L’Italia discrimina i gay e le lesbiche

  

Quattro eurodeputati del centrosinistra hanno denunciato il 9 maggio, con u'interpellanza alla Commissione Ue "'esclusione delle organizzazioni lesbiche, gay, bisessuali e transgender dalla Conferenza nazionale sulla famiglia organizzata dal governo italiano", indicando che sarebbe "in netto contrasto con le campagne anti-discriminazione della Commissione e del Parlamento europeo e con gli obiettivi di lotta alle discriminazioni promossi dal'Anno europeo 2007 sul'eguaglianza".

Nel'interpellanza, Marco Cappato (Radicale, Adle), Pasqualina Napoletano (Pse), Monica Frassoni (Verdi) e Giusto Catania (Gue) chiedono al'Esecutivo comunitario se non consideri tale eslcusione "in contrasto con il Trattato della Comunità europea e con la Carta dei Diritti fondamentali" del'Ue.

Le organizzazioni gay e transgender, sottolineano i quattro europarlamentari, "sono state escluse dalla Conferenza sebbene essa tratti delle relazioni affettive tra persone e nonostante il governo abbia proposto una legge per garantire diritti e doveri alle persone legate da vincoli affettivi, a prescindere dal loro sesso, come richiesto ripetutamente dal Parlamento europeo".


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