Lettera al Ministro Fioroni

  

Ministro Fioroni,
Le scriviamo questa lettera a nome di alcune comunità giovanili e studentesche.

L’omofobia permea ormai nell’intero nostro Paese, e sta mettendo radici sempre più profonde in tutti quegli ambienti in cui un giovane si forma, cresce e condivide le prime esperienze sociali. La Scuola, sotto questo punto di vista, rappresenta un punto fondamentale di passaggio e di crescita per noi tutti, ed è essenziale che sia un luogo in cui ognuno si sente accolto e parte integrante di un gruppo, senza dover vivere nell’ombra, soffocando la propria identità. Crediamo che sia lecito per ognuno essere se stesso e godere di tutti i diritti spettanti, per poter contribuire al mutamento costante della società e al suo miglioramento.

Sono stati e sono tuttora molti le ragazze e i ragazzi che devono fare i conti con gli scherni del pregiudizio e con la violenza dell’omofobia; violenza che mai come in questo periodo si sta sedimentando nei gruppi giovanili, a scuola, dove colei o colui che ha orientamenti o comportamenti che si discostano dalla maggioranza viene additato in modo dispregiativo come un “deviato” da non imitare, un reietto da tenere a debita distanza e di cui prendersi gioco, un capro espiatorio su cui riversare offese e vessazioni di ogni tipo. E questo indipendentemente dalla reale o presunta omosessualità della persona oggetto di violenze. Pensi al caso del sedicenne torinese, che ha commosso tutti noi per le sue strazianti circostanze. ' proprio di oggi la notizia di un dodicienne di Treviso finito in ospedale per le botte di un compagno che lo canzonava "sei gay, sei gay".

Il 12 maggio prossimo una fetta d’Italia scenderà in piazza per il Family Day, per la tutela della famiglia tradizionale, e Lei sarà tra gli ospiti che interverranno alla manifestazione. Certamente non condanniamo la Sua presa di posizione né tanto meno la Sua scelta di intervenire pubblicamente; Le chiediamo però di essere da Lei rappresentati, in quell’occasione. Facciamo appello alla Sua sensibilità affinché, nel momento stesso in cui salirà sul palco e si troverà davanti centinaia di famiglie italiane, porti con sé la nostra voce e la voce delle vittime dell’odio di chi non ha saputo comprendere e accettare un essere umano per la propria differente condizione.

Le chiediamo di parlare a quelle famiglie di omofobia, spiegando loro quanto l’ottusità di chi si oppone al rispetto della condizione omosessuale, rappresenti un ostacolo insormontabile per la tutela delle Famiglie. Le chiediamo di parlare loro di noi ragazzi e ragazze omosessuali, poiché anche noi siamo parte di tantissime famiglie “tradizionali”. Parli del nostro bisogno di essere accettati dai nostri genitori e protetti nel mondo della scuola.
Dia voce al disagio di quei genitori disorientati dall’omosessualità dei propri figli; delle paure che queste situazioni familiari generano, delle incomprensioni che sono causa di sofferenza per figli e genitori. Dica che non c’è niente di sbagliato nell’omosessualità, che non bisogna cercare di "guarirla", che non dovrebbe essere motivo di infamia o di vergogna.

Egregio signor Ministro, Le chiediamo di far sì che il suo intervento, a nome anche delle giovani generazioni; possa questa essere un’occasione in cui ricordare all’Italia che è importante salvaguardare prima di ogni altra cosa la libertà individuale e il diritto alla vita e all’inclusione sociale, senza distinzione alcuna.

Confidando in una Sua concreta presa di posizione che apporti un significato umano non indifferente a questa manifestazione nazionale, siamo a porgerLe i nostri più Cordiali Saluti.

Fabio Saccà — Arcigay Giovani
Paola Dall’Orto — AGEDO (associazione genitori, parenti, amici di omosessuali)
Mauro Casola — UdS-Unione degli Studenti
Giulia Tosoni — ReDS-Rete degli Studenti
Daniele Nahun — Unione Giovani Ebrei
Fausto Raciti — Sinistra Giovanile
Yuri Toselli — Giovani al Centro
Enrico Vellante — Giovani Senza Frontiere
Pasquale 'Andrea — Arciragazzi
Rafi Korn — Giovani Verdi
Francesco Mosca — Giovani Socialisti


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