Bene Prodi, il Parlamento non rimanga muto e sordo

  
Romano Prodi

Romano Prodi

“Ora la parola è al Parlamento: non rimanga muto, cieco e sordo di fronte ad un’esigenza reale e forte di tanta parte della società italiana”.

Questo il primo commento del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, alle parole che il premier Romano Prodi ha dedicato alle coppie di fatto, durante la sua replica al Senato.

“Bene ha fatto Prodi a non tacere su un punto su cui esiste un impegno programmatico di legislatura dell’Unione e a chiedere al parlamento di andare avanti e di fare la sua parte. Non si faccia però riferimento al principio di libertà di coscienza. I diritti civili delle persone non sono un tema ‘eticamente sensibile’, come potrebbero essere quelli legati alla vita e alla morte. Sui diritti delle persone la libertà di coscienza del singolo non può essere una clava per il mantenimento di politiche discriminatorie”.

“Chiediamo a tutti i parlamentari — conclude Lo Giudice – di fare cadere le barricate erette sulla pelle di tante coppie di fatto comprese quelle gay e lesbiche. Anche nel centrodestra si sono levate diverse voci laiche e liberali. Non sacrifichino l’esigenza di una legge moderna e voluta dalla maggioranza degli italiani all’altare di un’appartenenza partitica”.


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