lo sterminio dimenticato degli omosessuali", dedicata a questo tassello, mancante o tenuto taciuto, della tragedia. «L´iniziativa è nata da una richiesta delle associazioni gay di Genova – spiega Borzani – ed è importante perché non solo offre l´opportunità di una riflessione storica, ma anche di fare il punto su un percorso di cittadinanza».
Di questo volto dello sterminio rischia di non restare, o quasi, memoria. C´è adesso una piccola targa di marmo rosa, nel campo di Dachau, che ha atteso oltre vent´anni che arrivasse l´autorizzazione ad essere murata: commemora le vittime gay della violenza nazista. Così, il Comitato provinciale Arcigay "L´approdo" di Genova ha contattato il Centro di Documentazione del Cassero di Bologna e ha portato a Genova la mostra – che rimarrà aperta fino al 2 febbraio – e costruito, con l´assessore, l´appuntamento.
E nel 2002, nella prima celebrazione della Giornata della Memoria, il Comune con il Circolo Primo Levi dedicarono la riflessione all´altro gruppo quasi dimenticato di vittime nei campi di sterminio: gli zingari. Quest´anno, accanto ad "Omocausto", il 27 gennaio si celebra con la mostra "Non mi avrete" – già inaugurata – nella Loggia degli Abati, sempre al Ducale, e con la scoperta di una targa dedicata a Liana Millu a Boccadasse, il 25 gennaio.
Un percorso di consapevolezza di cittadinanza che proseguirà, dal 25 gennaio all´11 aprile, nelle "Parole per la città", il ciclo di lezioni civiche organizzate dall´assessorato alla Cultura del Comune con don Antonio Balletto e alcuni docenti universitari e si svolgerà a Palazzo Ducale. E il 25 febbraio, sarà presentato, firmato da tutti i rappresentanti che siedono nella Consulta delle religioni di Genova, il "Manifesto della tolleranza", insieme ad un volume in cui sono stati raccolti gli scritti di molti esponenti delle diverse culture e confessioni in città.